«ᴇ ᴍɪ ᴅɪᴄᴏ ᴅɪ ɴᴏɴ sᴘʀᴏғᴏɴᴅᴀʀᴇ»; VII

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Ero rientrato a casa con le mani tremanti, le gambe indebolite, le guance bollenti e nonostante la mia mente ripercorresse quell'attimo più e più volte, il flusso di quei pensieri venne interrotto dall'accanimento di Namjoon una volta varcata la s...

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Ero rientrato a casa con le mani tremanti, le gambe indebolite, le guance bollenti e nonostante la mia mente ripercorresse quell'attimo più e più volte, il flusso di quei pensieri venne interrotto dall'accanimento di Namjoon una volta varcata la soglia di casa.

- Mi spieghi dove sei stato? Ti ho mandato almeno un milione di messaggi, ero preoccupato!

Era seduto su una sedia del tavolo della cucina e sembrava molto accigliato. Ce l'aveva con Jungkook, sapeva di aver infranto la loro regola del "l'uno deve sempre avvisare l'altro di ogni spostamento fuori programma", e per questo abbassò dispiaciuto la testa, consapevole di non potersi giustificare in altro modo se non spiegando la verità.

- Hyung, onestamente non ho toccato il telefono per tutto il giorno, scusami, - rispose dunque.

Namjoon tornò al silenzio dopo un rumoroso sbuffo, e Jungkook sentì di poter finalmente andare a bere un sorso d'acqua. Ma non appena aprì il frigorifero, Namjoon parlò ancora con quel tono inquisitorio.

- E dove sei stato me lo vuoi dire?

Jungkook si sentiva ansioso. Il suo sguardo vagava tra i pensili della cucina, ma rispose, seppur timoroso, dopo aver bevuto a grandi sorsi dal suo bicchiere.

- In realtà sono stato tutto il giorno col signor Kim... - Tentennò.

Namjoon sembrava aver visto un fantasma. - Cosa? Con Kim Taehyung? Tutta la giornata?

Jungkook sospirò e, dopo aver posato il suo bicchiere sul ripiano, si mise a sedere davanti al suo hyung ormai consapevole che quella discussione sarebbe durata un bel po'. Mise sul tavolo il suo piccolo cimelio, che tenne tra le mani durante tutta la loro conversazione, e soddisfece tutta la curiosità di Namjoon raccontandogli di come lo aveva ricevuto, di tutti i dialoghi intrattenuti col signor Kim, dell'accaduto della notte prima, di tutta la giornata al museo senza tralasciare la descrizione di tutte le sensazioni provate. Namjoon non era proprio riuscito a nascondere quel bagliore di curiosità ed eccitazione negli occhi, ma Jungkook non se ne accorse neanche, troppo preso dal suo stesso racconto e lo sguardo vagante sulla cucina.

- In poche parole avete flirtato tutta la giornata, - rise Namjoon.

Jungkook rimase allibito dall'affermazione; sgranò gli occhi e lo guardò male.

- Ma che dici, hyung!

- Jungkook, sei serio? In stato di ebbrezza ti ha baciato tutto il braccio e se non ti fossi divincolato non credo sarebbe riuscito a trattenersi, tutta la notte a chiederti di rimanere con lui, ti ha preso in braccio e messo sul letto, la colazione, la lettera, il souvenir... Per non aggiungere altro, come il bacio sulla fronte di qualcosa come mezz'oretta fa, che è meglio! Dimmi tu cos'è tutto questo se non un lungo, lunghissimo e totale flirt.

Jungkook scosse la testa negando ogni parola.

- È fatto così lui, te lo posso assicurare. Se solo lo conoscessi capiresti che Taehyung è diverso da qualsiasi altra persona mai conosciuta. Te lo assicuro! Dà alle sue persone ciò che a lui piacerebbe ricevere, se ho ben capito questo suo lato... E' molto difficile comprenderlo. Se volesse flirtare non lo farebbe come chiunque, e non lo farebbe con me! Sono solo entrato nelle sue grazie, le persone che sopporta si contano sulle dita di una mano, credimi. E vorrei ricordarti che faccio il babysitter di sua figlia, quindi come potrebbe mai provarci con me?

❝Il destino gioca d'azzardo❞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora