Gli ci volle un mero raggio di sole per destare Jungkook. Il suo contato con la silenziosa realtà andava concretizzandosi. Aveva aperto gli occhi che erano rimasti per un po' fissi al tetto, li stropicciò con le mani più volte e poi si mise istintivamente a sedere dopo aver constatato con un braccio che Taehyung a letto non c'era, perché doveva accompagnare Chaeyeong a scuola come ogni mattina. Svegliarsi senza la sua presenza era triste, ma qualcosa era destinato a rallegrarlo quella mattina, dal momento in cui si accorse che sul comodino erano stati adagiati un disegno e un biglietto.
Quando li prese, il suo sorriso andò allargandosi. Quel disegno lo ritraeva a busto scoperto, coperto solo fino ai fianchi, assopito e con le braccia sotto al cuscino; una posizione morbida e naturale illuminata dai primi raggi di sole. Jungkook aveva sentito nascere dentro di sé un'emozione indescrivibile nell'osservarsi in quel pezzo di tela così realisticamente. Non riusciva a comprendere come la tecnica di Taehyung riuscisse a rendere così precisi persino i dettagli con una semplice matita; l'anatomia del suo corpo era evidenziata a suo parere impeccabilmente. Ne era rimasto sorpreso, affascinato e profondamente lusingato. Lo posò sul suo grembo e lesse il contenuto del foglietto:"Piccolo Jungkook, mio amore,
ti dissolvi in tela puro come etere. Non ho potuto fare a meno di ritrarti: eri l'immagine del sublime.
Credo proprio che diventerai il mio modello preferito.
Buon risveglio."Quel giorno Jungkook si era alzato di buon umore come da tempo immemore. Aveva la testa fra le nuvole, leggera come elio e per nulla al mondo voleva trascinarla di nuovo sulla terra. Preparò la colazione intonando una canzone semplice e allegra e pensò bene di riscaldare qualcosa a Taehyung, che sarebbe tornato molto presto a casa.
Jungkook era libero quella giornata. Si sentiva libero, eppure sorto il sole, erano sorti altri guai. Appena tornato a casa dopo aver accompagnato Chaeyeong a scuola, Taehyung aprì la buca delle lettere, ne prese tre fogli di carta e risalì in casa. Le chiavi furono lanciate sullo scrittoio dell'ingresso, gli occhi vennero fissati sulle righe di quei tre fogli ingialliti. Si susseguivano parole sbiadite e storte come se chi aveva scritto avesse avuto fretta di finire, o per mistificare la propria calligrafia. Sul suo viso si delineò un sorriso sottilmente sarcastico. Le dita sfogliavano e risfogliavano quei pezzi di carta e gli veniva solo da ridere. Si contenne, e in quello sforzo udì un sordo rumore al cuore fare breccia lungo tutto il suo costato. Si fece vigile, perché un rumore di passi si stava avvicinando sempre di più all'ingresso della casa. Tentò di nascondere velocemente le lettere nel cassonetto, ma era risultato troppo lento per Jungkook, che era subentrato nella stanza prorompendo appena in un sei tornato, finalmente. Di fatto, notando Taehyung farsi più irrequieto alla sua presenza, ne avvertì la stranezza dello sguardo. Così gli occhi scivolarono sulla sua figura, fino a notare le braccia piegate quasi innaturalmente dietro al busto, a contatto con lo scrittoio. Gli era bastato aguzzare la vista per scorgere i fogli di carta straccia.- Cosa sono?
- Figurati, non sono alcunché di importante, - sorrise Taehyung, abbassando lo sguardo e ripiegando in due le lettere, non preoccupandosi più di mostrarle a Jungkook. Sembrava essersi appena rassegnato.
- Piuttosto, ti sei svegliato bene?
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❝Il destino gioca d'azzardo❞
Fanfictiontaekook | L'INQUISIZIONE DEL PREGIUDIZIO ; ─ "(...) e l'amore non si nutre di nient'altro se non di questi due principi: l'animo e la carne. La ragione si perde nella bufera del sentimento, non riconosce più alcuna via, viene offuscata e sviata, e...