«ʟ'ɪɴǫᴜɪsɪᴢɪᴏɴᴇ ᴅᴇʟ ᴘʀᴇɢɪᴜᴅɪᴢɪᴏ» ; XIII

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"ʟ'ɪɴǫᴜɪsɪᴢɪᴏɴᴇ ᴅᴇʟ ᴘʀᴇɢɪᴜᴅɪᴢɪᴏ
È sᴛɪɢᴍᴀ
sᴜʟʟᴇ ғʀᴏɴᴛɪ ɪɴsᴀɴɢᴜɪɴᴀᴛᴇ
ᴅɪ ɪɴɴᴏᴄᴇɴᴛɪ ᴠɪᴛᴛɪᴍᴇ
ᴅᴇʟʟᴇ ʟᴀɴᴄᴇ
ᴅɪ ᴀɴᴛɪᴄʜɪ ᴅɪᴀᴠᴏʟɪ ᴄʜᴇ
ᴍᴀɪ
sᴏɴᴏ ᴍᴏʀᴛɪ"



L'alba: un tripudio di emozioni quel giorno. La sua luce era calda e illuminava le strade, i grattacieli, i palazzi, che tutt'attorno si svegliavano. Gli azzurri lenzuoli al di sopra delle loro teste accoglievano nuvole e uccelli giocosi, i negozi riaprivano, le scuole inglobavano gli studenti dentro propositi e sogni pompati, nozioni di studio da iniettare nelle viscere. Jungkook era uno di loro.
Quel giorno aveva affrontato le lingue di fuoco a testa alta e si perdeva a immaginare come avrebbe reagito Taehyung nel leggere la sua poesia. Sorrideva nel vuoto come un puro e vivace bambino in preda alla gioia, allora le lezioni passavano e non lasciavano ferite.
Taehyung, invece, ritornato a casa aveva raccolto le lettere che il giorno prima avevano ondeggiato fino a cadere sul pavimento dall'irruenza di Jungkook, e si diresse dalla polizia. In centrale lo accolsero con un'insolita e inaspettata riverenza che l'aveva lasciato basito, eppure, per quanto fosse alto lo stupore, ne approfittò e mostrò le lettere. Era risultato alquanto imperativo nella sua richiesta, quanto forte era stato il suo sguardo. Non gli si poteva dire di no: le minacce di morte erano chiare e palesi, e non c'era dubbio che fossero indirizzate proprio a lui, dal momento che vi era scritto il suo nome. La polizia non voleva certo rischiare e venire meno ai suoi doveri di fronte a un personaggio pubblico, e Taehyung si ritrovò a tornare a casa con uno strano senso di mancanza.
La sera, infatti, a casa di Taehyung, Jungkook aveva trovato due uomini robusti e muscolosi a guardia della porta d'ingresso, che l'avevano bloccato atoni e rigorosi. Trasalì;Taehyung venne in suo soccorso dal salotto per apostrofarli quegli stessi uomini che tanto sembravano robotici più che umani. Jungkook li osservò con occhi curiosi e scrutatori, prima di essere condotto in cucina da Taehyung. Venne accolto gioiosamente anche da Chaeyeong che gli saltò in braccio e lo strinse forte, esclamando quanto fosse felice di vederlo per un'altra sera.
Jungkook aveva sorriso per tutto il tempo. Si era seduto su una sedia con Chaeyeong sulle gambe e gli venne preparato da Taehyung una deliziosa cioccolata. Il gesto era stato inaspettato, se ne chiedeva per questo il motivo mentre gli occhi vagavano per la schiena del maggiore tra i due, eppure il senso di calore che avvertiva lo aveva spogliato di ogni tensione.
Chaeyeong gli raccontava, nel frattempo, di tutta la sua giornata e Jungkook prestava diligente attenzione al suo racconto, annuiva e sorrideva. Taehyung si era girato più volte e ne aveva sorriso con tenerezza.
Gli offrì la cioccolata su una graziosa tazza di ceramica, e a Chaeyeong il suo tè - così lei aveva preferito, dal momento che la cioccolata non le era mai piaciuta veramente. Non aveva voluto scendere dalle gambe di Jungkook neanche sotto gli ammonimenti del padre, piuttosto faceva i capricci e si girò verso il tavolo per bere il suo tè. Jungkook aveva detto per tutto il tempo a Taehyung di lasciarla stare, perché era felice di poterla abbracciare proprio come ogni sera, e Taehyung non poté che lasciarsi andare a un dolce sorriso. Accarezzava i capelli della figlia con amore e si dilettava a guardarli bere sereni le proprie bevande; per lui tutto ciò di cui aveva bisogno stava lì.
Jungkook lo guardava spesso di sottecchi e si sentiva fremere. La sua mente l'aveva riportato continuamente ai tempi in cui non poteva permettersi neanche uno sfioramento, o uno sguardo di troppo, quando ancora lo desiderava e divampava quell'amore incontrollato e disarmante. Adesso, vederlo a una tale breve distanza lo faceva fremere dalla possibilità di poterlo baciare e abbracciare a poco; bastava solo che Chaeyeong andasse in camera sua per un momento, così da poter lasciarsi andare tra le braccia del suo principe.
Taehyung chiese poi come fossero le loro bevande; Chaeyeong aveva risposto, ridendo, che nonostante fosse scottante il suo tè era egregiamente buono. Taehyung rise, per poi lasciarsi andare agli occhi ardenti di Jungkook sui suoi. Il suo riso si era appena dissolto in un sorriso dolce più di quella cioccolata calda.

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