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Abbasso subito le maniche per poi rimanere a guardarmi le mani, non ho il coraggio di guardarlo. Chiudo gli occhi per non piangere ma mi costringo a riaprirli quando mi sento sollevare dal divano. Alzo lo sguardo e incontro lo sguardo di Nam, una lacrima sfugge al suo controllo e io mi sento morire dentro.
Arriviamo in bagno, chiude la porta a chiave e mi tira su la manica cercando poi il disinfettante.
"Scusa..." esce come un sussurro prima di crollare con la schiena appoggiata al muro, le mani tra i capelli e le lacrime e i singhiozzi che prendono il sopravvento. Namjoon si avvicina e si inginocchia davanti a me, togliendo le mani dalla mia testa, mi prende il viso tra le sue mani e fissa i suoi occhi nei miei, abbassa lo sguardo sulle mie labbra e si avvicina lentamente.
"Perché lo hai fatto ancora? Non mi vuoi bene?" un'altra lacrima traditrice riga la sua guancia e annulla le distanze in un bacio dolce, bisognoso.
Quando ci stacchiamo le mie lacrime hanno smesso di scendere e un lieve sorriso spunta sulle mie labbra, forse ho sbagliato tutto dall'inizio, forse è per lui che provo qualcosa ma non voglio che soffra per me, io sarei solo un peso per lui.
Un lieve bruciore si fa largo sul mio braccio distraendomi dai pensieri, lui invece rimane concentrato nel disinfettare e nel bendare il mio braccio ormai rovinato dalle cicatrici. Quando finisce, da un bacio dove c'è la benda e mi prende in braccio portandomi in camera dove mi appoggia sul letto e si distende a fianco a me stringendomi al petto.
Quel bacio mi ha messo molte insicurezze, tra cui i miei sentimenti per lui. Involontariamente mi incanto a guardare le sue labbra mentre penso e lui, notandolo, le appoggia di nuovo sulle mie, aprendo una danza, in cui mi chiede l'accesso e rincorre la mia lingua, mentre mi stringe a sé.

SELF HARMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora