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"Hope devo parlarti"
Oh merda, ecco dovevo dirglielo prima mentre eravamo in strada.
"Anche io Nam..." Ansia, tanta fottutissima ansia.
"Prima tu allora piccola" ancora quel soprannome è ancora arrossisco, ormai è diventata un'abitudine.
"Ok... Beh... ecco... Volevo... Si... Volevo sapere cosa significano per te quei baci... Ecco... L'ho detto..." Le mie scarpe sono diventate ormai molto interessanti, vedere quel blu con dei puntini azzurri, molto interessanti insomma.
"Piccola, guardami per piacere" mi prende il mento con due dita sollevandolo per poi continuare.
"Volevo dirtelo ancora ieri sera, prima di rientrare, ma non mi sembrava il momento giusto" ora il mio sguardo è curioso e con un cenno lo incito ad andare avanti.
"Beh ecco, da quando ti ho visto per la prima volta a scuola avevo intuito che tu fossi diversa dalle altre. Il tuo modo di essere misteriosa mi eccitava, e volevo scoprirti a tutti i costi. Poi, quella che credevo fosse essere semplice curiosità, si è trasformata in qualcosa di più nel momento esatto in cui sei caduta a terra e ti abbiamo portata in ospedale. Ho capito che dovevi essere speciale e che dovevo provare a proteggerti meglio che potevo. Poi quando sei venuta a vivere da noi ero elettrizzato, tutta felicità che lasciò spazio ad un enorme vuoto quando ti sei messa con Tae, in quel momento il mondo mi è caduto addosso ed ero pervaso dalla gelosia, per questo non ti parlavo e ti osservavo, perché anche se ero geloso dovevo proteggerti, infatti quando è successo quello che è successo io ho fatto veloce per questo. Fino a quando non ti sei ripresa da quello shock io di notte piangevo a fianco a te, perché non volevo vederti triste per quel coglione. Nel frattempo ho capito una cosa importante...
Hope...io credo di amarti"
La mia bocca rimane spalancata per non so quanto, per poi lasciare spazio a un leggero sorriso e a qualche lacrima per quelle parole. Lui ha sempre cercato di difendermi e di proteggermi, lui ha sofferto come un cane per colpa mia.
"Mi dispiace" sussurro tra le lacrime abbracciandolo poi appoggiando la testa sul suo petto e ascoltando il battito del suo cuore accelerato.
"Hope, ora devo chiederti una cosa.
So che non è un buon momento ma io non ce la faccio più" è serio, mi fa quasi paura.
Poi sorride "Vuoi essere la mia ragazza?"

SELF HARMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora