SELF HARM

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Corro. Corro per questo corridoio freddo e largo, anche se, con tutti gli studenti che mi guardano divertiti, sembra molto più stretto.
Cerco un professore, ma sono tutti nelle rispettive aule.
Mi scivola una lacrima, ne scappa un'altra, all'improvviso il buio.
Mi sveglio di colpo e guardo l'ora, sono solo le 3.05, la sveglia suona tra tre ore. Decido di alzarmi e bere un bicchiere d'acqua per calmarmi, poi mi chiudo in bagno cercando la lametta, la mia unica, vera amica a quanto sembra per quest'anno.
Inizio il primo taglio della giornata, affondo la lama nella pelle: un bruciore che riesce a farmi star bene mentre una lacrima sfugge al mio controllo, ma quel senso di benessere finisce appena il taglio finisce, forse dovrei provare per lungo, ho sentito che c'è più possibilità di morire. Sto per infilare la punta quando sento bussare "Hope sei tu? Cosa ci fai sveglia? Domani inizia scuola" questa voce leggera e stanca mi rilassa per un attimo, poi il panico. I miei genitori non sanno di questo mio problema con i tagli, e uscire con un braccio che sanguina direi che non è il massimo.
"Eomma scusa non volevo svegliarti, dammi due minuti ed esco"cerco una garza e me la sistemo sulla ferita, per fortuna dormo con una felpa enorme, così non si nota. Esco dal bagno e torno in camera mia, fortunatamente mia madre è tornata a dormire. Mi sono portata dietro la lametta, posso continuare da seduta sulla finestra, così evito di sporcare il parquet.
Faccio altri due tagli leggeri orizzontali e uno un po' più profondo verticale, poi torno a dormire.

Comunque il mio nome è Hope, ho 18 anni, sono italiana e mi sono trasferita da poco più di una settimana a Seoul. Domani inizierò la scuola qui, spero che andrà tutto bene...