kth

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Grazie per essere rimasto con me quel giorno.
Grazie per avermi fatto sentire meno solo.

"Ti accompagno in infermeria a prendere almeno due cerotti e un disinfettante. Ce la fai ad alzarti?"
In quel momento mi sfiorasti la pelle, sentii i brividi salirmi la schiena e il tuo sguardo bruciare ancora di più sulla mia pelle.

"Ci provo." dissi, ma in realtà non mi mossi di un solo centimetro. Volevo che continuassi a sfiorarmi.

Lo voglio tutt'ora, Jungkook. Mi manca l'effetto che solo tu avevi sul mio corpo attraverso il tuo tocco così leggero.
Ora, non sento più niente.
Non sento neanche il mio corpo.

Dopo qualche minuto in cui tu continuasti a fare ciò che speravo tu continuassi a fare per sempre, ti alzasti e mi porgesti la tua mano.

Lentamente mi alzai, con qualche gemito di dolore e afferrai la tua mano.
Scendemmo insieme le scale e mi ricordo ancora il tuo volto afflitto da un velo di preoccupazione nel sentirmi fremere dolorante.

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

—-
Ammetto di aver scritto questa parte della storia solo per poter inserire questa poesia.
Una delle migliori della letteratura italiana a parer mio.

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