♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」

IX

Yoongi sentì il freddo che lo avvolgeva e che per la prima volta gli era nemico. Teneva gli occhi aperti senza fatica e riuscì a vedere Hoseok che lentamente andava verso il basso, verso un fondo che sembrava non esistere. Yoongi accelerò i movimenti, nuotando più velocemente che poté, terrorizzato dall'idea di non riuscire a salvarlo.
Lo raggiunse in tempo e lo afferrò stringendolo a sé per paura che gli sfuggisse. Allacciò le braccia del rosso attorno al suo collo e notò che le sue labbra si erano colorate di un orribile viola scuro. Yoongi guardò velocemente verso l'alto e vide che lo spazio da cui era passato sembrava essersi ridotto ad un punto minuscolo. Sapeva di non avere tempo a sufficienza per risalire a nuoto e una sola soluzione gli balenò nella mente, che per quanto potesse essere rischioso si rivelò essere l'unico modo per salvare il ragazzo.

Lo accostò al suo petto, lo abbracciò stringendolo e si focalizzò su Hoseok stesso

«Perdonami...» sussurrò sott'acqua e dopo aver chiuso gli occhi un guscio di ghiaccio avvolse i due.

Ma quello non bastava.

Erano isolati dal lago ma non dall'acqua che era stata chiusa dentro quella protezione. Yoongi strinse gli occhi, non seppe neanche lui come vi riuscì, ma l'acqua che li sommergeva andò evaporando per poi attaccarsi alle pareti del guscio di ghiaccio e rafforzarlo.
Quella sfera era immobile, ferma a molti metri sott'acqua, custode dei due ragazzi.
Yoongi voleva accertarsi che Hoseok stesse bene e perciò non ebbe il coraggio di risalire immediatamente, ma dopo aver visto che il ragazzo mugolò qualcosa decise di dirigersi in superficie.

Quando raggiunse il pelo dell'acqua ruppe il guscio e reggendo Hoseok come una sirena emerse, solo con il busto, dall'acqua posando il ragazzo su una superficie solida. Il biondo uscì dall'acqua gelida subito dopo aggrappandosi abilmente al ghiaccio.
Si accostò al rosso spostandogli delicatamente il capo adagiandolo sulle sue gambe. Accarezzò delicatamente il suo viso che si era fatto pallido e vedendo il modo in cui era ridotto le lacrime iniziarono a scorrere copiose sul suo viso.
«Ti prego...» sussurrò il biondo in preda alla disperazione. Vide che Hoseok non cessava di tremare, allora gli tolse la pesante giacca stracolma d'acqua gelida per poi slacciare i pattini pesanti che rischiavano solo di opprimerlo. Fatto ciò, Yoongi riprese la posizione precedente sperando che Hoseok si svegliasse presto.

Teneva gli occhi chiusi nel tentativo di non far uscire le lacrime ma li sgranò subito quando una flebile voce a lui sottostante riecheggiò in quel disperato silenzio.

«Y-yoongi...» disse debolmente Hoseok riducendo gli occhi a due fessure.

«Hoseok!» esclamò l'altro abbracciandolo senza stringere troppo per paura di fargli del male «Ho avuto paura di perderti» disse il biondo mentre le lacrime, che ancora scorrevano, divennero di gioia.

«Tu...mi hai salvato la vita» affermò il rosso con voce sempre più convinta.

«Mi sono tuffato subito e ti ho riportato in superficie» rispose imbarazzato Yoongi mentre aiutava Hoseok a mettersi in ginocchio davanti a lui.

«No. Forse non l'hai notato ma i miei occhi erano socchiusi. Non riuscivo a muovermi perché ero paralizzato dal freddo ma ho visto cosa hai fatto» il tono del ragazzo era calmo con un pizzico di stupore poiché ancora non era del tutto convinto di ciò che aveva visto. Il cuore di Yoongi, invece, iniziò ad accelerare notevolmente i battiti per la paura di cosa poteva aver visto l'altro.

«Ho-hoseok...cos'hai visto?» chiese senza riuscire a distogliere il suo sguardo da quello dell'altro.

«Tu mi hai stretto forte al petto, ho sentito una specie di scossa pervadermi e ho aperto gli occhi a fatica. Il tuo corpo ha sprigionato una lieve luce bluastra e poi una sfera o un guscio...non lo so, ci ha circondati. Poi mi hai stretto ancora e tutta l'acqua in cui eravamo è svanita. Mi hai preso reggendomi per le gambe e per la schiena per poi risalire e posarmi sul ghiaccio» la descrizione di Hoseok era dettagliata e quando si concluse Yoongi era immobile sulle ginocchia tremanti, terrorizzato da come sarebbe finita quella notte mentre torturava le sue mani pallide ed esili.