XXXV

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Erano passate tre settimane da quando Yoongi si era proposto ad Hoseok e dopo averlo confidato ad Alagos, provocando quindi la sua gioia, l'annuncio fu fatto a tutto il regno. Si era subito dato inizio ai preparativi; si trattava pur sempre di ben due cerimonie che erano le più importanti nel regno. Taehyung, in qualità di consigliere e sotto direttive del re stesso aveva mobilitato l'intero Arnor per fare in modo che tutto fosse perfetto come mai in secoli di cerimonie ufficiose. A Yoongi in particolare era stato spiegato come dovesse andare l'incoronazione ed infatti lui era quello più agitato. E se non fosse stato un buon re? E se ci fosse stata una guerra in futuro lui avrebbe potuto combatterla? E se avesse deluso il popolo? O magari suo padre oppure Hoseok? Queste domande senza risposta gli ronzavano in testa da giorni in ogni momento. Hoseok invece, per quanto fosse felice, era agitato per altre preoccupazioni; una in particolare: il popolo lo avrebbe accettato?

Tutte quelle preoccupazioni ed ansie vennero messe da parte ed i preparativi furono portati a termine; i vestiti furono cuciti, i gioielli e gli altari preparati, i fiori fatti crescere ancor più in abbondanza in ogni dove del grande regno ed anche i cortei erano già stati preparati ed ormai era giunto il tempo, era arrivata la sera prima del fatidico giorno. Ma nonostante la gioia che ormai aveva preso il sopravvento persino sui due ragazzi, c'era un animo ad Arnor che ardeva tormentata da un pensiero costante; era quella del re dello stesso regno. Quella sera infatti, mentre all'orizzonte del cielo bluastro appartenevano alcune ultime lingue vermiglie, una sola candela brillava nello studio del sovrano in quel momento e la cera si era quasi del tutto consumata. La piccola fiamma aranciata illuminava a malapena lo scrittoio mentre l'elfo si rigirava tra le dita una biglia ricavata, assieme ad altre quattro di diverso tipo tenute in un apposito scrigno, da un cristallo di topazio. Quella in particolare aveva un potere calmante e Alagos ne aveva il disperato bisogno dato che proprio non riusciva a smettere di pensare che il giorno dopo avrebbe dovuto rivelare al suo unico figlio il vero modo in cui l'incoronazione si sarebbe svolta, ma allora stesso tempo pensava che avesse commesso un errore tremendo a non spiegarglielo prima nonostante il dispiacere che l'idea potesse provocare. Senza neanche accorgersene diede voce a quelle paure pronunciandole con voce flebile cercando così di rispondersi da solo e magari poter discernere una soluzione valida. Allo stesso modo non si rese conto del fatto che qualcuno stesse percorrendo il corridoio che conduceva alle scale ma in cui si trovava la porta di quella stanza, così l'elfo nel corridoio fu attirato dal lieve lume nella penombra come una falena dalla lanterna ed avanzò lentamente fino ad arrivare a quella spirale che lasciava visibile la figura del re. L'elfo si appoggiò allo stipite della porta osservando l'espressione angosciata dell'altro e ascoltandone le parole comprese ben presto il motivo di quell'atteggiamento.

«Dovresti riposare, domani è un giorno importante» una voce dolce seppur profonda interruppe il filo dei pensieri contorti di Alagos, che subito sollevò il viso in direzione di essa.

«E tu avresti dovuto esserti ritirato ancor prima di me, Taehyung» la sua risposta fu distaccata, abbastanza fredda per trattarsi di quell'elfo e Taehyung se ne accorse all'istante.

«Troppi pensieri ti logorano l'animo sire. Ed io non voglio che una simile preoccupazione ti tormenti fino a domani» a quelle parole Alagos si alzò dalla propria seduta con uno scatto guardando l'argento dritto negli occhi; non voleva che altri intervenissero su quel tormento che apparteneva solo a lui.

«Da quanto sei qui ad origliare?» chiese visibilmente accigliato provocando però il sospiro sconfortato di Taehyung.

«Abbastanza da sapere che tu non voglia che domani arrivi per non affrontare i fatti che hai tenuto nascosti a Yoongi per tutto questo tempo» quella risposta lasciò Alagos stupito e sentì come se lo scudo forte e quasi intoccabile che si stava costruendo attorno con l'indifferenza della propria voce fosse stato leggermente scosso dalla franchezza di quelle parole creando una crepa su di esso. Il re si alzò in piedi e si avvicinò al planetario che, chiuso nella sua cupola, mostrava le costellazioni che stanziavano sul cielo di Arnor e in quel momento sfioró con il dito una raffigurazione in particolare; la costellazione di Cepheus.

♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora