♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」

XVIII

Le braccia di Hoseok sorreggevano e tendevano l'arco con una forza tale da mostrare i muscoli delle braccia. Piccole gocce di sudore imperlavano la fronte del ragazzo, che in quel momento aveva perso i suoi tratti angelici, sostituiti da un'espressione di rabbia ed odio che induriva ogni singola parte del suo viso. Yoongi lo osservò e vedendo quello sguardo fu come se non riconoscesse il ragazzo che gli stava di fronte, incapace di distinguere in quell'individuo anche un solo particolare che appartenesse al suo Hoseok.

«Hoseok» lo chiamò con tono tranquillo avvicinandosi di un altro passo.

«Cosa c'è?» la voce dell'altro uscì monotona dalla gola, impassibile, vuota e Yoongi sentì una fitta al petto quando quel tono freddo raggiunse le sue orecchie.

«Perché sei così furioso?»

«Non sono furioso» rispose senza ancora rivolgergli un singolo sguardo mentre scagliò l'ultima freccia di cui disponeva e quando con quella colpì il limite del bersaglio, sbuffò nervosamente subito dopo.

«Hoseok guardami!» alzò il tono di voce e afferrò il polso del rosso per costringerlo ad incatenare i suoi occhi con quelli chiari del mezzelfo.
Si sentì solo un tonfo sordo quando l'arco gli cadde dalle mani e si schiantò violento al suolo. Ci fu un lungo silenzio in cui Hoseok si ostinò a mantenere lo sguardo rivolto ai suoi piedi, mentre Yoongi stringeva il suo polso nella speranza di essere guardato. Capì che non ne avrebbe ricavato nulla e senza lasciarlo aggrottò la fronte, infastidito dal comportamento del minore «Hoseok! Che ti prende?» finalmente il rosso sollevò il volto e un'espressione indecifrabile stanziava su di esso.

«Un mese» pronunciò in un bisbiglio.

«Cosa?»

«Ormai è un mese che siamo qui, che ci alleniamo per una guerra che potrebbe arrivare da un momento all'altro...e durante tutto questo tempo tu--» si bloccò abbassando di nuovo lo sguardo, incapace di sostenere gli occhi indaco dell'altro «Tu sei tornato ad essere l'elfo che eri, sei diventato a tutti gli effetti principe di questo regno e sei diventato un combattente perfetto» la sua voce era ricolma di tristezza, qualcosa che Yoongi non aveva mai pensato potesse solo sfiorare Hoseok neanche con un dito e, anche se non se ne lamentò, sentì un piccolo fastidio al petto diffondersi dentro di lui veloce come mai. Quel buio che da un mese lo minacciava stava per liberarsi di nuovo. Hoseok strattonò il braccio del biondo e si liberò della sua presa che si era fatta debole «Ma io...io sono insignificante»

«Perché dici questo?!»

«Guardami Yoongi! Dopo un mese di addestramento riesco a malapena a schivare dei miseri affondi. La mia mira è così pessima da non riuscire a colpire un bersaglio fermo...come posso combattere così?! Io volevo essere in grado di proteggerti sul campo di battaglia, non volevo lasciarti affrontare uno scontro del genere da solo! Ma mi sono rivelato inutile ed incapace. Io sono nulla paragonato a te» una timida e spaventata lacrima salata rigò la guancia di Hoseok, il cui volto venne preso per la stessa guancia da Yoongi, che lo guardò malinconico.

«No Hoseok. Tu non sei inutile né incapace e né tantomeno un peso. La mia unica fortuna è il mio sangue ma tu...tu devi compiere sforzi insopportabili. Mio unico sole, ti prego continua a brillare ancora più intensamente, solo per me» Hoseok rimase immobile a quelle parole e non appena le udì si rifugiò contro la mano del biondo. E per lui fu come risvegliarsi dopo aver visto il peggiore dei suoi incubi divenire reale.

«Scusami. Non so cosa mi sia preso. Ma ho così tanta paura di fallire e di non riuscire a proteggerti...mi manca sentire la tua pelle, le tue labbra, ma ti ho visto così sicuro ogni giorno di più e ho creduto che non avessi più bisogno di me»