XII

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«N-no...» balbettò Yoongi tremante «No! Io non sono un principe! Non sono un elfo e non appartengo a questo mondo!» la voce del biondo si intensificò fino a far scaturire dolore dalle sue corde vocali, costringendolo a piegarsi su se stesso. Alagos si inginocchiò a lui ponendo due dita sul suo mento per poterlo guardare negli occhi.

«Ascoltami. Lo so che non è facile, ma è la realtà. Non avrei voluto che tu lo sapessi così. Costretto a venire qui a causa di una guerra e mi dispiace. Ma ti spiegherò tutto» il tono dell'uomo era gentile e Yoongi guardandolo vi riconobbe qualcosa di familiare.

«Tutto questo non è concepibile...io--Ah!» ricadde a terra reggendosi sui palmi delle mani mentre il petto iniziò a bruciargli come mai aveva fatto e alcune lacrime gli inumidirono gli occhi offuscando la sua vista.

«Yoongi!» Hoseok corse dal suo amato e per arrivare all'altezza del biondo si accovacciò sul pavimento. Lui sapeva cosa provocava tanto dolore al ragazzo e sapeva di essere l'unico in grado di farlo stare bene.
Gli prese il viso tra le mani guardandolo negli occhi, gli accarezzò il volto e posò un bacio delicato sulle sue labbra chiare. Yoongi si sentì rasserenato mentre il corpo iniziava a smettere di chiedere aiuto per quei lancinanti dolori e Hoseok sapeva come fermare quella sofferenza.

Il biondo si separò dal ragazzo che poggiò una mano sul suo petto guardandolo preoccupato.

«Stai bene?» annuì di risposta per poi alzarsi stringendo di nuovo la mano di Hoseok.

«Che cos'hai Eltas?» chiese impaurito Alagos avvicinandosi.

«È il giglio che mi fa questo. La paura e la rabbia, se troppo forti, iniziano a logorarmi»

«E il ragazzo al tuo fianco--»

«Lui è Hoseok. È il ragazzo che amo. L'unico in grado di placare questi sentimenti distruttivi» sorrise rivolgendo lo sguardo al re che fu colpito da quei luminosi occhi. Non ebbe altre parole e lo strinse a sé come non aveva mai potuto fare prima.

«Sono così orgoglioso e felice. Sei maturato, hai trovato l'amore, ma mi rattrista il pensiero di avere davanti mio figlio e non averlo visto crescere» il suo tono era pieno di emozione pura e Yoongi accortosene e sentendosi parte di quella emozione si strinse tra le braccia di quel padre che non aveva mai avuto.

«Ti prego...ho bisogno di sapere chi sono davvero» disse il biondo separandosi da quell'abbraccio.

«Ti darò le risposte che meriti. Seguimi» il re si allontanò a passo moderato verso un corridoio della sala e, poco prima di seguirlo, Yoongi si voltò verso Hoseok dandogli un bacio gentile sulle labbra.

«Torno presto» disse e subito corse per affiancare il padre mentre percorreva quel lungo corridoio.

Dopo aver passato alcune porte bianche Alagos si soffermò sull'unica che presentava due grandi maniglie d'oro circolari e le spinse. La stanza presentava su ogni parete degli scaffali con i più svariati tipi di libri, dalle copertine di ogni colore e fattura. Al centro della stanza vi era una piccola cupola bluastra su cui erano intagliate alcune figure, questa era posta su un pilastro cilindrico di marmo. La stanza, inoltre, non presentava finestre era illuminata da una potente luce calda sprigionata da due grandi pietre di cristallo poste sul soffitto.

«Wow! È molto bello questo posto» esclamò Yoongi non appena vi entrò.

«Questo è il planetario. Racchiude la mappa dei cinque regni e quando è chiuso mostra le costellazioni di Arnor» rispose Alagos indicando la cupola.
Si pose dinnanzi ad essa facendo cenno al figlio di venirgli di fronte e quando lo fece Alagos prese un profondo respiro «Cosa vuoi sapere? O meglio, da dove vuoi che cominci?» Yoongi esitò non aspettandosi una domanda tanto diretta. Rifletté per pochi istanti e rispose con voce ferma.

♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora