XXII

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Le lacrime erano indomabili e, come se avessero vita propria, solcarono il viso di Yoongi innumerevoli volte.
Lui però rimase immobile, terrorizzato dal fatto che Jungkook potesse ferire Hoseok.

Il suo Hoseok.

Lo vedeva tremante, con le lacrime agli occhi, stretto con sovrumana forza da Jungkook, mentre l'unica cosa che il rosso potesse fare era guardare Yoongi, pregando che il fiore non prendesse il sopravvento. Quello che Hoseok però non sapeva era che ormai era troppo tardi.

«Sì. Questo è il mio potere. Ma avevo giurato che non l'avrei più evocato e invece ho infranto la promessa» la voce del biondo era ferma, ma non calma. Il ghiaccio avanzò ancora e questa volta era controllato dal biondo

«Non so se sia più ripugnante il fatto che il principe di Arnor sia un mezzosangue o che quest'ultimo abbia giaciuto con un lascivo umano» la sua voce era colma di odio, le parole sputate come fossero veleno. E quando il corvino terminò la frase strinse ancora di più la presa sul corpo di Hoseok, che emise un lamento strozzato a causa della vicinanza con la spada dalla lama nera.

«Non azzardarti a parlare così di lui! È più valoroso e puro di quanto tu possa mai essere» le parole scorsero sfacciate dalla bocca di Yoongi, ma in un certo senso miravano a rassicurare Hoseok che rivolse un sorriso forzato al biondo.

Yoongi però non rispondeva a Jungkook perché non sapesse cosa fare. Infatti stava muovendo il ghiaccio in uno strato inferiore della terra, ma esso veniva spostato sotto forma di corde sottili. Dei subdoli serpenti di ghiaccio a cui Yoongi ordinò di avvolgere Jungkook per permettere ad Hoseok di scappare. Ma si bloccò quando l'elfo nero iniziò a sghignazzare crudele.

«Sei davvero un idiota se credi che non mi sia accorto del tuo insulso tentativo di far arrivare il tuo ghiaccio sotto i miei piedi. Ma non ti conviene sai» affermò con un sorrisetto arrogante «Ci metteresti più tempo tu a far riemergere il tuo ghiaccio dal suolo che io a recidere la sua testa dal collo» strinse ancora di più gli occhi assumendo un'espressione maligna come a voler annunciare la sua vittoria imminente. Yoongi non poté fare altro e, mentre cercava di controllare le sue emozioni impetuose, ritirò dentro di sé il ghiaccio fino a quando la terra non si prosciugò nuovamente.

«Adesso lascialo andare» fu il tono autoritario usato dal biondo a stuzzicare Jungkook, che con straziante lentezza ferì a fior di pelle la guancia di Hoseok sul filo della lama.
Il sangue, viscoso e scarlatto, iniziò a scorrere a piccole gocce fuori dalla ferita fresca, macchiando quel niveo viso, mentre un grido di dolore riecheggiò in quel cratere dove pochi attimi prima regnava il solo silenzio.

A quella visione Yoongi sentì le forze venirgli meno, come se fosse stato prosciugato della sua stessa anima e sgranò gli occhi, arresosi alla disperazione.

«No!» urlò nuovamente con tutta la voce che aveva e per paura di un gesto improvviso da parte del biondo, Taehyung corse nella sua direzione e lo bloccò afferrandolo per le spalle, pregandolo poi di calmarsi, con scarso successo.

Vedendo quella scena, uno sguardo ricolmo di superbia si fece spazio sul viso di Jungkook, mentre questo si ostinava a non cedere la presa su Hoseok.

«Sai, se ci rifletto è comprensibile che tu sia così instabile. Dopo tutto un insulso fiore non può stabilizzare un ibrido come te. Dico bene?» a quelle parole Yoongi si paralizzò completamente, incredulo di fronte a quell'affermazione che Jungkook stesso non sarebbe dovuto essere in grado di pronunciare.
In quel momento Taehyung lasciò le spalle del ragazzo iniziando a tremare dalla paura provata, senza poter immaginare quale sarebbe stata la mossa successiva di Jungkook.

♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora