XXIX

189 18 12
                                    

Hoseok trattenne un grido. Poteva solo tremare, nulla di più. Quella era la voce di Yoongi, ma fredda come il primo giorno in cui l'aveva conosciuto, con la differenza che le sue corde vocali in quel momento stessero vibrando di intrinseca malvagità, desiderio di potere e vendetta. Il rosso non rispose, troppo sconvolto da quel gesto di guerra. Un sonoro sbuffo provenne dalla bocca del maggiore.

«Non rispondi? Ti ho chiesto cosa ci fai qui nel mio regno» a quelle parole Hoseok non si curò più del pericolo e si voltò di scatto ritrovandosi quella punta contro la gola. E lo vide. Vide un elfo dagli occhi di pece e l'espressione crudele; nulla dell'individuo che amava era rimasto.
Indossava un'armatura smaltata di nero, costruita in metallo rafforzato di titanio e argento puro, sul collo e poco oltre le piastre del ventre era possibile intravedere una veste aderente di seta pregiata colorata di blu cobalto e bordata d'argento. Sulle braccia aveva come unica parte scoperta i gomiti e le piegature interne, i grandi spallacci arrivavano a coprire anche gli arti e in particolare sulla spalla destra vi era un mantello che ricadeva leggiadramente sul suo copro snello, anch'esso di seta, con un fodero interno color antracite, mentre l'esterno era di un azzurro polvere talmente chiaro da sembrare fatto di ghiaccio. Le gambe erano completamente coperte, inizialmente da una calzamaglia nera, ma dal ginocchio fino alla punta del piedi le gambe erano rinchiuse in lucenti stivali di metallo. Un dettaglio capace di terrorizzare e mettere in fuga chi gli si avvicinasse stava nelle mani: esse erano infatti protette da dei guanti particolari, costruiti in acciaio e smaltati di nero che lasciavano scoperto il palmo eccezion fatta per le piccole catene che agganciavano la struttura alla mano. Il dorso non solo era coperto, ma le piccole piastre delle dita erano allungate, assottigliandosi fino ad assumere la forma di taglienti artigli. 
Le sue orecchie erano agghindate con vari gioielli di ossidiana e piccoli diamanti e una sottile coroncina d'ossidiana gli cingeva la fronte, visibile nonostante fosse indossata sotto i capelli. 
Più Hoseok lo guardava più vedeva la figura del vero Yoongi distruggersi e venir rimpiazzata da quel mostro. Strinse i denti e lo guardò con rabbia, forse odio.

«Il Tuo regno?! Yoongi il tuo posto--» non riuscì a proseguire con il suo discorso che lo sguardo del biondo sembrò ospitare fiamme d'inferno non appena fu chiamato .

«Non chiamarmi con quel nome. Io sono Eltas. Quel nome da umano non mi appartiene e mai lo farà» il tono usato era basso ma allo stesso tempo sembrava che dalle sue labbra stessero venendo fuori grida tiranniche; come se il padrone dovesse farsi obbedire dal servo irrispettoso. Hoseok corrugò la fronte.

«Sono venuto qui per riportarti a casa. La tua vera casa, il regno di cui sei erede, il tuo posto è ad Arnor!» Yoongi  abbassò la testa lasciandosi sfuggire una risatina beffarda, quasi ossessiva.

«Ad Arnor? Accanto ad un padre che non ha mai voluto un figlio mezzosangue e che per liberarsi della vergogna di un miscuglio di stirpi come erede mi ha allontanato dal mio mondo e ha portato alla morte mia madre?!» fece una piccola pausa per poi ritornare a fissare gli occhi castani del minore «Dovrei tornare con quell'elfo che ha solo disonorato il suo sangue semidivino comportandosi in modo ignobile, che non ha esitato a pugnalarmi alle spalle?» un ghigno comparve sulle sue sottili labbra «Oppure dovrei tornare da te? Che non hai fatto altro che mentirmi e mi hai tradito con un elfo della mia corte facendolo anche punire dopo che eri stato Tu ad incantarlo con allettanti proposte!» si fermò iniziando a respirare in modo irregolare. Quelle parole travolsero Hoseok come fossero un oceano che si riversava in un'unica ed incontrollabile onda anomala su di lui, scuotendo ciò che restava del suo cuore con violenza.

«Cosa stai dicendo?! Alagos ti ha mandato a Daegu per proteggerti da Jungkook, lui voleva uccider--» la punta finì per premere, senza troppa forza, appena sopra il pomo d'Adamo con una presa sempre più instabile.

♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora