XXI

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Come detto da Alagos, il loro cammino iniziò all'alba del giorno successivo. Quando Taehyung ebbe consegnato quel messaggio, il re aveva convocato immediatamente i soldati, che subito indossarono le armature e prepararono le spade, gli archi e le lance. Ogni singolo elfo di Arnor doveva combattere la guerra per la salvezza del suo regno e così lo schieramento divenne presto un esercito numeroso, addestrato e preparato alla lotta.

Hoseok e Yoongi vennero condotti da Taehyung in una sala dove si trovavano tre armature. L'elfo dai capelli argentei porse ai due le loro vesti per poi indossare da su la propria, più simile ad una tunica corazzata con spalliere, bracciali e gambali di acciaio smaltati di bianco. Hoseok indossò un'armatura completamente coprente, molto simile a quella dei soldati comuni ma più spessa e resistente, con delle giunture abbastanza flessibili da permettere movimenti più elastici. Quella di Yoongi era completamente diversa, colorata di uno spento verde acqua come fosse mischiato ad un grigio antracite. Era costituita da un petto di duro acciaio che però si collegava con una cinghia ad una copertura circolare che stanziava sul cuore, a sua volta collegata alle due spalliere unite fra di loro dalla gorgera che arrivava a coprire l'intero collo. Infine una spessa cintura allacciava, dalla spalla sinistra alla destra, un mantello lungo fin sotto la coscia, passando per una spalliera coperta di argentee piume.
Quando si furono preparati ognuno brandì la sua arma, allacciandola a qualche pezzo dell'armatura per non occupare le mani e raggiunsero Alagos in velocità, trovandolo appena fuori il portone mentre preparava gli ultimi soldati rimasti.

«Alagos. Dobbiamo partire» disse Taehyung cercando di mantenere un tono calmo mentre si avvicinò di pochi passi al re. Questo annuì di risposta e chiamò i due ragazzi con un gesto della mano. Scese le scale ponendosi in testa allo schieramento, Taehyung si posizionò alla sua sinistra, Yoongi alla sua destra e Hoseok accanto al biondo.
Alagos innalzò la sua lucente spada e tutti i soldati fecero comparire tra le proprie mani degli scudi dorati, a differenza del principe che ne generò uno di ghiaccio. Un altro cenno del ferro regale e l'intero plotone iniziò a marciare verso una direzione ai due ragazzi sconosciuta.

Il viaggio sarebbe durato molto e il tempo veniva scandito dalla marcia ritmica e precisa dei soldati. Yoongi non sapeva esattamente da quanto si fossero incamminati, ma quando capì che i confini del regno erano stati oltrepassati, decise di rompere quel silenzio asfissiante rivolgendosi al re.

«Padre, dove stiamo andando?» il tono fu serio, con una piccola e quasi impercettibile punta di paura

«Al cratere di Lolth. Lì si trova la città degli esiliati, lì troveremo Jungkook e il suo esercito ad attendere il nostro arrivo» la voce di Alagos risuonò concisa nella valle che stavano attraversando e Yoongi quasi si intimorì nell'udirla. Il re si accorse del mutamento rapido dello sguardo del figlio e con fare più amorevole pose una mano, con leggerezza, sulla spalla dell'elfo «Sei spaventato?» a quella domanda Yoongi calò immediatamente lo sguardo, quasi come se si vergognasse, come se volesse estirpare qualunque sentimento negativo.

«Abbastanza» rispose flebilmente.

«Anch'io»

«Davvero?»

«Sì. Ho paura che qualcosa possa andare storto, che lui possa vincere»

«Sì...la sola idea mi fa rabbrividire. Ho paura di fallire nel proteggervi, oppure di--»

«Non accadrà nulla. Sei pronto ormai» lo interruppe ed osservandolo con attenzione apparve, per la prima volta ai suoi occhi, come un piccolo e fragile bambino che si nascondeva dietro quel coraggioso ragazzo che stava indossando un'armatura e stava marciando con lui «Riuscirai a proteggerlo» a quelle semplici parole Yoongi si voltò con occhi semi lucidi.

♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora