♢ Indicum ♢「M.Yg & J.Hs」

XXVIII

Non appena arrivarono non ci fu bisogno di presentazioni o spiegazioni. Entrambi conoscevano i loro doveri e li avrebbero rispettati. Alagos tornava insegnante e Hoseok allievo. Il tempo non c'era, ogni piccolo istante era prezioso, fondamentale. Così non appena arrivarono si posizionarono nel centro della grande arena d'avorio.

«L'addestramento che ti ha forgiato come guerriero si basava su un combattimento ad armi pari di livello medio. Ciò che adesso devi prepararti ad affrontare sono un potere e una forza che non ti spettano e che mai lo faranno. La preparazione che ti attende avrà un'intensità duplicata e i duelli non saranno più semplici riscaldamenti. Accetti tutto questo, Jung Hoseok?» quello sguardo e quel tono severi dell'elfo lasciavano facilmente intendere l'importanza della situazione e chiunque, incrociando quegli occhi smeraldo, si sarebbe sentito intimidito o avrebbe avuto brividi lungo tutta la schiena.

Ma non Hoseok.

D'altronde era stato lui a fare una simile proposta. Sapeva che per uscirne vivo e allo stesso tempo salvare il principe avrebbe dovuto gestire un potere elementale dall'esterno. Ma avrebbe rischiato. Avrebbe messo in gioco tutto, per Lui.

«Sono pronto» rispose aggrottando le sopracciglia con determinazione. Non disse altro, le parole sarebbero state effimere.
Così, dopo un cenno quasi impercettibile del capo, Alagos estrasse la spada dal fodero con un gesto repentino.

«Allora impugna la tua arma. Cominciamo» quello fu un vero e proprio ordine e, anche se per brevissimo tempo, Hoseok se ne stupì. Fece subito come gli era stato detto e fu abbastanza rapido da parare l'incombente lama del re, che il ragazzo si ritrovò a pochi centimetri dal viso.

«Ho capito cosa cerchi di fare. Non sarò impreparato» sussurrò con sguardo di sfida non appena Alagos, allontanatosi a sufficienza, fece brillare la sua mano evocando così una moltitudine di fasci di luce d'orata che si scagliarono contro l'umano senza pietà, come fossero fulmini impazziti lanciati da una qualche divinità funesta e avversa. Il rosso, sorprendentemente, lì schivò uno ad uno, rimanendo ferito lievemente solo da un piccolo frammento di quelle saette e senza curarsene minimamente corse contro il rivale con la spada tesa in avanti. Nonostante la sua forza, Hoseok fu preso in contropiede da movimenti troppo svelti che non riuscì a tenere d'occhio, venendo così spinto in un angolo senza vie di fuga. Respirava affannosamente continuando a stringere saldamente la presa attorno all'elsa della sua spada.
Non appena, però, Alagos ripose l'arma, il rosso fece altrettanto per poi appoggiarsi al muro alle sue spalle per riprendere fiato.

«Adesso so cosa devi apprendere e perfezionare» disse Alagos esaminando il corpo Hoseok come se volesse conoscerne le capacità celate «I tuoi riflessi sono eccellenti, talmente affinati da permetterti di sottrarti ad un attacco magico. Hai ottima agilità e fermezza nella presa della spada, inoltre non abbassi la guardia a meno che tu non abbia la certezza di non essere sotto minaccia» Hoseok ascoltò ogni singola parola con minuziosa attenzione e nonostante sapesse che quelli fossero elogi, avrebbe potuto scambiarli per rimproveri se si fosse affidato solamente al tono utilizzato dall'altro «Però» riprese lui «Ci sono alcune mancanze che sono fondamentali. In uno scontro simile possedere queste qualità ti potrebbe salvare la vita» gli andò più vicino e, con un dito, toccò la tempia destra del ragazzo «Hai una scarsa visione periferica. Se il tuo campo visivo è ristretto sarà più facile, per i tuoi avversari, avvicinarsi di soppiatto o portarti con le spalle al muro. Inoltre, una volta capito di trovarti in una posizione di svantaggio, non riesci a liberarti correndo il rischio di venire ucciso. Se rafforzi le capacità che già possiedi sarai a metà strada. Ma devi acquisire ciò che adesso è assente nella tua strategia di combattimento» Hoseok si concentrò, rielaborando velocemente le informazioni appena ricevute, ripensando alle tecniche sfruttate nello scontro.