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"Grazie per avermi invitato." Celine sorrise rivolgendosi ad Alice Campello, moglie del giovane calciatore del Real Madrid, Alvaro Morata. Sorridendo a sua volta, Alice la strinse in un abbraccio. Dopo aver sistemato il telefono nella borsa, Celine si fermò ad osservare l'italiana e lo splendore che ancora la avvolgeva, pur avendo dato alla luce il suo secondo figlio.

"È stato un piacere." Celine fece per andarsene quando Alvaro fece capolino nel soggiorno, seguito dal suo piccolo di appena quattro anni. Celine trattenne il fiato, notando quanto fosse cresciuto e cambiato rispetto a sei anni prima. A quel tempo stava ancora con una spagnola – lo ricordava lontanamente. Alvaro aggrottò le sopracciglia, scrutando la giovane colombiana. Doveva essere lei. Si erano visti solo un paio di volte, ma era chiaro fosse quella Celine, quella di Paulo.

"Celine, giusto?" Alvaro affiancò la moglie, guardando Celine dritta negli occhi. Lei annuì, un piccolo uhm come risposta. L'aria si era fatta improvvisamente pesante e lei continuava a spostare il peso da una gamba all'altra, nervosa, "Come stai? È passato tanto tempo!" Domandò lui curioso. L'unica ragione per cui Celine si trovava lì era che anche Paulo stava arrivando a Madrid, pensava. E questo sembrava davvero rincuorare l'animo di Alvaro, Celine glielo leggeva negli occhi. Era stato uno dei suoi migliori amici durante la permanenza alla Juventus e si dispiaceva di non aver mantenuto più di tanto i contatti con lui.

"Quindi è vero?" Chiese ancora lui, "Che Paulo verrà a Madrid."

Celine spalancò la bocca per richiuderla poco dopo, leccandosi nel frattempo le labbra, "Non vedo Paulo da anni." Confessò, "Non so se verrà o meno." Scrollò le spalle sincera. L'entusiasmo di Alvaro svanì subito, rivolgendole invece uno sguardo pieno di scuse. Non capiva cosa fosse andato storto. Si ricordava bene di quanto Paulo fosse innamorato dell'allora sedicenne. Avrebbe lasciato perdere tutto per lei.

"Mi dispiace." Mormorò cercando di trovare le parole giuste, "Vedendo il tuo tatuaggio ho pensato che vi foste sposati e aveste avuto un figl-"

Celine abbassò lo sguardo verso il proprio fianco lasciato scoperto, quando notò che Alvaro stesse indicando proprio quel punto. Era il nome di sua figlia, in corsivo. L'aveva fatto quando Salomé aveva compiuto un anno, "Ha sei anni ora." Celine rispose e fu abbastanza facile per tutti fare due calcoli e arrivare alla conclusione se fosse di Paulo o meno, "Ed è sua." Dichiarò infine. Però lui non sa che esiste, avrebbe voluto aggiungere, ma non lo fece.

"Devo andare" Disse poi, cercando di svignarsela da quella strana situazione in cui si era cacciata. Guardò un'ultima volta la meravigliosa e splendida famiglia che Alvaro e Alice avevano costruito e ciò la rattristò un po', pensando che lei invece aveva privato sua figlia di quella possibilità, "È stato così bello rivederti, e un piacere incontrarti, Alice." Entrambi le dedicarono un sorriso, accompagnandola all'ingresso, che lei attraversò rapidamente, non vedendo l'ora di allontanarsi da lì.

red lips - paulo dybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora