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"Perché anche solo preoccuparsi?" Il compagno di squadra di Paulo domandò mentre entrambi uscirono dalle docce degli spogliatoi. Paulo si voltò verso di lui iniziando ad asciugarsi i capelli con un asciugamano bianco. Non dimostrava la sua età. Aveva lo stesso sguardo negli occhi di quando aveva ventun anni, "Sai che è tua figlia."
Paulo guardò Gonzalo Higuain. I suoi occhi verdi che luccicavano di paura e disperazione. Aveva ragione. Perché anche solo preoccuparsi? Il suo cuore gli diceva già che fosse sua figlia. Come poteva non credergli? E poi Celine non gli aveva mai dato motivo di pensare il contrario. Anzi, era stato l'esatto opposto. Lui le era stato infedele. Lui aveva rotto la promessa. Una parte di lui non la colpevolizzava neppure per essersene andata. Era colpa sua se il cuore di lei era stato ridotto in frantumi. Eppure, era convinto che lei non avesse avuto alcun diritto di portargli via tutti quegli anni che sicuramente non avrebbe riavuto indietro. Non aveva avuto la possibilità di vedere Salomé crescere – ma era sicuro che in questo Celine stesse facendo un ottimo lavoro da sola.
Sapeva perché avrebbe fatto fare il test di paternità alla bambina. Voleva dimostrare a Celine che fosse lei ad essere nel torto, che lui non stesse inciampando tra le sue bugie. Che tutto quello non l'avrebbe portata da nessuna parte, "Per dimostrarle che ha torto." Dichiarò, infilandosi i jeans, "Ho bisogno che si renda conto che io so che Salomé è mia figlia." C'era qualcosa di delizioso nel gustare la vittoria. La vittoria contro la sua amata – la stessa che aveva fatto soffrire. La stessa che in un certo senso stava ferendo lui nello stesso modo in cui lui aveva ferito lei.
L'argentino più vecchio aggrottò le sopracciglia. Quei due stavano giocando ad un gioco strano. C'erano due possibili conclusioni. O sarebbero tornati insieme, oppure no, "Pau, ascolta," Paulo era silenzioso. Sentiva lo stomaco mescolarsi con il resto degli organi al pensiero che quel giorno avrebbe ottenuto quel maledetto test, "Non puoi fare qualcosa di stupido-"
"Sto solo cercando di rimediare a quegli anni che lei mi ha portato via." Confessò finalmente. Salomé non aveva colpa per ciò che lui aveva fatto a sua madre quando erano più giovani. E lui non riusciva a capire perché Celine stesse cercando di farlo soffrire privandolo di sua figlia. Paulo stava già abbastanza male per non avere lei al suo fianco, "So di farle del male. Pipa, devi capire che Celine era il mio mondo, e io l'ho distrutto. Lei mi sta ripagando tenendomi lontana Salomé." Soffiò fuori. Si era sentito così misero quando Celine l'aveva lasciato. Un buco enorme nel suo cuore era visibile e non c'era stato niente, nessun'altra donna che potesse riempirlo nel modo in cui lo faceva Celine.
Gonzalo sospirò, dando una pacca sulla spalla all'amico. Non aveva mai incontrato Celine, ne aveva solo sentito parlare fino allo sfinimento da Paulo. Gli aveva parlato di quanto la amasse e di come non avesse più incontrato nessuna che potesse fargli battere il cuore come lei. Di come gli sembrava di conoscerla da sempre, "Sarai un padre fantastico per quella piccola." Disse solamente, un sorriso pieno di orgoglio sulle sue labbra.
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red lips - paulo dybala
FanfictionLe sue labbra erano una tentazione, e lui le bramava più di ogni altra cosa. (paulo dybala)