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Salomé sospirò, voltando un'altra pagina del libro, l'ultima. Un piccolo sorriso sulle sue labbra, ricordando la notte in cui lei e i suoi fratelli avevano sentito per la prima volta quella storia. Sembrava tutto un ricordo lontano, ma ora era invece ben impresso nella carta, pronto per essere condiviso con il resto del mondo.
Guardò la folla che aspettava di sentirla continuare a leggere, lei che non sapeva come, ma aveva finito per diventare una delle autrici di romanzi più famose e affermate al mondo. E di un romanzo in particolare, uno che aveva catturato l'attenzione di tutti sin dalla prima pagina. I suoi occhi verdi stavano cercando il proprio fidanzato, colui che l'aveva convinta a pubblicare quella storia, mesi prima.
Incontrò finalmente i suoi occhi e sorrise, per poi posare nuovamente lo sguardo sulla pagina del libro. Le mani stavano accarezzando la copertina che ritraeva sua madre all'età di sedici anni. Era una polaroid, eppure era venuta benissimo.
"... e alla fine si ritrovarono, così come le stelle avevano pianificato, proprio nel modo in cui il destino aveva pensato di ricongiungere le loro vite." Continuò, "Ora, Celine si trovava, all'età di ventiquattro anni, in piedi in mezzo ad una folla di persone, mentre seguiva attentamente la partita più importante del campionato. Il vecchio anello di fidanzamento era stato rimpiazzato da un altro molto più bello. Uno che Paulo sapeva fosse degno di lei. E la sua pancia, ancora una volta, custodiva una creatura pronta a conoscere il mondo per la prima volta."
"Accadde presto, un bambino dolcissimo che non avrebbe fatto altro che far disperare la sorella maggiore. L'avevano chiamato Enzo Exquiel, ed era otto anni più piccolo di Salomé. Era un bambino stupendo, che assomigliava tanto a suo padre. Crebbe solo per essere la spina nel fianco di sua sorella."
La folla rise e Salomé guardò il fratello che ricambiò, intensamente, lo sguardo, "Tre anni dopo, Paulo e Celine diedero il benvenuto alle loro due figlie, Isla e Capri. Gemelle, eppure tanto diverse."
E le gemelle erano state chiamate proprio come il luogo in cui Paulo e Celine si erano sposati. Isla ricordava molto Celine. Aveva gli occhi marroni e le stesse labbra carnose. Capri, dal canto suo, aveva gli occhi smeraldo del padre ed era anche più magra.
Salomé sospirò nuovamente. I suoi occhi verdi si fecero lucidi quando li rivolse ai suoi genitori, che le sorridevano orgogliosi, "Le sue labbra erano una tentazione." Lanciò un'occhiata alle persone di fronte a lei, "E lui le bramava terribilmente."
Chiuse il libro e sorrise ancora alla folla, un sorriso sincero ed emozionato. Aveva ora venticinque anni e riusciva ancora a ricordare le risposte che erano soliti dare, i suoi genitori, ad ogni domanda che facesse, quando era piccola: "Un giorno, quando sarai grande abbastanza, capirai."
E non aveva capito finchè all'età di quindici anni non le avevano raccontato tutta la storia, tutte quelle complicazioni, tutte quelle montagne russe. Mormorò un grazie e scese poi dal piccolo palco.
"Hai reso la nostra storia una fiaba." Celine rise e Salomé fece altrettanto, abbracciando la madre.
"Perché è una fiaba." Capri aggiunse, i suoi capelli sistemati in una coda alta e gli occhi puntati su Salomé, "Sei stata grande."
Paolo, il fidanzato della giovane autrice, la raggiunse da dietro e la strinse a sè, "Presto scriverai della nostra fiaba." Ridacchiò e le lasciò un leggero bacio sulle labbra.
"Non vedo l'ora." Rispose.
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red lips - paulo dybala
FanfictionLe sue labbra erano una tentazione, e lui le bramava più di ogni altra cosa. (paulo dybala)