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-oggi Sam mangerà con noi!- strilla Charlotte elettrizzata -stringetevi grazie.
Il ragazzo si siede tra lei e (ma perché!?) la sottoscritta che diventa di un colore simile ai pomodori nell'insalata di Kathleen. In più Sam ha un buonissimo profumo di pulito ed è impossibile non essere avvolti dalla sua scia profumata.
-Ci siamo mai visti?- mi chiede sorridente quando si accorge di me.
Dopo essermi accertata che sta parlando con me mormoro una risposta.
- hem.. No. Sono arrivata oggi. Dal Texas.
Devo smetterla di straparlare. Non importa a nessuno della mia noiosa vita privata.
Lui comunque sorride e sembra quasi a suo agio, quindi sorrido in rimando e abbasso la testa.
-Jennifer hai già conosciuto il mio ragazzo vedo- dice Charlotte guardandomi.
Ha messo una mano sulla sua spalla e una sul tavolo. Ha le unghie affilate e dipinte di grigio, un paio di anelli e tre bracciali argentati.
-Non mangi?- chiede poi a Sam vedendo che non ha ancora toccato cibo. Lui annuisce e si mette a mangiare la sua pizza.
Il sole splende fuori dalle grandi vetrate. Quando un raggio mi colpisce sento una sensazione strana sui palmi delle mani e uno sfogo si espande fino al polso.
-tutti bene?- Sam se ne è accorto e quando mi guarda il sole gli colpisce le iridi. Sembra che al posto degli occhi ora abbia due lampade al neon e mi mette ancora più disagio.
-si. Tutto bene.
Kathleen mi prende la mano- abbiano ancora mezz'ora. Vieni a fare il giro della scuola?
Annuisco, anche se Mj mi ha già mostrato quasi tutto, per non essere scortese e seguo lei è Mya fuori dalla mensa.
Lo sfogo si è ritirato.

-mi piace questa scuola. Come sono le lezioni?
Le ragazze iniziano un lungo discorso su professori e lezioni frequentate l'anno prima.
Scopro che Kathleen è una sportiva nata con grande passione per la storia, la geografia e la biologia. Vorrebbe fare l'archeologa e sta accumulando soldi per l'università.
Mya è un artista in tutti i sensi. Canta, balla e fa kik boxing con il suo ragazzo Victor tutte le settimane.  Ama dipingere ma si spazientisce presto, così fa la truccatrice alle feste per bambini per potersi comprare una chitarra e le tanto agoniate Adidas bicolore che costano sui duecento dollari. È bravissima in informatica e la sua materia preferita è spagnolo.
Odiano entrambe la stessa persona, Cindy Gray, si conoscono dall'asilo e sanno tutto di praticamente tutti.
Ci sediamo a metà corridoio principale, su un balconcino sporgente della finestra e loro mi elencano pregi, difetti e curiosità su tutti.
-Quello è Peter Parker. Il ragazzo di Mj. - dice Mya bevendo il suo frullato.
-lo conosco. Stamattina ci siamo incrociati fuori da scuola.
-ottimo. È un genio, se hai bisogno di qualcosa lui la sa.
Alzò le spalle e annuisco.
La squadra di basket passa in mezzo al corridoio.
-quelli sono fantastici- dice Kathleen con voce sognante.
-arriva il prof di scienze. Salve signor Smith!
-ragazze! Passata buona estate? Io ho scoperto che il mio cane odia i pomodori. Buffo vero?
L'uomo è alto, ha tanti capelli folti e grigi e occhiali squadrati. Un naso curvo sta nel mezzo della faccia e tra le braccia ha uno scatolone di provette vuote.
-tu hai una faccia nuova. - mi dice poi sorridente -ti piace la scienza?
-si. Amo la biologia.
Lui sorride e porta le provette in un aula.
-strana questa scuola, non trovi?
Mya mi fa ridere e insieme torniamo in classe.

All' uscita da scuola mi sorge un dubbio. Con chi torni al centro?
Non so la strada e so che è molto lungo arrivarci. Vorrei chiamare qualcuno ma pultroppo non ho neanche un numero di telefono.
-bello. È proprio quello che volevo.

Cammino in tondo per dieci minuti.
-Jennifer! Scusa il ritardo ero in riunione e poi.. è difficile abituarsi. Scusa. - urla mio padre scendendo dalla macchina parcheggiata davanti al bar di fronte alla scuola.
-ciao.. papà...
Lui sorride incoraggiante e mi apre la portiera -andiamo a fare un giro io e te?
È la prima volta dopo settimane bene ho un minimo di affetto da parte di qualcuno.
Salgo sulla macchina nera. A differenza di Tony, mio padre guida normalmente e la .indica è a un livello molto basso. Tony stamattina urlava a squarciagola con chiunque passasse davanti a lui e cantava tutte le parole di ogni canzone.
Lui invece è teso. Stringe compulsivamente il volante e non mi guarda per più di cinque secondi.
Mi porta in un centro di negozi.
-ti compro qualcosa se vuoi. Ho visto una gonna carina passando prima da qui.
Scendo dalla macchina con il mio zaino ancora sulle spalle.
I negozi sono distribuiti lungo una via principale e le vetrine tutte colorate rendono difficile decidere dove andare, perché vorrei entrare subito  in cinque negozi diversi.
Alla fine opto per un negozietto piccolo è carino all'inizio della via.
Davanti a me ci sono file e file di stand pieni di giubbotti e pantaloni colorati.
Mio padre sorride e io, un po' più a mio agio mi avvicino a delle giacche di pelle.
Mentre scelgo uno dei giubbotti,  lui mi guarda tranquillo e pensieroso.
-come sono finita in Texas?-chiedo ad un tratto infilando un giubbotto azzurro.
Lui sembra a disagio.
-credo per colpa mia.- sussurra sorridendo lievemente- ho perso il controllo e tu...
Vedendolo a disagio punto il dito su delle gonne -che carine guarda! Andiamo a vederle, me ne servirebbe una per... Andare in giro.
Il suo morale si solleva in un tratto,  grato che abbia cambiato argomento.
Sorride sempre, non si lamenta del tempo che passo nei camerini e anzi, fa commenti adatti e qualche complimento.
Dopo un paio d'ore di girellare mi chiede di andare a mangiare qualcosa.
-si. Ho davvero fame.

Andiamo carichi di due borsine e tre pacchetti rosa pieni di magliette in un bar molto carino.
La temperatura è piacevole, così ci sediamo all' esterno e ordiniamo due gelati.
-come è andata stamattina?- mi chiede quando arrivano due coppe di vetro ricolme di gelato.
-bene. Ho conosciuto delle ragazze molto simpatiche e stamattina sono andata a scuola con un ragazzo, penso uno stagista che Tony sta formando.
Lui annuisce interessato e finisce il suo gelato.
Poi gli arriva una chiamata.
-Stark? Cosa.. certo...Va bene. Sono lì in dieci minuti.

Torniamo alla macchina e puntiamo in direzione del centro.
-ti sei divertita?
La domanda mi coglie inaspettata. Non pensavo staccasse gli occhi dalla strada per più di tre secondi.
-si. Mi mancava passare una giornata con un adulto che tenga a me.
Lui arrossisce, ma la mia attenzione è volta agli edifici colorati che stiamo lasciando.
Arriviamo al centro e lui mi lascia accanto agli ascensori.
-buonanotte.
Parte subito senza che io riesca a rispondere.

Mi è sembrato strano. Abbiamo passato un bel pomeriggio, ma quando mi ha lasciata all'ingresso del centro mi è sembrato freddo e distaccato. Come se avesse avuto paura.
Strisciando i piedi mi dirigo in camera mia.
Svuoto lo zaino e lo riempio con i libri per domani.
La giornata non è andata male. Ora speriamo che finisca come è iniziata.

-signorina!- dice Nova incrociando mi in un corridoio.
Sono uscita dalla mia camera per curiosare e magari incrociare Fury e farmi insegnare qualcosa sui miei poteri. Tutto quello che ho fatto oggi mi ha resa energica e voglio sfruttare la serata per qualcosa di proficuo.
-ciao Nova. Che fai in giro per il centro come fai tutti i giorni.- gli chiedo ridendo.
-gironzolo in cerca di guai con il mio amico Spider-Man. Ma sono incappato in una ragazzina e mi chiedevo dove stai andando in ciabatte.
-ciabatte molto carine, non fraintenderci, ma non sono molto indicate per un allenamento a sorpresa.- ride Spider-Man sbucando dal soffitto.
Rimango basita. -allenamento?
I due ragazzi mi prendono sottobraccio e mi accompagnano in sala allenamenti.
Lì, ci sono White Tiger e Fury che stanno combattendo.

-eccola qui. Era in un corridoio a gironzolare.
Fury mi guarda sorridente con le mani incrociate dietro la schiena.
-voleva cominciare con te un allenamento a sorpresa.
Tiger, con un salto, mi raggiunge.
-Vieni, ti faccio provare delle tute per gli allenamenti.
Carica ma tesa la seguo negli spogliatoi.

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora