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Non sorridiamo a lungo però.
Quando arriviamo nel mini ospedale del centro, Sam è bianco come un lenzuolo e non si regge più in piedi dal dolore.
Un medico lo prende e lo porta alla svelta in sala operatoria per rimuovergli i frammenti di vetro che gli si sono conficcati ovunque torturandolo.
Io passo i primi cinque minuti a camminare davanti alla sala come un leone in gabbia; poi mi dirigo all'uscita dell'ospedale e mi chiudo in cucina per distrarmi dal pensiero di Sam ricoperto di vetri.
Sam. Il pensiero di lui sotto la maschera di Nova in qualche modo .i conforta.
Non erano due ragazzi tra i quali dovevo scegliere. Era unico. È unico.
Passa un ora e una frittata è cotta nel mio piatto, pronta per essere mangiata dato che si sono fatte le nove di sera e il mio stomaco inizia a brontolare.
Le dieci sono passate e Sam non si è ancora visto; poi arrivano le undici meno un quarto, quando ho già fatto una doccia, mi sono lavata i denti e ho infilato il pigiama e sono spalmata sul letto in ansia crescente mentre mi limo le unghie per evitare di mangiarnele.
Qualcuno bussa alla porta e quando dico "avanti" Nick Fury fa il suo ingresso in camera mia.
-hai scoperto tutto allora- dice con voce piatta ma venata di orgoglio.
Annuisco distogliendo lo sguardo con un vago sorriso stampato in faccia.
-ora però dovrai stare attenta, molto più attenta del solito ok? Il contatto mentale tra te e Sam potrebbe crescere e non sappiamo cosa succederà.
Annuisco ancora.
-sta bene?- chiedo mentre la mia ansia ha un picco - sono due ore che non so nulla...
Fury annuisce sorridendo appena.
-è ancora in ospedale ma lo dimetteranno a breve. Vai pure.
Mi alzo e sforzandomi di non correre mi dirigo in ospedale.

Il centro è silenzioso.
Nel periodo natalizio mi ricordo che le decorazioni erano poche e semplici, posizionate soprattutto in cucina e nelle sale comuni.
Ogni tanto, quando Tony si faceva vedere portava qualche festone e lo legava in testa al primo malcapitato che gli passava davanti, così a fine giornata ognuno aveva minimo tre fiocchi e un festone attaccati addosso.
Ora è sparito tutto dato che si sta avvicinando la primavera. Ma a me piace qui. C'è come aria di casa, mi sento a casa.
Fury mi ha accompagnata fino all'ospedale e poi mi ha fatto entrare da sola.
Un medico mi accompagna da Sam e quando lo vedo è su un lettino immerso nella lettura di qualcosa, con parecchi cerotti in faccia e tre dita fasciate più una con tutore.
Appena mi vede chiude la rivista e sorride radioso.
- come va?- gli chiedo appoggiando i gomiti sul lettino e sorridendo a mia volta.
Alzae spalle -voglio uscire da qui. C'è odore dimedicinale e mi sento vagamente osservato.
Un dottore è appena passato con gli occhiali infilati alla punta del naso e gli occhi saettanti nella nostra direzione.
-andiamo allora. Fury mi ha detto che ti di ettono ora.
Un espressione più che felice appare sul suo volto incerottato mentre scende con un salto dal lettino e usciamo dalle pesanti porte di ferro verso le nostre camere.
È così normale parlare con lui.
Non sono spaventata, né arrabbiata né delusa. È lui e basta.
È Sam, che prendendo il carattere di Nova si trasforma nel connubio perfetto tra i due e mi fa stare bene.
-mi dispiace- dice mentre camminiamo spalla a spalla - avrei dovuto dirtelo prima Jen. Mi sembra di averti preso in giro per mesi e questa cosa mi sta logorando...
-parli della doppia identità o del bacio di prima? Perché non sono arrabbiata né di uno né dell'altra cosa.
Lui pare sollevato e mi prende per mano fino a quando non arriviamo in camera mia e mi da al buonanotte potendolo guardare finalmente negli occhi.

Ma la mia notte non è del tutto buona.
I miei sogni si intrecciano a delle visioni. Cassie, piccola e spaventata, è rannicchiata in una specie di gabbia mentre stringe l'elmo del padre; mio padre che cammina nervoso per la stanza mentre Nat gli parla; il gruppo di "cattivi" che sta mettendo a punto un piano e Jim rinchiuso al piano di sotto in lacrime mentre pensa a sua sorella mentre Charlotte è immobile su un tavolo del laboratorio di mio padre collegata a tubi e completamente composta da vibranio.
Vedo la banda che costruisce un macchinario e versa un liquido che sembra contenere il mio capello fornitogli da Jim. Poi la testa di una bambina che spunta da dietro una parete e uno dei tizi che la indica urlando qualcosa.
La bambina bionda corre via e quelli tornatno al lavoro.
Schiacciano un bottone e io urlo in modo spaventoso svegliando tre piani del centro.
Spalancò gli occhi spaventata dal mio stesso urlo e vedo che la mia stanza è comerta da strati di metallo e diamante di tutti i colori.
Io sono stremata, come se un aspirapolvere mi avesse prosciugato le forze.
La porta è bloccata da strati e strati di metallo e Delle voci vengono da dietro.
- dobbiamo buttarla giù!
-un attimo... Capitano, si. È qui. Oh bene c'è anche lui..
-se..
-DAI!
-calma tu! La buttiamo giù ora. Dopo di lei...- questa è la voce di Tony.
-grazie Stark.
Tre colpi arrivano e la porta si sposta leggermente mentre io rimango bloccata sotto del diamante che mi avvolge stretta.
-dateci una mano!
Dopo vari tentativi uno scudo sfonda la porta e rompe vari strati di diamante.
-che brutalità....
-stai zitto Stark..
Sento qualcuno che mi libera dal diamante e mi fa sedere sul letto per riprendere fiato, dato che ero in semi-apnea.
Sei paia di occhi mi fissano spaventati e altre due o tre persone stanno entrando nella stanza incrostata di minerali.
-Jennifer... Jen.. tutto bene? Cosa hai visto? Cosa è successo?
Tremo come u a foglia e quando qualcuno mi passa una tazza di tè fumante la prendo e la stringo forte rischiando di romperla.
-hanno....un arma....mio capello...DNA....vogliono il reattore.
Alzo lo sguardo sapendo di aver farfugliato a caso; ma Fury, arrivato in tempo per sentirmi parlare, scatta in avanti e tira le tende di camera mia per poi correre alla svelta ai piani bassi del centro.
Qualcuno mi solleva dal marasma di cristalli rotti e mi mette in piedi.
Vedo gli occhi glaciali di Capitan America davanti a me mentre cerca di farmi tranquillizzare e mi invita a bere il tè. Poi recupera lo scudo e in quell'istante mi risveglio da una ennesima trance e cado in ginocchio.
-stai bene..- farfuglio alzandomi appoggiata a Clint e finalmente vedo chi c'è nella stanza.
Sam è un pigiama con l'aria spettinata e delle calze a righe viola e blu, Peter è conciato uguale ma ha i guanti di Spider-Man e non le calze, Tony è impeccabile come sempre, Clint si è palesemente appena svegliato, il capitano è in tuta da Boxe è un uomo con i capelli castani lunghi e il braccio sinistro di metallo mi fissa spaventato stringendo un coltello nella mano destra.
-stanno costruendo qualcosa per distruggere tutti noi! Hanno messo il mio DNA nella macchina al centro di una stanza e stava o studiando un piano per rubare il tuo reattore! - dico indicando Tony.
Lui mi guarda stupito e poi annuisce facendo un cenno a Clint e a Cap.
-dobbiamo convincere una certa persona a smettere di vedere con due fette di salame sugli occhi e scendere con noi in campo per una giusta causa! Capitano mi fido della tua persuasione.
I tre corrono fuori ( dopo che Clint mi ha stretto in un abbraccio stritolante) e l'uomo con il coltello mi guarda un secondo per accertarsi che non sto male di nuovo; poi scuote la testa a mo'di saluto e se ne và seguendo gli altri.
Sam e Peter rimangono nella mia camera certi che io non stia ancora del tutto bene.
Appoggio una mano sul diamante che ricopre la mia camera e quello sparisce lasciandola come era in principio.
-stanno diventando troppe quelle visioni...-dice Sam sedendosi accanto a me sul letto che ho appena decristallizzato.
Peter si siede a terra davanti a noi con aria molto preoccupata e strofinandosi gli occhi per la stanchezza.
-cosa succederà ora? Siamo stati coperti di segnali, visioni, anomalie e quel Jim continua a rinzarci intorno.- dice poi guardandoci.
Sam mi circonda le spalle con il braccio.
Sembra un secolo fa quando mi ha baciato. Invece sono passate poche ore.
Mentre noi tre cerchiamo di sollevarci il morale a vicenda il centro vibra, come se fosse stato colpito un qualche muro portante.
-cosa sta succedendo?- dice Sam a bassa voce come temendo qualcosa di grave.
Ci affacciano alla finestra.
Mostri dall'aspetto animale e brillanti nella notte avanzano minacviisi e alcuni lanciano quelle che sembrano sfere infuocate  contro le imponenti vetrate.
Peter caccia un urlo, Sam batte un pugno contro al vetro e io mi porto le mani alla bocca terrorizzata.
Hanno creato quegli affari per distruggerci. Vogliono estinguere ogni supereroe e fare a pezzi il nostro centro con macchinari fatti da vibranio e tutto ciò che rubano da mesi.
Vedo uno degli esseri scagliarsi addosso ad un soldato sfoderando artigli di cristallo.
Il mio DNA.
I due ragazzi accanto a me so guardano spaventato quanto me.
Poi uno corre a prendere l'elmo, l'altro il costume e io apro la finestra rivestendo il mio corpo con la tuta di metallo mimetizzate.
Mi guardo intorno da rendono coraggio, mi sfioro la faccia per ricoprirla di diamante e mi butto in mezzo alla battaglia con un arco in onice nera e frecce bianche in marmo sperando con tutta me stessa che questa battaglia finisca.
Ma la guerra è appena iniziata.

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora