Fury ha deciso di parlare a tutti noi.
Ci riuniamo in palestra, dove vedo le tracce del sangue di Sam sul sacco da box e penso ancora alla nostra decisione.
-voglio che tutti voi vi alleniate come nostro solito. Stiamo mettendo giù un piano di attacco per New York in questi giorni e voi dovete essere pronti a qualsiasi battaglia.
Lo guardo scettica. Si sono finalmente decisi a fare qualcosa per combattere?
Parla a tutti per un quarto d'ora. Poi trattiene me e Sam per parlarci in privato.
- ieri il dottor Banner si è arrabbiato molto per il fatto che sei uscita senza digli niente. - dice quasi contro la sua volontà- e ha detto che Sam ti influenza negativamente. Ma non sono qui per parlare al suo posto. Sono qui per dirvi che il vostro contatto mentale sta diventando un pericolo.
Io e Sam ci guardiamo basiti.
-E con questo cosa vorresti intendere? - chiede Sam incrociandi le braccia.
Fury sembra maledirsi per qualcosa.
-il fatto è che dobbiamo separarvi. Se i tizi che minacciano l'esistenza dei supereroi scoprono di nuovo il vostro legame siamo tutti finiti. E dato che insieme vi rafforzate è meglio che per ora limitate i vostri contatti.
Sam sembra sul punto di mettersi a urlare, ma sono più veloce io.
-non potete portarmi via anche lui! Prima la mia vita, poi una figura paterna e ora anche lui no!
Fury scuote la testa mortificato - non possiamo fare altrimenti.
-c'è un altra soluzione sicuramente! Non potete pretendere che ci separiamo di punto in bianco sapendo che noi due stiamo insieme! - sbraita Sam prestando un piede a terra tanto forte da rompere un asse del palquet.
-spiace anche a me ragazzi, ma è per il bene di tutti. Siete ancora troppo giovani per capire...
Ancora la storia che siamo troppo piccoli. Comincio a non poterne più.
-sanno già del contatto no? Non cambierà niente se ci separate. Potrebbe anzi intensificati il triplo! - dice Sam cercando di far ragionare Fury.
Ma lui scuote la testa.
-è una decisione presa dalla maggioranza degli adulti. Mi spiace.
-anche io sono adulto! Non posso votare anche io, o Peter, o Ava?
-avete appena diciotto anni. Basta contestare! È deciso!
Non appena finisce di parlare alcuni agenti entrano nella stanza e fanno da muro tra me e Sam.
-lasciatemi andare! - sbraita il mio ragazzo tentando di raggiungermi.
Io vengo circondata e mi spavento a tal punto che urlo.
Qualcosa sembra liberarsi da me.
Una scia di cristalli si propaga per il pavimento e le pareti investendo ogni persona che si trova davanti ad essa.
Quando capisco cosa è successo mi ritrovo in ginocchio tremante e vedo Fury che mi viene in contro tentando di alzarmi.
Nella confusione però, hanno portato via Sam.Fury mi accompagna in camera mia.
Senza degnrli del minimo sguardo gli sbatto la porta in faccia e la sigillo con una lastra di vibrano diamantato che nemmeno lo scudo di Cap riuscirebbe ad anmaccare. Ho lo sguardo vuoto, ferito e completamente sfinito.
Me lo hanno portato via. Mi hanno portato via la mia unica certezza. Mi hanno completamente distrutta.
Parecchie persone bussano alla posta di camera mi più e più volte senza ottenere alcuna risposta. Qualcuno mi supplica, qualcuno mi urla frasi incomprensibili e qualcuno tenta di sfondare la porta. Ma nel mio guscio di solitudine nessuno mi può raggiungere. Nessuno sa cosa sto passando.
Perché quando lo hanno portato via qualcosa nella mia testa si è rotto e altre vie mi si sono aperte. Ora sento i suoni che mi circondano, poi rivedo Sam e poi la mia mente si confonde per ricominciare da capo il suo giro.
Sam aveva ragione. Il nostro contatto si è intensificato e non indebolito.
Quando chiudo gli occhi lo sento urlare, piangere e disperarsi; anche lui vede quello che vedo io. Anche in lui si è rotto qualcosa e anche lui sa che il nostro contatto si è intensificato.
-Jennifer.
Lascio i miei pensieri per un secondo, qualcuno mi ha toccato la spalla.
La finestra è aperta e Peter si è inginocchiato davanti a me.
-ti abbraccio?
Ho iniziato a tremare e di colpo ciò che sta succedendo mi cade rovinosamente addosso.
-non lo rivedrò mai più? - gli chiedo sull'orlo di una crisi isterica.
-lo rivedrai. Se necessario ti aiuterò a rivederlo. Se necessario scspperemo, Sam mi aveva detto del tuo piano.
Lo guardo accennando un sorriso e gli getto le braccia al collo, facendomi stringere come una bambina.
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DIAMANTE: Come un avengers
Fanfiction"io sono chi?" strillai rovesciando i libri che tenevo tra le braccia. Il signore vestito di nero con una benda sull'occhio annuisce grave, mia madre non riesce a guardarmi e l'altro uomo accanto a lui sembra non reggersi in piedi. "sì Jennifer. tu...