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Il sabato mattina.
Ah, che bello il sabato mattina. Tutti dormono, stanno sotto le amate coperte e si godono l'esistenza al calduccio fino alle dieci passate.
O meglio, quasi tutti.
Fury pensa che dormire sia una perdita di tempo o una cosa del genere. Alle sette e mezza la sveglia che lui mi ha messo sul comodino inizia ad urlare facendomi, ovviamente, cadere dal letto come un tronco d'albero quale sono.
Agito una mano e la sveglia si fonde come un panetto di burro, finalmente silenziosa.
Apro un occhio con fatica.
La luce del sole filtra a fatica sotto le tende pesanti per l'arrivo del freddo e il pavimento su cui sono stesa mi sta raffreddando la schiena e il didietro.

Scendo in cucina con l'ascensore. La fatica degli allenamenti ogni giorno inizia a farsi sentire verso fine settimana, ma per fortuna la domenica dormo.
- 'giorno- sbadiglio entrando in cucina vedendo Spidey che si scola quel che resta della bottiglia di succo d'arancia.
-oggi dormo sulle gradinate della sala. Svegliatevi quando arriva Fury...- mi dice spalmandosi sullo sgabello.
-domani almeno possiamo dormire.
Mossa da una voglia di cucinare, frugo nella dispensa e trovo latte, farina, uova e lievito. Poi prendo una ciotola e mischio tutti gli ingredienti con un pizzico di zucchero.
Poi prendo una padella piatta e verso il composto per farlo cuocere.
-cosa stai facendo?- mi chiede il ragazzo annusando l'aria.
-pancake. Ho fame.
La porta della cucina sbatte con violenza -sento profumo di pancake o sbaglio!?
Nova si è precipitato accanto ai fornelli dove io sono in pigiama e sto cucinando l'ultima frittellina.
-si.
Mosso da un moto di gioia mi stampa un bacio sulla guancia facendomi arrossire e porta le frittelle sul tavolo. Poi fruga nel frigo e ne estrae una bottiglietta di sciroppo d'acero.
-si mangiaaaa!
Arriva anche Tiger e possiamo iniziare a mangiare.
-sei stata una ventata di aria fresca qui dentro. Non te ne andare mai più.
La colazione fila liscia fino a quando non suona l'allarme.
-cazz...- sbuffa Nova con la bocca colma di frittelle -una volta che potevo godermi la colazione.
Corriamo al punto di raccolta dove creo l'armatura.
Ho imparato a controllare i miei poteri e ora con un solo gesto posso indossare una tuta verde scuro squamata e una maschera che mi raccoglie anche i capelli in una coda.
Chameleon. È questo il nome che alla fine mi sono scelta, perché posso mimetizzarsi con i miei poteri come un camaleonte. In realtà è stato Nova.
Settimana scorsa ci stavamo allenando insieme e lui, senza volerlo, mi ha spinto troppo forte su una parete e mi sono spaventata. Il mio corpo è diventato come un tutt'uno con essa è sono svanita ai suoi occhi.
Quando sono tornata del consueto colore e materiale lui si è accertato che non fossi ferita e mi ha detto -sembravi un camaleonte..
Il paragone mi ha fatto talmente ridere che me lo sono tenuto come nome.

-dobbiamo andare. Muoviti!
Dato che è una missione facile andiamo solo noi allievi.
Il jet parte e i brividi mi percorrono il corpo.
-sarà divertente. Non essere tesa Jen.
Nova si sta allacciando i guanti con una calma incomprensibile e sorride quasi contento.
-non sei teso? -Gli chiedo mentre le mie mani si coprono di cristallo e i pantaloni della tuta diventano neri.
-devo concentrarmi sulle cose belle o la paura mi farà impazzire. Mi ritengo ottimista.
Più tranquilla ma comunque tesa, guardo New York sotto di noi.
È una mattinata tranquilla se non fosse per la colonna di fumo che si innalza ai piedi di un palazzo.
-andiamo li vero?

Non c'è troppa gente, ma il caos è comunque molto elevato.
Due mostri metallici stanno rompendo ogni cosa e delle persone sono a terra.
-il leone è mio.
Tiger si è già lanciata all'attacco e immobilizza uno dei due mostri.
Nova la segue a ruota e Spidey si avvicina alla sottoscritta.
-dobbiamo aiutate quelle persone.
Poi corre via attaccato a una ragnatela.
Ragiona Jen. Puoi farcela.
Schivo un masso piovuto chissà come dal cielo e riparo due ragazzi con uno scudo di impenetrabile diamante verde.
-scappate!
I due mi guardano per un secondo e poi corrono in salvo. Un terzo ragazzo è imprigionato sotto un detrito e devo spostarlo prima che soffochi.
La colonna di fumo sale sempre più in alto lasciando l'aria pesante. Gli occhi mi si riempiono di lacrime e presto non distinguo più i contorni delle figure e di chi mi sta intorno.
Mi giro di scatto quando una morsa metallica si chiude intorno alle mie caviglie e cado in terra con violenza, rimanendo più stordita di prima.
-ciao bambina.
Una voce penetrante mi apostrofa dalla cima di un robot molto simile ad un cavallo zannuto.
Mi afferra i capelli e mi solleva.
Io scalcio via il metallo con del diamante grezzo e appuntito sui lati.
Poi apoggio una mano sulla maschera del tipo davanti a me e gli cristallizzo le guance.
Quello ride strattonandomi i capelli
-stai chi sono immagino. È io so chi sei tu mini mostriciattolo.
-lasciami andare!
-va bene..
Mi scaraventa via, strappandomi anche dei capelli per la forza con cui me li stringeva. Cado parecchi metri più in là sull' asfalto bollente.
-lasciala stare!
Cerco di alzarmi, e assisto alla scena davanti a me ancora molto stordita.
Nova lotta con quello che si è rivelato il Cowboy mentre Tiger e Spidey tengono a bada i mostri rimasti.
Poggiare il peso sulla gamba destra mi risulta impossibile, quindi creo una mazza che tiro in testa al Cowboy.
-cosa vuoi da questa città sottospecie di muschio verde!
Lui scaglia Nova in terra. Poi mi guarda e sorride:
- non preoccuparti. Per oggi ho finito con voi mostriciattoli. Grazie per la vostra collaborazione, comunque.
Alza una mano e scompare in una nuvola di fumo nero.

-Nova?- sono riuscita ad avvicinarmi al ragazzo steso in terra con il fiatone.
- per essere la tua prima missione sei stata meravigliosa -dice tossendo e alzandosi sorridente.
Gli sanguinanti un labbro.
- lui pensa di avere vinto, ma non hai visto il microchip che Spidey gli ha attaccato alla tuta. Idiota...
Mentre aiuto zoppicando a raccogliere i detriti penso all'espressione contenta e famigliare del Cowboy.
Sembrava annoiato mentre parlava, e combatteva con una tale facilità che sembrava non si impegnasse davvero, che si stesse divertendo.
È di che collaborazione parlava?

Tornato al centro Fury mi sommerge di domande.
-no! - ripeto per la quinta volta -non mi ha fatto niente. Al massimo mi ha strappato qualche capello per sbaglio, ma sono illesa a parte la botta sul ginocchio.
Clint scoppia a ridere nel suo angolo buio.
-comunque ho saputo che indagano su di lui -mi dice Fury ancora serio.
-un camera tua, sul pavimento, ti erano caduti dei fogli.
Sbianco.
-perchè qualcuno era in camera mia?
-perchè ti interessa tanto il Cowboy?
Ci rifletto un attimo e mi accorgo di non avere una risposta seria con motivazioni fondate, ho solo voglia di rendermi utile.
-mi sento inutile. E quando visto che sembra interessato ai poteri di Nova ,era sulla scheda personale, mi sono chiesta se magari riuscivo a scoprire di più grazie al contatto mentale che ho con lui.
Finito gli argomenti.
Lui sembra nervoso e che mi voglia dire qualcosa.
Poi scuote la testa.
-lasciala stare ok? Ce ne occupiamo noi.
Mi congeda.

Clint mi accompagna in cucina dato che sono ancora mezza zoppa.
-sei viva, e questo è molto- ride -ma per cadere sull'asfalto così male bisogna impegnarsi.
Clint sta facendo da figura paterna per me; dato che mio padre sembra sparito.
-DEVI DIGLIELO! - urla una voce arrabbiata in un laboratorio.
Incuriosita trascino Clint al vetro e vedo mio padre discutere con Fury.
-piu avanti, ora no. Tua figlia è più importante di quello che anche lei crede. Potrebbe...
-ma è LEI che gli serve! È lei che lui..
Si blocca quando vede che mi avvicino.
Aggrottando le sopracciglia corre via.
Clint mi porta via prima che io scoppi in lacrime sentendomi tanto rifiutata.
Di cosa stavano parlando? Chi mi vuole per quale motivo?

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora