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Passano parecchie settimane e le mie giornate si ripetono.
Mi alzo, vado a scuola con Peter (anche se ora prendo un pullman fino al suo quartiere e non mi accompagna più nessuno) , lezioni, mangio e dopo altre due ore torno a casa con un agente.
Mio padre non si è fatto più vedere e sono preoccupata.
Certo non posso aspettarmi che sia subito il padre perfetto, ma addirittura sparire e non farsi più vedere mi sembra esagerato.
È per qualcosa che gli ho chiesto? Per come ho mangiato quando siamo andati a fare shopping? Puzzo?

Mentre sono presa dai miei drammi esistenziali sono stesa sul letto con le patatine in una mano e il telecomando nell'altra.
Sto facendo zapping tra i canali da più di un quarto d'ora. Le trasmissioni che mi interessano sono finite o in pausa pubblicitaria, ma piuttosto di fare i compiti di matematica preferisco guardarmi il telegiornale.
Sto per spegnere la tele, quando una notizia cattura la mia attenzione.
Un giornalista sta intervistando delle persone che sembrano spaventate accanto ad un palazzo.
"Era grande e metallico. Ci siamo spaventati e abbiamo chiamato la polizia. Quegli esseri spuntano da ogni dove oramai!" Dice una donna abbracciando la figlia piccola.
"Sta succedendo qualcosa di strano qui a New York."
Un filmato mostra lunghi tagli nella pietra e varie scaglie di metallo sparse intorno. Ma la cosa terrorizzante è un grande corpo metallico con sembianze leonine sfracellato al suolo. Sul corpo ha scritto "torneremo" a grandi lettere graffiate.
Stupefatta ma incuriosita decido di cercare qualcuno e vedere se sa qualcosa di più sull' accaduto.

I laboratori sono vuoti.
Da brava ficcanaso quale sono, spingo una porta ed entro in quello che sembra un laboratorio-archivio stipato di roba su ogni parete.
- c'è qualcuno?
Silenzio.
Un tavolo è coperto di carte e mappe.
La foto di un tizio mascherato è al centro di esse, appariscente e inquietante.
Ha una maschera bicolore viola e gialla, mentre il completo tipo smoking è di un bel verde muschio con camicia bianca.
-il cowboy... Personaggio criminale è assolutamente pazzo, ama la robotica, accumulatore compulsivo... Ruba vibranio. Che persona carina...- dico con auto sarcasmo. - vibranio?
Sposto alcune carte e trovo una foto con un robot molto simile a quello trasmesso in TV.
-vibranimalidi. Questo i nomi li pensa sotto la doccia? Animali in vibranio mischiato a titanio e pietre verdi.
Create dal "Cowboy" ( così chiamato per la sua fissazione per gli animali) per accumulare gli oggetti che gli sono impossibili da comprare o trovare legalmente. Pericolosi e parzialmente indistruttibili.

Questi due articoli mi fanno pensare. Chi è talmente pazzo da imbarcarsi in un impresa del genere solo per ampliare la sua collezione di pezzi pressoché inutili?
Sento dei rumori.
Scelta faccio delle foto alle pagine che ho letto e scivolo sotto un tavolo.
-non c'è nessuno qui. -fa la voce di un agente - probabilmente hai tanta fame e ti vengono le allucinazioni. È pausa pranzo, andiamo.
Rimetto tutto dov'era.
Poi mi accorgo di essere chiusa dentro. Meeee...rcoledi. Non posso dire altro.

Penso alle possibili vie di fuga.
La finestra et da scartare perché sono al quinto piano e non so volare, rimangono i condotti d'aria e la porta. Sto per cercare una scala ed entrare in un condotto quando mi ricordo che io posso creare minerali.
Fisso la serratura della porta.
Nelle ultime settimane ho fatto molti progressi e ora so controllare meglio i miei poteri. Fury è soddisfatto e anche io mi sento appagata nel vedere miglioramenti. Ora devo metterli in pratica.
Appoggio un dito sulla serratura e lascio che del metallo la riempia. Poi lascio la presa e una chiave di dimensioni perfette è nella serratura.
-scusa laboratorio, ma ho delle patatine da finire.
Soddisfatta richiudo la porta e faccio sparire la chiave.

-hai visto cosa è successo ieri?- mi chiede Kathleen mentre siamo in aula studio per un ora libera.
Charlotte e Sam sono al tavolo con noi e stanno ascoltando la musica con le stesse cuffiette. Julia sta ripulendo ogni angolo dei suoi occhiali verde bottiglia mentre è al telefono con suo fratello che vive a Berlino.
Io annuisco - è spaventoso. Degli esseri del genere che girano per la città. È la prima volta che succede?
Lei scuote la testa con aria grave.
-no. In centro e a Central Park sono stati trovati graffi uguali due mesi fa e un piccolo robot simile ad un pappagallo è rimasto fulminato su un antenna poche settimane prima. La città sta diventando inquietante.
Scoraggiata torno a concentrarmi sulla matematica.
"Trova la soluzione del sistema con il metodo del confronto e fai il grafico; poi calcola le equazioni delle seguenti rette"
Guardo il libro come se provenisse da Asgard. Che lingua è? Cosa vogliono dire tutte queste x? Non eravamo rimasti alla tabellina del nove?
Con un moto di rabbia spingo il libro in avanti e lo chiudo sbraitando - ci rinuncio!
Kathleen ride e mi da una pacca sulla spalla per consolazione.
Non mi è mai piaciuta la matematica, la trovo inutile e non credo che nella mia vita mi servirà mai trovare delle rette sul piano cartesiano.
Che schifo.

-se vuoi ti presto il mio Sam. Lui è un genio con la matematica.
La voce di Charlotte, spinta da un moto di compassione verso la sottoscritta accasciata sulla sedia con la matita nei capelli, mi giunge come un suono amichevole nel mezzo di una tormenta.
Guardo lei è il suo ragazzo.
-davvero?
Lui annuisce -hai ritrovato il mio orologio no? Ti devo un favore.
-anche io. Quindi niente storie e accetta. -dice Charlotte puntando mi in dito contro- quando hai tempo?
La mia agenda non è mai fissa. Si adatta alle esigenze.
-bo... Tu?
Sam fruga nello zaino e ne estrae il cellulare con l'agenda.
-domani? Qui in aula studio alla fine delle lezioni?- chiede dopo aver trafficato con i tasti due minuti.
-ottimo. Grazie mille, davvero.
La campanella del cambio dell' ora vi avvisa della fine della lezione.
-aspetta... Il mio numero di telefono nel caso avessi bisogno.
Prende una biro, il mio braccio e ci scrive il numero. Poi mi passa la biro e si solleva la manica della giacca per fare in modo che scriva il mio.
L'inchiostro blu fa impressione a contrasto  con la pelle pallidissima.
-grazie allieva. - sorride ricacciando la biro dietro all'orecchio.
Poi ci saluta tutte e va in classe con Julia, che essendo più grande è al suo stesso anno.
-sarai contenta- dice Charlotte- e se non spiega bene, ti autorizzo a picchiarlo.
Almeno qualcuno che tiene a me c'è in questo mondo.

Ma qualcuno a quanto pare no.
Al ritorno al centro mio padre è fuori in giardino con parecchie provette in mano e una siringa, con la quale estrae della linfa da una pianta.
-ciao.
Al suono della mia voce sobbalza e gli cadono le provette vuote sull'erba.
-ah, Jennifer. Ciao... Stai bene?
Mio padre, che non vedo da tre settimane, mi ha appena chiesto se sto bene come se fossi una parete lontana e poco gradita. Oh come sto bene, una meraviglia di donna!
-si.
Annuendo alla mia risposta continua a trafficare con le sue provette.
-Jennifeeeeer. Ti davano per sperduta!
I ragazzi corrono nella mia direzione trascinando ognuno un oggetto non ancora identificato.
-tieni. Scappa. Abbiamo rubato a Spidey i guanti e la maglia del costume.- ride White Tiger prendendomi lo zaino - è arrabbiato.

Ridendo mi trascinano con loro in una corsa per il centro, seguiti da uno Spider-Man alterato.
Alla fine riesce a fermarci e a rimettersi il pezzo di tuta mancante.
-parlavi con tuo padre prima?
-piu o meno. Sono un estranea per lui.
Nova apre un sacchetto di patatine mentre ascolta interessato i miei problemi padre figlia sdraiato su un divano.
-potrebbe impegnarsi di più nella vostra "situazione complicata"- mima White Tiger con le dita rubando le patatine all'amico.
-di sicuro è molto impegnato, soprattutto con il cowboy in giro. Oggi per poco non sono stato mangiato da uno di quei robot- sbuffa Spidey mentre sistema gli spara ragnatele. -la città sta cadendo in basso. Avete sentito cosa ha detto Fury per...
-L'INQUINAMENTO...  vero Spidey!

Il comportamento dei ragazzi mi sembra strano anche per dei supereroi. Sì guardano da sotto le maschere e capisco che qualcosa non va.
-domani torno dopo. Ho una lezione supplementare di matematica con un tipo, ma non so come tornare al centro.  Per caso c'è un pullman che passa qui vicino o...
-ti vengo a prendere io! Passo da quelle parti... A che ora esci?- scatta Nova lanciando le patatine in aria.
-grazie.- dico consolata da quel moto di gentilezza da parte di un amico.
-Chi ti fa lezione?- chiede Spidey raccogliendo le patatine da terra e mangiandole noncurante del fatto che sono state sparse sul pavimento.
-Sam Alexander. Lo conoscete?
Tiger sputa la bibita che stava bevendo e Spidey per poco non vomita.
-si, lo conosciamo. Non è mica un anno più grande di te?- mi chiede Nova. Sembra più freddo e distaccato di prima.
-si. È il fidanzato di una mia amica e per ringraziarmi di avergli ritrovato l'orologio mi da lezioni-  prendo una patatina dal sacchetto, una di quelle che non ha toccato terra- è lei mi doveva un favore per averle riportato una felpa.
I tre sì guardano come se volessero dire qualcosa ma si devono trattenere a forza.
-io tornerei ad allenarmi. Chi viene?- Tiger si alza e aiuta me ad alzarmi a mia volta. -il robot verde è mio!

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora