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Inizio oggi il primo giorno di scuola.
Il trauma più grande di ogni ragazza sanno tutti cos'è. Non le nuove amicizie, non i professori o le materie, non il luogo,lo spazio e il tempo o qualsiasi cosa possa andare storta. Il trauma più grande di ogni ragazza è: cosa cazzo mi metto!?

Sono in piedi dalle cinque per riuscire ad arrivare nel parcheggio dove sono aspettata da qualcuno alle sette.
Mi sono lavata, cosparsa di deodorante e profumo peggio di una profumeria, ho fatto colazione e con il dentifricio "denti bianchi sani e forti" mi sono strofinata ogni singolo dente.
Ora sto contemplando l'armadio come un ebete.
La camicia è scontata, ma una maglietta troppo elaborata è fuori luogo.
Rassegnata prendo una maglietta nera, dei jeans e una felpa nera che lascio aperta. Poi ribalto la camera in cerca delle mie scarpe e quando le trovo appollaiate sul tappeto della doccia, non so come ci siano finite ma ok, scendo le scale del centro e arrivo in un parcheggio enorme.
-sali in macchina piccolina, non ho tempo da perdere stamattina e dobbiamo passare a prendere un mio stagista.
Stark? Seriamente devo andare a scuola il primo giorno con Stark? Mi piace questa giornata!
-vieni.
Mi avvicino a lui e mi indica una semplice Jeep nera e verde.
-sali. La scuola è lontana.
Apro la portiera sul retro e mi allaccio la cintura sul sedile di destra.
Una porta si alza su un muro e Stark schiaccia l'acceleratore.
-chi andiamo a prendere signor Stark?
Lui alza un dito -chiamami Tony. Mi sento vecchio. È lo stagista è un ragazzo che conoscerai a breve.
-va bene... Tony.
Il sole splende  già alle sette di mattina e la strada sembra rovente.
La musica di Tony rimbomba nell'abitacolo e in qualche modo mi carica e mi trasmette energia.
Alle sette e mezza siamo davanti ad una casa.
-ora scendi e suoniamo alla porta.

Il campanello trilla e una signora ci apre la porta.
-buongiorno signor Stark. Peter è quasi pronto.
Mi guarda con aria incuriosita e poi guarda Tony.
- è una nuova stagista anche lei?
Lui annuisce incrociando le braccia.
-vuole una tazza di tè? L'ho appena preparato.
Lui annuisce sorridendo- volentieri, i ragazzi possono andare a scuola a piedi da soli.
Io gironzolo nervosa e imbarazzata nella stanza.
Una libreria corre per tutta una parete, un divano è nel centro della stanza e sulle mensole ci sonno parecchie fotografie.
Una porta si spalanca e io mi spavento, inciampando in un tappeto.
-scusa! Mi dispiace..aspetta..Ma tu chi sei?
Io mi appoggio al braccio che mi porge per alzarmi e diventando viola per la figura da pesce che ho appena fatto; abbasso la testa e mormoro -sono Jennifer.
Tony entra in sala ridendo come un matto.
-avrei voluto filmati... Mamma mia che volo- e giù con le risate per i successivi cinque minuti.
Poi, asciugandosi le lacrime, indica il ragazzo con il mento.
- è una tua collega stagista. Jennifer, lui è Peter Parker.
La donna entra correndo in sala.
-tu sei fatta male? Oh poverina. Peter sei sempre il solito elefante!
Poi sorride e gli scompiglia i capelli.
Lui incassa il collo nelle spalle -Zia May...
Tony guarda il costosissimo Rolex che tiene al polso.
-Peter ti andrebbe di accompagnare la signorina a scuola? Sì da il caso che frequenti proprio il tuo stesso istituto, ma un anno indietro.
Peter annuisce e prende lo zaino. Poi mi guarda e sorride.
-va bene.. andiamo allora.
Mi apre la porta e usciamo.
Prendiamo un pullman, che ci depostia in una piazzola e andiamo a piedi per circa un chilometro.
-stagista anche tu?- mi chiede mentre prende un caffè in un bar vicino alla scuola. 
-si. Sono nella sezione di scienze. Mi piace la biologia..
-forte. Anche io amo la scienza ma sono forte in chimica.
Le otto arrivano e Peter mi accompagna in segreteria, dove mi consegnano dei libri e il programma con annesso il numero di armadietto.
-fammi vedere... È attaccato a quello di Mary Jane! Diventerete amiche voi due ci scommetto.
-parli di me Peter?
Siamo usciti dalla segreteria e scopriamo che la voce appartiene ad una ragazza dai capelli rossi fuoco e gli occhi verdognoli.
-cercavo proprio te. Jennifer, ti presento la tua vicina di armadietto: la mia ragazza Mj.
Lei sorride radiosa mentre mi stritola la mano -allora ti ci accompagni subito.
Trascinata da quel ciclone rosso comincio ad esplorare la scuola.

È un edificio vecchiotto, ma conserva ancora il suo fascino con aule grandi e laboratori scientifici pieni di esperimenti, una grande mensa, armadietti verde muschio e tanta ma tanta gente.
Le facce delle persone che mi camminano intorno sono solari e scrutatrici. Le cheerleader corrono avvolte nei loro abitini succinti e i giocatori di football si lanciano i palloni attraverso i corridoi.
Mj mi mostra ogni singola stanza e ogni persona che conosce si ferma a salutarci. In questo modo, dopo circa mezz'ora, tutti mi conoscono e sanno che sono "quella nuova".
Una campanella avvisa che le lezioni stanno per iniziare.
-ecco la tua classe. Se hai bisogno di  chiarimenti o compagnia, chiedi di Mary Jane Watson e io correrò subito da te.
Ho già un'amica, o quasi, escono passati solamente trentacinque minuti da quando ho messo piede qui dentro.
Forse non farà così schifo oggi.

Facendomi coraggio, metto un piede nella classe e mi siedo più lontano possibile dalla cattedra.

-buongiorno ragazzi!
Un professore alto e giovanile entra in classe avvolto da una camicia bianca a mezze maniche.
Le persone che stavano in piedi si siedono, ma quando due ragazze punta agli ultimi due banchi e vedono che ci sono io assumono un aria imbronciata volendo evidentemente stare vicine.
-mi sposto io se volete.- annuncia
un 'altra ragazza due file più avanti.
-voleva stare in fondo... Ma se non vuoi spostarti non importa.
Le guardo sorridendo, poi raccolgo la mia roba e mi siedo accanto alla ragazza due file più avanti.
Il professore sorride, anche la ragazza e mi sento un po' più rassicurata di quando sono entrata qui dentro.

-ora faccio l'appello e poi vi spiego a grandi linee il programma di matematica dell' anno.
Mentre il prof fa scorrere i nomi sull'elenco scopro che la mia compagna di banco si chiama Kathleen White e che è molto solare.
Ha la pelle abbronzata,parecchie lentiggini, gli occhi grigi e capelli ricci e biondastri raccolti in una coda.
-Jennifer Miller?
Alzò titubante la mano.
-nuova scuola? Non ti ricordo dallo scorso anno.
-si, vengo dal Texas e mi sono trasferita per questioni lavorative dei miei genitori.
Tutti mi guardano, poi il prof richiama l'attenzione e ci illustra il programma.
-se sei nuova allora avrai bisogno di amici. Pranzi con me e il mio gruppo oggi?
-volentieri. Non conosco nessuno e mi farebbe piacere conversare con qualcuno di amichevole.
Lei sorride
-benvenuta in questa scuola Jennifer.

La mensa è già affollata quando arriviamo. Kathleen non è turbata dalla cosa è prendendomi per mano mi trascina ad un tavolo dove stanno già mangiando parecchie ragazze dall' aria abbastanza snob e popolare. Ma sarà una mia impressione.
-raagazze, lei è Jennifer. Può sedersi qui?
Loro sorridono e mi fanno posto al tavolo.
-lei è Mya- dice Kathleen indicando una ragazza dalla pelle scura e magnifici capelli ricci- quelle sono Liz, Julia e la bionda la in fondo si chiama Charlotte.
Liz e Charlotte sono le ragazze a cui prima ho lasciato il posto. Ricordandosi, si dimostrano amichevoli e gentili nei miei confronti.
Essere gentili ripaga sempre, secondo la mia filosofia.
Sono tutte amichevoli e mi fanno mille domande dove io rispondo brillante. Non voglio essere giudicata stana anche qui.
-hai Delle unghie fantastiche! -esclama Mya esaminandomi là mano- sono vere?
-si. Ma devo tagliarle tra un po' pultroppo...
Lei ride- vuoi dei biscotti? A me non vanno tutti.
-raagazze volete dei biscotti?
In quel momento arriva un altra ragazza molto alta e atletica.
-Ava! Siediti qui, ti abbiamo tenuto un posto.
La ragazza dai capelli neri si siede e mi saluta anche lei calorosa.
-sei del secondo anno come Kathleen?
Io annuisco -tu?
-sono un anno avanti, come Mya e Julia.
Stiamo ridendo ad una foto su instagram che Julia ha mostrato a tutte noi quando la porta della mensa si spalanca. Due ragazzi entrano nella sala seguiti da Mj, che si siede accanto ad Ava e Peter, che si siede con un suo amico.
Un ragazzo ha la pelle scura e un fisico muscoloso, l'altro è pallido con  foltissimi capelli neri e due occhi blu.
Occhi blu che si incontrano con i miei per cinque secondi prima di sparire nella massa bionda dei capelli di Charlotte, che lo bacia davanti a tutti.
-non sbavare Jen..-mi sussurra Kathleen ridendo- sei solo caduta nel fascino di Sam Alexander.
Io lo guardo ancora un secondo, poi abbasso la testa e chiacchiero in le ragazze, sperando che quelle iridi color oceano se ne vadano dalla mia mente dove sono impresse.

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora