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La mattina dopo il diamante è sparito e io sono su una macchina nera in direzione new York.
Fury è alla guida e stacca gli occhi dalla strada solo ogni quarto d'ora per guardarmi e constatare che sto bene.

Ho gli auricolari nelle orecchie e guardo la campagna scorrere fuori dai finestrini. La musica è a basso volume. Parla di un sogno che si realizza, a contrasto con il mio che si sta sgretolando. Volevo restare nel Texas più a lungo possibile ma Fury mi ha concesso una notte per riprendermi dallo shock e mezza giornata per dire addio alla mia vita fin qui.
Ho fatto il giro del mio quartiere e sono arrivata all'università. C'era Jim.
-me ne vado- gli ho detto- tanto non sarebbe funzionata lo stesso.
Stava per ribattere ma sono tornata a casa. Ho chiamato le mie due migliori amiche, oltre a Lea , per dire loro addio. Le ho abbracciate e sono salita su questa macchina.
Ora mio padre mi guarda e scrive qualcosa al computer.
Spengo la musica e mi addormento.

-Jennifer... Svegliati o ti perderai la vista di New York di notte.
Apro gli occhi e tolgo le cuffiette.
I palazzi colorati della metropoli scorrono fuori dalla macchina.
Sgranò gli occhi e abbasso uno dei finestrini, non mi basta vederla di scorcio. Con la testa praticamente fuori dalla vettura mangio con gli occhi gli edifici, le scritte colorate e tutte le persone che ci circondano.
Fury alza la musica e la trovo adeguata per il nostro ingresso nella città. È una visione meravigliosa.

Banner mi fa riabbassare il finestrino. -ora non dobbiamo farci riconoscere.
Svolgiamo in un vicolo e prendiamo un' altra strada.
Dopo un po' arriviamo in aperta campagna davanti ad un edificio modernissimo.
-benvenuta al centro di addestramento Avengers Jennifer.
Scendo dalla macchina stringendo la mia borsa e seguo Fury nell' edificio.
-ti farò fare un giro turistico al più presto, ma ora credo che tu voglia riposare. Ti mostro solo le stanze adibite al pranzo e la zona ricreativa.
Stringendo la cinghia della mia borsa lascio che mi venga mostrata una bellissima mensa abbastanza accogliente e una sala ricreazione con libreria annessa.
-ti faccio sbirciare la sala allenamenti.
È un luogo grande è attrezzato per ogni tipo di combattimento. Un uomo sta massacrando un sacco da boxe.
-ancora sveglio capitano?
L'uomo biondo si gira.
-lo sai il perché.- dice ridacchiando.
-voglio presentarti la ragazzina. L'abbiamo trovata. Jennifer, questo è Steve Rogers. Captin America.
Allunga una mano verso di me.
-lieto di conoscerti Jennifer.
Io sorrido e ricambio la stretta. È un tipo amichevole e gentile; in più ho letto la sua storia e lo trovo fantastico. I suoi occhi blu sono meravigliosi.
-accompagno la signorina nei suoi alloggi allora.

Il centro esercita su di me un fascino magnetico. Le grandi vetrate che danno sul parco verde e bagnato dalla rugiada mi ricordano la mia campagna, anche se l'odore qui non è di stalla ma neutro.
La mia stanza è dipinta di un tenue azzurro e già arredata con i mobili portati dalla mia vecchia casa. Tutte le foto e i ricordi sono appesi ai muri e l'armadio bianco è riempito dai miei vestiti.
Le lenzuola pulite ricoprono un letto matrimoniale; addossato alla parete di sinistra e accanto alla porta del bagno.
Il bagno è dipinto di marrone e verde, colori caldi che mi fanno sentire serena dopo tutto lo stress che ho passato.
Infilo una tuta e vado verso le cucine.
Trovo una folla di persone nonostante l'ora tarda. Sono infatti le dieci, ma le persone intorno a me sembrano abituate a mangiare a questo orario.
Dei ragazzi con Delle tute da super eroe sono seduti insieme intenti a fissarmi.
Non conosco nessuno, ma ho fame; quindi prendo della carne con il brodo che trovo tra le scelte culinarie e mi siedo da sola.
Ringraziando che c'è il WiFi, passo un ora tra instagram e you tube sperando di non essere notata.
Ma non è proprio così.
Davanti a me si siede un uomo dai capelli neri e la barba curata.
-e così tu sei Jennifer... Sono Tony Stark. Sono venuto qui solo per conoscerti, spero che tu abbia fatto buon viaggio.
Mi porge anche lui la mano.
Quando la stringo però la mia pelle vibra e si ricopre di ametista.
Stark ride si libera dal cristallo.
-reagisci bene con il reattore vedo.
Io abbasso la testa coperta di vergogna.
-il reattore arc?
-tony non infastidirla. Avrai tutto il tempo che vuoi per parlarle durante le riunioni.
Una donna dai capelli rossi e corti ci raggiunge e si siede.
-allora vi lascio alle questioni di donne.
Rassegnata spengo il telefono e guardo quella che è la vedova nera.
-ti guardano tutti come se fossi un animaletto dello zoo vero? O come un pezzo raro esposto in un museo...
È così che mi sento.
-ti lascio mangiare prima che qualcun altro ti venga ad assillare. Uomini...
Mi fa ridere e mi sento meglio.
-ti chiami Natasha vero?
-si. E se dovessi avere bisogno sono lì in fondo che terrorizzo i tuoi coetanei indisciplinati.
Rido ancora e vado in direzione camera mia.

Mi sono persa. Che bello.
Sono le dieci e quarantacinque, ho un sonno spaventoso dà fusorario e non trovo camera mia.
Un ragazzo viene verso di me correndo e per poco non ci scontriamo.
-scusami! Non ti avevo vista. Io..Ci conosciamo?
Deglutisco. È il ragazzo con la tuta blu e gialla che sogno spesso.  Ha un elmo giallo con una stella rossa in centro.
-non credo. Sono Jennifer..
Lui sorride- ti sei persa?
-si vede così tanto?- sbuffo ridendo.
Lui sorride e fa un inchino -allora milady lasci che la accompagni nei suoi alloggi.
Mi fa un cenno di seguirlo e mi accompagna alle camere.
-sono Nova. Benvenuta nel centro di addestramento degli Avengers Jennifer.

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora