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L'indomani dopo scuola sono seduta in aula studio con i quaderni di matematica e l'aria tesa.
Sam non si è ancora fatto vedere.
Ho paura di fare brutte figure, essendo io un esperta in materia.
Dopo dieci minuti che aspetto il ragazzo entra di corsa nell'aula con aria spettinata e una ciambella in bocca.
-cfiaoff- mi saluta con la bocca piena.
-scusa il ritardo,al bar c'era la fila e ho dovuto aspettare. Ti va una brioche?
Mette sul tavolo un sacchetto che contiene due brioche e due tazze di caffè.
-pensavo fosse una buona idea mangiare qualcosa durante matematica. Aiuta, fidati.
Prendo una brioche con aria famelica e cerco di mangiarla in modo umano e non come un orso post letargo.

-cosa dobbiamo ripassare?- mi chiede quando ha finito di masticare.
-sistemi lineari. Non sono propriamente il mio forte.
Con pazienza mi spiega tutti i passaggi del caso, e pian piano inizio a capire un po' di quella matassa di numeri e x.
Alle cinque e mezza abbiamo finito la nostra lezione.
-ti accompagno fuori. Ti vengono a prendere o vuoi un passaggio?
-no-farfufuglio una scusa -passa un mio amico, ma non so a che ora.
Dopo cinque minuti di attesa l'aria sta diventando imbarazzata. Per rompere il ghiaccio mi chiede se mi piace la musica e annuendo come una scema gli faccio la stessa domanda.
-si, suono anche a volte.
Passiamo i successivi dieci minuti a parlare delle canzoni più brutte mai prodotte secondo noi, quando sentiamo una scossa molto forte provenire dal terreno e strani rumori metallici.
-cosa sta succedendo?
Una carica di esseri che sembrano cavalli imbizzarriti ci sta per venire addosso, ma i riflessi di Sam sono più buoni di quello che pensavo.
Mi strattona e mi fa spostare appena in tempo, prima che un cavallo-robot mi calpesti.
-stai bene? Aspetta ella scuola, ti raggiungo subito.
Corro nell'edificio terrorizzata e vedo che la puntata delle mie dita si sta lentamente cristallizzando.
Il minerale mi scorre su ogni dito rendendolo freddo e indistruttibile.
-Jennifeeeeer! Dove sei?
Una voce maschile mi chiama.
-Jen! Ti credevo calpestata da uno dei cosi qui fuori. Abbiamo appena portato un tipo in salvo e stavamo cercando te.
È Nova, avvolto dalla luce azzurra che lo rende inconfondibile e la voce agitata.
-ancora!? Ti stai cristallizzando o sbaglio?
- non è proprio il momento ideale per discuterne! Cosa sta succedendo la fuori?
-un... Un cattivo ci sta inseguendo, andiamocene.
Mi afferra la mano, ma quella si cristallizza sulla sua tuta.
-andiamocene!
Il pavimento non trema più.
Un polverone spesso sta aleggiando nell'aria facendoci tossire.
Proprio mentre mi solleva in aria e stiamo per andare al centro, un armatura rossa e oro ci cade davanti e sbraita.
-ragazzino idiota! Ti avevo detto di stare nel centro! Ora vattene da qui!
Iron man è furioso.
Mi prende il polso e mi tira a terra.
-ti avevo avvertito delle conseguenze. Fury era stato molto chiaro su quello che dovevi è non dovevi fare! Vattene!
Nova mi lascia a terra e vola via come un cane bastonato.
-non mi ascolta mai nessuno! Ora ti conviene ascoltarmi tu.

Non l'ha detto con tono cattivo, ma un brivido sulla spina dorsale mi fa abbassare gli occhi e annuire.
L'armatura scompare quando lui schiaccia un bottone.
-Sali in macchina.
-cosa non doveva fare Nova? Penso cercasse solo di aiutarmi...
La sua occhiataccia mi fa gelare.
-sono cose da adulti.
Mi spalmo sul sedile.
-mi ci avete trascinato voi, per un motivo, nelle vostre "cose"
-sentimi... Era necessario. Poi capirai ragazzina, ora se vuoi posso portarti qualcosa da mangiare. O vuoi andare al centro?
La macchina parte, ma i miei pensieri sono già fitti e non credo di riuscire ad uscire a mangiare.
-andiamo al centro.

Perché ha trattato così Nova?
Non riesco a smettere di pensarci.
Il centro è silenzioso perché sono tutti in riunione, lasciandomi così libera di girare e scoprire qualcosa d'altro sul Cowboy.
Credo che l'attacco di oggi fosse suo. Quei mostri erano simili a quelli nella foto, e il mio cervellino contorto macchina già diverse soluzioni di pensiero.
Quarta come un gatto torno nel laboratorio scoperto da poco e ricomincio a frugare tra gli appunti cartacei sparsi sulle scrivanie.
Accanto a quelli ci sono anche un pezzo di metallo fuso e annerito, una seconda foto è una cartellina con la scritta Nova a grandi caratteri.
-Nova?
Porto la foto del cowboy alla stampante e mentre faccio le fotocopie apro la cartellina del mio amico. Ci sono tre foto: in una lo vedo come al solito, avvolto dalla luce azzurrina e sorridente. Nelle ultime due invece è coperto di lividi sanguinanti e lotta con una figura.
-cosa..-non credo ai miei occhi. Nova sta combattendo con il Cowboy e sembra avere la peggio.
Ecco perché Stark non lo voleva nei paraggi e lo ha cacciato via in malo modo. Sono totalmente basita.
Tornando alla scrivania sfioro il metallo per sbaglio. Quello si allarga e si divide in due parti più piccole, una Delle quali viene assorbita dalla mia pelle.
La mia testa scatta all'indietro e una visione mi si para davanti.

Il Cowboy cammina con le sue bestie in una stanza senza luce; è arrabbiato e non la smette di sbraitare. Vuole qualcuno, penso Nova, con molta urgenza.
-ma signore... Ironman era lì e non potevo fare altrimenti...-una voce irriconoscibile pronuncia farfugliando queste parole.
L'uomo si alza di scatto.
Mi accorgo che il mio corpo è nella stanza, ma quando lui mi passa attraverso non percepisco materia. Devo essere solo un pensiero.
Si dirige in un angolo della grande stanza buia in cui sono arrivata con la mente e la sua mano stringe qualcosa che sembra metallo scricchiolante e friabile.
-ti ho chiesto chi c'era o perché non è qui legato come dovrebbe! Era una missione semplice! Idiota..
Il metallo che stringeva cade a terra con un gemito e striscia via terrorizzato.
-ti prenderò un giorno stupido..
Non sento come finisce. Se ti solo il pavimento del laboratorio sotto di me in faccia.

-devo smetterla di svenire come una principessina forte quanto un pistacchio!- sbraito quando mi sveglio e sono nel mio letto.
Scendo piantando i piedi e strisciandoli mi avvicino alla porta.
-io resterei a letto. Sei ancora mezza cristallizzata signorina.
Faccio un salto per lo spavento.
-chi sei tu?- chiedo vedendo un tipo in tuta attillata dello S.h.e.l.d seduto comodamente sulla poltrona verde di camera mia.
-clint Barton. Ero l'unico non impegnato per controllarti. Cosa facevi nel laboratorio al piano di sotto?
Sembra serio. Ma ha la faccia di uno che sta per scoppiare a ridere.
-indovino,ti sei persa.
Superato il primo shock mi siedo sul letto e annuisco sorridendo imbarazzata.- è un centro molto grande..
La porta della camera si spalanca rivelando mio padre.
-jen.... Stai bene? Ho sentito che sei svenuta e ecco..
Alzo le spalle e mi guardo i piedi impassibile.
Non lo vedo da due settimane se non di sfuggita. Non mi parla mai e mi ha lasciato senza figure di riferimento importanti come igenitori.Ora che cosa vuole pretendere?

Il mattino dopo mi sveglio un ora prima del dovuto.
Correndo silenziosamente in cucina passo per il laboratorio è recupero la fotocopia del Cowboy.
Fissandola mi viene una folle idea.
Nessuno è mai riuscito a capire chi è e cosa voglia. Perché non farlo io?
Da oggi ne farò la mia missione.
Sodfisfatta piego la foto e vado a mangiare.
Li trovo un Nova intento a rosicchiare una carota con aria mogia.
-hey..
Sobbalza alla mia voce, oppure perché sono struccata, per poi salutarmi e farmi spazio a tavola.
-tutti bene?
Lui stacca un altro morso e sbiaccica.
-dovevo ascoltare Fury. Mi ha fatto una romanzina di un ora più allenamento quando sono tornato ieri. -mi mostra dei lividi sulle dita- difficoltà massima.
Lo guardo abbassando gli occhi.
-mi sento in colpa. Volevi solo aiutarmi in fondo. Però sto cominciando a controllare i miei poteri sai? Ieri sera so o riuscita a creare una scala a pioli di cristallo.
Ok, sono una pessima consolatrice. Ma sta ridendo e questo è un buon segno.
-allora vi potremmo allenare insieme qualche sera. -sorride sventolando mi la carota mangiucchiata ad un palmo dal naso.
Io gliela prendo e le stacco un morso a mia volta.
-cercherò di andarci piano- ridacchio tentando di masticare. -anzi, cominciamo ora. Se rivuoi la tua carota vieni a prendertela.
Gli torna il sorriso mentre si alza in volo e mi corre dietro.

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora