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Sappiamo dove è il covo.
Sappiamo cosa stanno costruendo e sappiamo il perché.
Ma non sappiamo nient altro. Né chi sono questi "cattivi" né come entrare nel loro covo.
Ava ci ha raccontato tutto quello che Jim ha detto nell'interrogatorio ma non è ancora abbastanza e più che essere contenti di aver finalmente fatto parlare il Cowboy, siamo depresso perché non possiamo ancora agire e salvare Tony, Cassie, Falcon e la sorella di Jim.
Torno a scuola un giovedì nevoso avvolta in una maglietta, due felpe, giaccone, sciarpa, cappello, leggins neri, calze alte, guanti e anfibi allacciati stretti.
L'atmosfera è stanca e tesa, come dimostra Kathleen arrivando al mio armadietto con la felpa al contrario e una tazza di caffè zuccheratissimo in mano.
-ho sonno-dice aprendo con un pugno la povera anta del suo armadietto (accanto al mio) e lanciandoci la sciarpa lanosa.
-io freddo - rispondo prendendo i libri e rovistando alla ricerca del mio astuccio.
-io tutti e due-fa una voce dietro di me.
Mi giro ridacchiando riconoscendo Sam.
Sta bevendo una coca cola e dalle occhiaie sotto i suoi occhi capisco che i colpi che venivano dalla palestra ieri sera erano i suoi pugni che probabilmente disintegravano un povero sacco da box.
-come va? - chiedo sistemandogli i capelli.
Kathleen è stupita.
-bene. Meglio di due giorni fa sicuramente, no? - risponde con una smorfia mettendomi le mani sui fianchi.
Kathleen è basita.
-pensi di ubriacarti con la coca cola per dimenticare? - rido strofinando il mio naso contro il suo.
-sempre simpatica di mattina-ride sarcastico rifilandomi un bacio a stampo.
Kathleen è inorridita.
-ho perso un pezzo o sbaglio!?- strilla lasciando cadere i suoi libri a terra.
-hem... Si... No.... - farfuglio.
Ma lei sorride e scuote la testa.
-vi ho adocchiati subito voi due. E comunque Charlotte è sparita senza far sapere  nulla!
Jim ci ha confessato che tengono la vera Charlotte sotto chiave, ma non sa dove.
Non posso dire la verità a Kathleen, ma sto male al pensiero di lei che sta male.
Mi limito ad abbassare gli occhi e appoggiarmi alla spalla di Sam.
Gli sguardi in corridoio corrono da me a Sam in continuazione.
Buona parte delle cheerleader, la squadra di pallavolo femminile e tre quarti delle altre ragazze aggrottano le sopracciglia.
Sono consapevole che Sam piace a mezza scuola. Gli occhi blu, le lentiggini e il fisico atletico mischiati in un solo individuo sono elementi che  non possono passare inosservati.
La mia vicina di armadietto ha addirittura una sua foto sull'anta del suo e quando ci vede spalanca gli occhi e mi guarda malissimo.
-mi sento vagamente aggiunta a circa cinquanta Death-note in questo momento...... - dico sedendomi al banco e aprendo i libri.
Kathleen ride e il prof inizia la lezione.

Dopo la scuola resto con Peter, MJ, Victor e Mya a guardare la partita di Sam.
MJ passa tre quarti buoni del tempo a studiare mentre Peter la consiglia; Victor sembra un bambino a natale e salta sulla panca incitando la squadra di Sam di cui anche lui fa parte, ma non può giocare per un piede rotto da un robot al centro.
Stavamo facendo pratica contro le armi da fuoco e un braccio metallico reciso da un altro gli è caduto sul piede e quando il ragazzo è caduto l'osso è quasi uscito dalla carne.
Povero power- man.
Mya è l'unica con la quale si possa conversare e infatti commentiamo ogni passaggio e esulta o ad ogni canestro.
La partita finisce alla svelta.
Sam è scattante e manda la palla a canestro cinque volte di fila, cosa che porta la sua squadra a vincere.
Dire che la folla esulta è poco.
Tre quarti di scuola che stavano guardando la partita si riversano in campo ed esultano con la squadra. Sam è sudato marcio ma mi vede e mi abbraccia felice facendomi girare.
Poi mi guarda e si gela sul posto.
Io lo guardo e mi spavento per come mi guarda, ma lui mi posa a terra e corriamo verso gli spogliatoi  bonfonchiando che gli sanguina il naso.
Mi ha nascosto l'occhio sinistro con una mano, ma non capisco perché fino a quando non mi piazza davanti ad uno specchio e si stiene le tempie dolorante.
Il mio occhio sinistro si sta ricoprendo lentamente di diamante fino alla tempia.
Capisco che qualcosa non va subito.
Sfioro la tempia di Sam e la ricopro di diamante.
-blocca i contatti mentali - dico a bassa voce cercando di calmarlo.
So che qualcosa lo ha preso alla testa, e sarebbe stato così anche per me se il mio diamante non mi avesse salvata.
-sto bene-dice alzandosi respirando e annuendo.
-cosa sta succedendo? - gli chiedo spaventata - era tutto bello fino a quando non mi è spuntato del diamante in faccia. Non penserai che..-non finisco la frase, Sam mi appiattisce contro il muro e controlla il corridoio.
Dei suoni di spari e muri rotti vengono dall'esterno facendomi spaventare.
-dobbiamo andarcene. Peter dove è finito? - mi chiede spaventato.
Gli prendo la mano e lo trascino fino in palestra dove troviamo tutti i ragazzi immobili con le mani alla testa inpreda allo stesso dolore che provava Sam.
-dobbiamo aiutarli! - urlo correndo verso Mya e gli altri.
Copro le tempie di Peter di diamante e  quando smette di contircersi.
-cosa.. MJ!
Alzo un braccio e isolo la stanza con parecchio diamante e ho appena la forza di creare la tuta che cela la mia identità.
-cosa succede?
-chi è quella?
-perché siamo in terra?
La sala è piena di mormorii spavntati, anche perché i rumori nella scuola si fanno sempre più spaventosi e c'è qualcuno che sta addirittura piangendo.
-STATE CALMI! - urlo attirando l'attenzione.
-chi sei tu? - mi chiede un tipo della squadra di basket.
-una persona che vuole aiutarvi. Dobbiamo evacuare la scuola e metterci al sicuro. - alzo il braccio sinistro e il muro che da sull'esterno si rompe creando un passaggio.
-correte! Tutti a casa vostra.
Tutti ubbidiscono. In pochi minuti la palestra si svuota lasciando solo me, Sam, Peter, MJ, Victor e Mya.
-andiamocene! - Urla Mya terrorizzata- cosa state aspettando. Lei ha detto di andare!
Victor guarda Sam, che gli fa un cenno, poi corre via con Mya.
-va ad avvisare al centro. - mi spiega.
Peter si sta sfilando i vestiti per scoprire la tuta e vedo che MJ non sembra affatto stupita e anzi lo aiuta.
Io intanto riparo il buco nel muro e quando Sam finisce di cambiarsi e si sta per infilare il casco lo fermo.
-ti sistemo quel diamante. Ti farai male se metti il casco.
Mentre assottiglia la striscia di diamante lui mi abbraccia.
-sono preoccupato per te. - mi dice chinando la testa e appoggiando sulla mia spalla.
-per me?
-per te. Non voglio che ti portino via da me.
Il pavimento trema facendoci sobbalzare tutti e quattro.
-la barriera cede! - urlo cercando di rinforzarla.
Peter la copre con delle ragnatele, ma ad un altro colpo esterno scricchiola ancora di più e inizia a creparsi.
-portala via! Non voglio che si faccia del male qualcun'altro oggi! - urlo indicando MJ a Peter.
-qui bastiamo noi-urla Sam.
MJ non protesta, riconoscendo la gravità della situazione e si attacca a Peter che con una ragnatela attaccata al soffitto sparisce da un lucernario.
-come li fermiamo ora quelli? - mi chiede finendo di allacciarsi gli stivali.
Io rinforzo ancora la barriera e scuoto la testa  senza sapere cosa dire.
-spero solo non siano troppi. È difficile abbattere uno solo di quei robot, possiamo cavarcela se sono cinque o sei. Ma non sembra.
Infatti, quando smetto di parlare la barriera cede e ci ritroviamo una mandria di robot che ci assale senza pietà.
Per fortuna, nello stesso momento in cui quei così sfondano la porta torna Peter e ci dà manforte.
Un rinoceronte robotico mi attacca subito, seguito da una tigre e un paio di quelli che sembrano struzzi.
-sarai.. Nostra.... Potere... Nostro.
Parlano anche ora?!
Alzo una mano e inglobo il rinoceronte in un blocco vitreo, poi con una lama stacco il collo agli struzzi e pianto una spada tra le scapole della tigre robotica, tranciando dei cavi importanti e facendola crollare a terra.
Ma ovviamente ne arrivano altri.
Peter è arrivato vicino a me. Mi tende una mano e io la ricopro di quarzo sapendo di rinforzare così le sue ragnatele.
Lui mi solleva per un braccio e mi lancia in aria in modo che io possa mirare da più in alto e stendere più mostriciattoli.
Sono alle prese con l'ennesimo riniceronte quando il tetto della scuola si squarcia e una navicella del centro di addestramento ci pesca tutti e tre.
- no! - urlo dimenandomi-dobbiamo fermarli qui!
Ma nessuno mi ascolta.
Veniamo trasportati all'interno e portati in sala comando dove Fury, Clint e Nat sono ai comandi e ci accolgono con facce preoccupate.
-hanno violato il vostro contatto mentale. - dice Clint indicando me e Sam. - dobbiamo portarvi via da qui, alla svelta, in una zona non riconoscibile e molto lontano da qui.
Io strabuzzo gli occhi-intendi dire che scappiamo? - chiedo arrabbiandomi - dopo tutti gli allenamenti e i piani noi scappiamo?
Fury mi guarda esasperato.
-dobbiamo solo riorganizzarci. Torneremo non appena sarà tutto pronto per mettere fine a questa inutile guerra.
Voglio ribattere, urlare e scendere da questo aereo. Poi però vedo la faccia di Sam mentre guarda dove siamo diretti, Peter che gli batte sulla spalla consolante e Ava, arrivata da poco, che mormora - non è detto che lo incontri..
Capisco che il mio ragazzo ha qualcosa che non va. Protesterò dopo.

Usciamo dalla sala di comando e ci dirigiamo tutti in alcune cabine dietro di essa.
Peter e Ava sono con power-man in una, mentre io e Sam andiamo nell'altra.
-cosa c'è? - gli chiedo accarezzandigli i capelli- ti sei rattristato.
Lui mi abbraccia - non importa. Mi basta sapere che nessuno si è fatto male oggi e he tu stai bene.
Passiamo il pomeriggio a parlare, poi mi addormento e quando mi sveglio le prime luci dell' alba entrano dai finestrini.
Mi alzo intorpidita.
-dove siamo? - chiedo a Sam quando m si avvicina.
Lui mi passa un braccio intorno alla vita e mi stringe guardando fuori dal finestrino.
L'alba si riflette nei suoi occhi e li rende quasi di vetro.
-Carerfree-mormora quasi triste - Arizona. Casa mia.

DIAMANTE: Come un avengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora