Capitolo 3

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-Ragazzi, devo parlarvi- li chiamò l'allenatore Travis quando Caleb fu lontano.
-Ci dica mister- disse subito Mark.
-Partirete per la vostra vacanza tra qualche giorno, il tempo che i ragazzi che avete invitato vi raggiungano. Nel frattempo ci raggiungerà un'altra ragazza che farà un saluto a qualcuno. Non vuole far sapere subito la sua identità- spiega l'allenatore e tutti annuiscono.
-Arriverà a momenti. Ma ora andate a cenare-
Tutti annuirono nuovamente e si recarono nella cucina. Caleb stava saltando la cena e questo, a parer di tutti, non andava bene. Ma nessuno osò andarlo a disturbare. Ormai avevano paura di qualunque sua reazione.
-Quell'ananas non ne vuole sapere di mangare- borbottò scocciato Jude a nessuno in particolare. Tutti annuirono abbattuti.
-Ragazzi, guardate- li chiamò Nathan appena notò una ragazza entrare. Aveva i capelli castani a sfumature argentee e nere. Gli occhi color tempesta, con sfumature azzurro chiaro. Era abbastanza bassa.
-Piacere, io sono Mark Evans, capitano dell'Inazuma Japan. Tu chi sei?- chiese allegro come sempre Mark alzandosi e porgendole la mano.
-Gli affari tuoi?- rispose scorbutica la ragazza.
-Ti ha solo chiesto chi sei. Non c'è motivo di rispondere male- intervenne Nathan.
-Ma taci femminuccia- ribatté questa acidamente.
-Ma che problemi hai?- sbottò Jude irritato dal suo modo di fare.
-Meno dei tuoi rasta- commentò questa ghignando. E a tutti si gelò il sangue. Quel ghigno era troppo famigliare. Davvero troppo.
-Cos'è tutto questo casino?- chiese Caleb entrando. Apena vide la ragazza si bloccò di colpo. Gli occhi gli si inumidirono e sembrava stesse per piangere nuovamente. Le corse incontro abbracciandola e la ragazza ricambiò subito.
-Ciao anche a te- salutò con un mezzo sorriso, per poi sgranare gli occhi sentendo le lacrime del ragazzo sulla sua pelle. Lo staccò leggermente da se asciugandogli le lacrime.
-Ehy, il Caleb che conosco e adoro non piange mai. Affronta tutte le situazioni di petto e a testa alta. Cosa sono tutte queste lacrime?- chiese dolce, non sembrava più la ragazza di prima -Dov'è finito quel Caleb?-
-Sta tornando ora che sei qui- rispose lui abbozzando un sorriso e asciugandosi le lacrime.
-Perfetto- disse la ragazza allegramente e abbracciandolo nuovamente. Il ragazzo sfoggiò il suo ghigno migliore, rincuorando gli altri nel vederlo di nuovo se stesso, e prendendo la ragazza in braccio a sacco di patate.
-CALEB STONEWALL METTIMI SUBITO GIÙ O TI CASTRO!- urlò la ragazza iniziando a dargli dei pugni sulla schiena.
-Ma non sei tu quella che vuole sempre che l'abbraccio?- chiese Caleb con finta innocenza.
-Essere abbracciata, non presa a sacco di patate!- urlò questa e infine il ragazzo la mise giù.
-Idiota- borbottò la ragazza.
-Potremmo sapere chi è?- chiese Hurley a Caleb capendo che la ragazza sarebbe rimasta muta.
-Una stronza- rispose Caleb per lei.
-Ho imparato dal migliore-
-Modestamente-
-Ma forse l'allieva supera il maestro-
-Nei tuoi sogni- disse il castano ghignando. La ragazza scrutò ad uno ad uno i ragazzi, e quando si soffermò su uno capì qualcosa.
-E se ti sputtano davanti al ragazzo che ti piace? Ti supero maestro?- chiese la ragazza con finta innocenza.
-Non mi piace nessuno-
-Ah no? Secondo me...- commentò la ragazza avvicinandosi a Caleb e sussurrandogli qualcosa all'orecchio. Il ragazzo si fece rosso come i capelli di Xavier e tutti lo guardavano curiosi.
-Non ci sentiamo da quasi un anno cazzo! Come minchia l'hai capito che mi piace?! Leggi nel pensiero?!- sbottò questo, ancora rosso.
-Una sorella queste cose le capisce. E fortunatamente non ti leggo nel pensiero perché conoscendoti un porno sarebbe più casto- ribatté la ragazza.
-Siete fratelli?!- chiesero tutti in coro.
-Problemi?!- chiesero i due interessati in contemporanea.
-Nono...- si affrettò ad aggiungere Mark.
-Si notava- commentò Jude scrutando i due.
-Effettivamente- commentò David.
-Davvero molto bella devo dire- aggiungse Hurley beccandosi un'occhiataccia da Caleb.
-Oh, che dolce. Anche tu non sei male- disse maliziosa la ragazza facendo sospirare il fratello. La castana si avvicino al rosa pericolosamente, e questo non si oppose.
-Ti do un consiglio da amico. Allontanati- disse Caleb, ma Hurly lo ignorò. Il suo naso sfiorava quello della ragazza, che gli diede una ginocchiata nelle palle e lo spinse a terra, per poi girare i tacchi e avvicinarsi nuovamente al fratello.
-Io te l'avevo detto- disse piccato Caleb al ragazzo dolorante.
-Comunque mi chiamo Martina- disse la ragazza -e sono solo passata a salutare Caleb-
-Oh ma che dolce- commentò sarcastico il punk -scommetto che è per quell'altro motivo, vero?-
-Può darsi- rispose vaga la ragazza.
-Vieni in camera mia così ti spiego- sospirò infine Caleb avviandosi in camera sua, seguito dalla sorella.

-Stai bene?- chiese subito questa quando entrarono.
-Per niente. Era mia madre. Era la persona a cui tenevo di più- disse sospirando e sul punto di piangere di nuovo.
-Anche se non era mia madre, so quant'era buona. Nostro padre morirà a breve e ne sono felice. E tu anche, vero?-
Caleb annuì.
-So anche che tua madre non vuole che piangi per lei. Non vuole che ti abbatti così e lo sai. Ti manca e lo capisco. Ma lei ha fatto tutto quanto, ha sopportato tutto, per te. Il minimo che puoi fare è essere comunque felice e ricordarti sempre di lei. Chiaro Cal? Non lasciarti abbattere perché la vita è così e si va avanti. Si supera. E poi...- disse voltandosi poi a guardare la porta -...ora hai degli amici e ho visto subito che tengono a te. Soprattutto quando ho visto i loro volti sollevati nel vederti ghignare. Devi averli fatti spaventare un bel po-
Caleb annuì piano. Sua sorella aveva ragione. Doveva andare avanti. Per sua madre. Per quelle poche persone che tenvano a lui.
-E poi... C'è un certo ragazzo che devi conquistare- aggiunse poi Martina, con un ghigno agghiacciante.
-Sentiamo che hai in mente- sospirò Caleb, sapendo che non le avrebbe fatto cambiare idea.

Vacanza da PauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora