Capitolo 27

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Una foresta. Di notte. Al buio. Al freddo. Sì, Caleb era proprio ben disposto a bestemmiare con sua sorella, ma si trattenne come lei.
-Quindi, siamo in una foresta, di notte, senza cibo o acqua, senza riparo e tutto solo perché Caleb non sa tenere la bocca chiusa- fece il resoconto Torch.
-Preferivate vivere in quella casa fino alla morte probabilmente causata da quel mostro o dalla bambola?-
-Caleb ha fatto bene. Meglio tentare di sopravvivere e uscire che aspettare che ci ammazzino- intervenne Nathan.
-Si ma poteva...- continuò il rosso, ma venne interrotto.
-Quel che è fatto è fatto- disse Jordan. Aveva ragione, ormai erano lì e dovevano sopravvivere.
-Vado a cercare della legna- disse Axel che si avviò.
-Veniamo con te. È meglio non restare soli- disse Mark, che lo seguì insieme a Nathan, Shawn, Hurley e Martina.
-Dobbiamo anche vedere se ci sono frutti commestibili- disse Torch.
-Giusto. Andiamo tulipano- disse Gazelle iniziando ad allontanarsi. Xavier e Jordan lo seguirono, e Torch fece lo stesso.
-Noi andiamo a vedere se c'è acqua potabile, vero Hera~?-
Il castano annuì e insieme al biondo se ne andò.
-Noi ci giriamo i pollici?- chiese Joe scocciato.
-Io accendo il fuoco quando portano la legna- disse Caleb sedendosi a terra con le spalle contro un tronco. Jude andò accanto a lui poggiandogli la mano sulla fronte, come la notte precedente.
-Tu devi riposare- disse constatando che il suo ragazzo avesse la febbre.
-Perché dovrebbe?- chiese David.
-Ha la febbre-
-Sto benone-
-Devi riposare-
-Non ne ho bisogno-
-Caleb-
-Non mi serve del riposo. Sto bene-
-Caleb-
Il rasta lo guardò con uno sguardo di muti rimproveri, e il castano si arrese.
-Fanculo- borbottò portandosi le braccia dietro la testa e chiudendo gli occhi.
-Ci mancava solo questa- borbottò Joe sedendosi con la schiena contro un albero opposto a quello dove stava Caleb. David si sedette accanto a lui poggiando la testa sulla sua spalla.

Jude non capiva come i suoi due amici fossero arrivati a quel punto. David era in piedi, schiacciato contro il tronco, mentre Joe lo spingeva contro la superfice rigida durante un limone. L'arancio aveva le mani sotto la maglia dell'azzurro che, invece, aveva le mani tra i suoi capelli. Il rasta cercava di guardare ovunque tranne che loro. Si sentiva a disagio nel vedere come i due ragazzi stessero per far sesso scordandosi del luogo e delle persone intorno a loro. Fu quando David levò la maglia a Joe, che Caleb si alzò. Mise una mano davanti agli occhialini di Jude per non fargli vedere e borbottò un 'andiamo a fare un giro'.
Quando furono lontani dai due, levò la mano dagli occhialini del suo ragazzo che stava sorridendo divertito.
-Non ti va a genio che guardi altri ragazzi nudi?-
-L'unico cazzo che vedrai oltre al tuo sarà il mio-
-E quando?- chiese il rasta in modo innocente, sorprendendo il punk che, in risposta, lo spinse a terra mettendosi a cavalcioni si di lui.
-Anche adesso-
Inizò a baciarlo con foga, mordendogli il labbro inferiore. Iniziò una battaglia su chi dominasse, a furia di ribaltamenti di posizione. Alla fine Jude si trovò, nuovamente sotto. Sbattuto contro un tronco, seduto a terra. Caleb su di lui, che gli levava i boxer. Iniziò a torturare il minore con una serie di baci umidi, che partirono dal collo, insieme a qualche succhiotto, fino a scendere sul petto, ed in fine tra le sue cosce, vicino al pene. Il castano ghignò quando sentì Jude gemere di godere sotto i suoi baci e le sue carezze. Decise, poi, che le posizioni non gli piacevano, quindi prese Jude per le spalle girandosi e facendolo stendere a terra. Si baciarono nuovamente con foga, mentre il rasta portava le braccia intorno al collo di Caleb. Il castano continuò a torturarlo per un po, finché Jude non si trovò in ginocchio, con le mani sul terreno, in posizione tale che il castano potesse infilarglielo nel culo. Iniziò a penetrarlo piano.
-Fa male?- mormorò a voce bassa e roca.
-N-No, è piacevole-
Caleb iniziò a lasciargli baci umini sulla schiena, poi sulle spalle e infine sulla mandibola, facendolo gemere. Quando il castano fu dentro, iniziò a muoversi piano, poi velocemente. Vennero nello stesso momento, Caleb dentro Jude. Si baciarono nuovamente, mentre il castano usciva piano. Anche quando lo uscì da Jude, rimase dietro di lui abbracciandolo.
-Ma tu non avevi la febbre...?- chiese divertito il rasta.
-Questo l'hai detto tu, non io-
Jude ridacchiò, girandosi e dando un bacio sulla fronte a Caleb, che era ancora caldo. Ma in quel momento non gli importò.
-Dovremmo vestirci-
-Non mi va- rispose il castano.
-E se i ragazzi tornano e passano di qui?-
-Gli farò vedere che tu sei solo mio-
-Caleb... Almeno i boxer-
Il castano sbuffò, staccandosi da quell'abbraccio pieno di tenerezza, e si rimise i boxer e il pantalone. La maglia la lasciò a terra. Jude fece lo stesso, anche se un po a fatica per il dolore. Caleb lo fece sedere nuovamente a terra, tra le sue gambe, e l'abbracciò, poggiando il mento sulla sua spalla. Disegnò dei cerchi immaginari sul petto nudo del suo ragazzo, che si rilassò a quel tocco.
-Dovremmo tornare da David e Joe... Li abbiamo lasciati soli...-
-Proprio non ce la fai a tenere quella boccaccia chiusa facendoti coccolare un po?- sbuffò il castano, ma sapeva che il rasta aveva ragione.
-E poi... Sicuro di riuscire a camminare dopo che ti ho sfondato il culo?- chiese poi ghignando, e il rasta gli diede uno scappellotto in testa, arrossendo. Si rimisero le maglie e Jude riprese gli occhialini, ma Caleb glie li rubò prima che potesse metterseli. Se li mise al collo, e il rasta lo fissò spaesato.
-Hai questo brutto vizio di rimetterteli sempre. Ora li tengo al collo io così non li metti-
Jude sospirò, mentre Caleb lo prese in braccio, per il dolore al culo, e si avviava verso il punto in cui avrebbero, probabilmente, acceso il fuoco e dormito.

David e Joe dormivano abbracciati e completamente nudi. Intorno a loro, gli altri ragazzi li fissavano divertiti. A terra, poco distanti da loro, c'era legna e frutta. Acqua niente.
-Ben tornati. Loro si sono dati da fare eh?- disse Torch malizioso.
-A quanto pare- rispose Jude cercando di non fissare troppo i suoi amici nudi.
-Anche voi a quanto vedo- intervenne Martina, ghignando. Jude la guardò confuso, non capendo come facesse a saperlo.
-La serie di succhiotti che hai sul collo ne è la prova- continuò la ragazza, e il rasta portò istintivamente una mano sul collo, prima di girarsi a guardare il suo ragazzo in modo assatanato. Il castano, vedendo il suo ragazzo incazzato, ridacchiò e lo baciò a stampo, come a scusarsi, ricevendo uno scappellotto. Caleb era tentato di farlo cadere a terra, ma evitò.
-Abbiamo capito, non dobbiamo lasciarvi soli se vogliamo che lavoriate e non scopiate- disse Hurley ridendo e beccandosi uno scappellotto da parte di Martina.
-Accendiamo il fuoco? Fa freddo- cambiò discorso Mark. Caleb annuì, lasciò il suo ragazzo a terra e, con facilità, riuscì ad accendere il fuoco. Nel frattempo, Nathan aveva raccolto i vestiti di David e Joe e glie li aveva lanciati addosso, svegliandoli.
-Alla buon ora. Joe, spero per te che David non sia incinta- commentò Xavier, che si ritrovò a correre da un David infuriato, che fortunatamente si era rimesso i boxer. Ma apparte quel piccolo inconveniente, la serata la passarono tranquilli.

Vacanza da PauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora