Capitolo 26

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Mark e Hurley non trovavano nessuno. Camminavano da quasi un'ora, ma sembrava che tutti fossero scomparsi. Poi videro un pallone da calcio e una lunga distesa d'acqua salata, ovvero il mare. Il castano si precipitò dal pallone mentre il rosa corse verso l'acqua, ma più si avvicinavano, più sembravano allontanarsi. Erano irraggiungibili.
-Fratello, qui abbiamo un problema!-
-Già Hurley. Un grande problema-
-Che idioti- disse una voce femminile. Dal lato opposto al loro stava arrivando Martina, insieme a Nathan.
-Ragazzi è un'illusione- disse il turchese andando da Mark. Gli prese la mano e iniziò a portarlo lontano dal pallone, nonostante le proteste. Martina non fu altrettanto delicata. Prese il rosa per un orecchio e lo trascinò a forza lontano dal mare, nonostante il ragazzo continuasse a lamentarsi. Poi tutto cambiò. Si ritrovarono in un'altra stanza, con Jude e Caleb che guardavano David e Joe limonare, il prima in imbarazzo e a disagio, il secondo divertito.

-Fanculo!- sbottò Torch nascondendosi maggiormente dietro a Gazelle, Xavier e Jordan. Davanti a loro c'era una rana, e Torch era letteralmente terrorizzato. Gazelle che lo pigliava per il culo non era d'aiuto. E neanche Xavier che rideva e Jordan che a stento riusciva a trattenersi lo erano.
-Su, andiamo imbecille- disse l'albino prendendolo per mano. Aggirarono l'anfibio, con cautela, e andarono avanti per la loro strada
-Grazie...- sussurrò imbarazzato Torch dopo un po. Sul volto di Gazelle nacque un sorrisetto divertito.
-Di niente- rispose sussurrando.
Xavier e Jordan stavano per commentare, quando il verde urlò saltando in braccio a Xavier. Un esercito di scarafaggi era davanti a loro. Non facevano paura, se non a Jordan, ma facevano abbastanza schifo.
-Calmati Jordy- disse il rosso iniziando ad aggirare quello strano esercito. Il tulipano e il ghiacciolo, a differenza sua, si stavano sfidando a chi superava per primo quella distesa di scarafaggi, passandoci sopra. Poi l'oscurità li avvolse, e dopo erano in altra stanza insieme a Nathan e Mark intenti a baciarsi, Martina intenta a bestemmiare contro Hurley, David e Joe che limonavano e Jude che provava a calmare Martina, mentre Caleb la guardava divertito.

Byron urlò disperato. Non poteva essere vero. Era tutto finto. Solo un'illusione. Non poteva... Lui non poteva davvero... Non era possibile che...
Le labbra di Hera zittirono il suo urlo.
-Smettila di urlare come una checca. Hai solo o capelli più corti-
-Più corti e tagliati malissimo! Sono orribilee-
-No. Sei bellissimo. Come sempre. Quindi smettila che mi hai fracassato i timpani-
-Non mi avevi mai detto che sono bello...-
-Te lo dicevano abbastanza spesso anche gli altri-
-Da te vale di più-
-Va bene. Te lo dirò più spesso se vuoi. Ma ora non lamentarti, okay? Non stai male e se urli un'altra volta ti zittisco in un modo più violento di un bacio-
Il biondo sorrise in modo innocente, prima do avvinghiarsi al braccio del castano che, in vano, tentava di scollarselo. Nel mentre, la stanza intorno a loro cambiò. Si ritrovarono con gli altri in un secondo.

Shawn balbettò frasi sconnesse in preda al panico. Axel giaceva morto ai suoi piedi.
-Non è vero... Non è vero non è vero non è vero...-
Ad ogno parola indietreggiava di un passo. Non poteva essere vero. Non doveva essere vero. Due braccia forti lo strinsero da dietro.
-Shawn è un'illusione. Ho visto lo stesso. Ma sono qui con te, e tu sei con me- sussurrò la persona che lo stava abbracciando, e Shawn si rigirò nell'abbraccio per ricambiarlo. Il suo Axel, quello vero, era vivo. Doveva calmarsi. Il biondo non era da meno. Vedere Shawn senza vita l'aveva spaventato a morte. La stanza si trasformò, e i due si ritrovarono con gli altri.

-Ora ci siamo tutti- disse Hurley contandoli.
-Sì. Ma non dovremmo far staccare quei quattro?- chiese Martina riferita a Mark e Nathan che si baciavano teneramente e a David e Joe che non avevano smesso neanche un secondo di limonare. Caleb si mise due dita in bocca e fischiò, emettendo un rumore acuto, simile ad un fischietto. Le due coppiette si separarono spaventati, mentre Torch, Martina, Xavier, Hurley e il castano se la ridevano.

-Quindi che facciamo ora?- chiese Caleb leggermente assonnato. Sua sorella starnutì, prima di guardarlo male. Jude anche fissava il suo ragazzo, ma lui in modo preoccupato. Si erano scordati di cercare un termometro per misurargli la febbre ed era tutto il giorno che sembrava reggersi abbastanza a fatica in piedi. Eppure sembrava che solo loro due l'avessero notato. C'era anche da dire che Caleb era bravo a nasconderlo, se non fosse stato per il sonno più presente, neanche Jude l'avrebbe capito. Martina, invece, starnutiva abbastanza spesso quando il fratello aveva la febbre. La frequenza era diversa a seconda della gravità, ma comunque lo capiva da quello.
-Proviamo a uscire?- chiese sarcastico Hera -O vuoi restare qui a prendere il thé?-
-Uscire... E come?- chiese Jordan.
-Qualcosa ci inventeremo- disse Hurley.
-Esatto. Possiamo...ehm...noi... Ci inventeremo qualcosa- intervenne Mark sorridendo.
-Si... Proprio...- borbottò Caleb.
-Ragazzi, ma lì avete letto?- chiese Byron indicando una scritta in sangue che, fino a poco fa, non c'era.
Saprete sopravvivere in un bosco con un mostro che vi da la caccia?
Poi tutto scomparve.

Vacanza da PauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora