Capitolo 5

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Caleb si svegliò sentendo il rumore di uno scatto. Aprì piano gli occhi, trovandosi davanti tutta la squadra e le managers. Celia aveva la macchina fotografica in mano. Jude dormiva ancora e stava tra le sue braccia.
-Che volete?- chiese pacato il punk, stranamente allegro, accarezzando i capelli del rasta.
-Eravamo venuti a svegliarvi...- sussurrò Nathan capendo che il castano non voleva svegliare l'altro.
-Sapete che se lo svegliamo ora, mi diventa un pomodoro?-
-Aww. Il mio fratellone innamorato- cinguettò allegra Celia. Il ragazzo ghignò e iniziò a chiamare piano il neo-fidanzato per svegliarlo. Lui mugulò qualcosa, come a dire 'altri 5 minuti', ma Caleb non era intenzionato a concederglieli così lo baciò dolcemente, fregandosene altamente degli sguardi sconcertati degli altri. 
 -Proprio non potevi lasciarmi dormire un altro po, eh?- chiese sarcastico Jude mettendosi a sedere. Solo dopo di rese conto della squadra e delle managers  che lo fissavano. Divenne rosso, talmente tanto da far invidia ai capelli di Xavier.  Caleb, che nel frattempo si era messo anche lui a sedere, ridacchiò trovando Jude adorabile. La reazione del rasta fece ridere tutti, infatti il ragazzo abbracciò di scatto il castano nascondendo il volto contro il suo petto.
-Ci avete svegliato, ORA FUORI DA CAMERA MIA- li cacciò Caleb accarezzando il ragazzo che teneva stretto tra le braccia. Tutti ubbidirono, chi ancora shockato e chi allegro per la nuova coppia.
-Dai piccolo, non fare così- gli sussurrò all'orecchio Caleb per calmarlo, ma Jude arrossì di più.
-P-Piccolo?- chiese infatti sorpreso, staccandosi dall'abbraccio e guardandolo stupito. Non si aspettava tutta quella dolcezza da parte del maggiore.
-Sì- ridacchiò il castano -non ti piace?- 
In risposta il rasta l'abbraccio nuovamente sorridendo contro il suo petto.

I due scesero a mangiare dopo un po. Erano rimasti a coccolarsi una buona decina di minuti prima di decidere di scendere, altrimenti gli altri gli avrebbero dati per dispersi.
-Finalmente vi fate vivi!- commentò Xavier ridacchiando. Jude era leggermente rosso per via dell'imbarazzo, ma fece finta di niente e si andò a sedere con Axel, David e Mark che lo guardarono maliziosi. Caleb andò a sedersi, come al solito, accanto a Shawn. I due avevano legato parecchio, anche se a prima vista non sembrava, ed entrambi tenevano molto all'altro.
-Tu hai un po di cose da spiegarmi- disse con allegria e decisione l'uke.
-Uhm...-
-Ehy Caleb, hai trovato un buon modo per non pensare a tua madre che è stata brutalmente uccisa dall'uomo che diceva di amarla- commentò Hurley beccandosi un pugno in testa da parte di Nelly e delle occhiatacce da parte di tutti i presenti.
-Hurley fattelo dire. Sei un vero idiota- disse Caleb che a prima vista non sembrava troppo turbato dal commento, ma Jude e Shawn capirono che stava nuovamente male.
-Non provare a tagliarti- gli sussurrò l'albino e Caleb dovette promettergli che non avrebbe fatto cazzate. Non riuscirono neanche a finire la colazione che un tornado dai capelli verdi entrò allegro nella stanza, seguito da qualche altro ragazzo.
-Jordan!- esclamarono la maggior parte dei ragazzi e Xavier si precipitò subito ad abbracciarlo. Dietro di lui c'erano un tulipano ed un ghiacciolo che litigavano, un Byron che tentava in vano di calmarli e un Joe e un Hera che guardavano la scena, il primo divertito e il secondo indifferente. Paolo non era potuto venire, purtroppo.
-Ragazzi, oggi si parte- annunciò l'allenatore Travis entrando subito dopo i ragazzi. Tutti andarono a prendere le valige, elettrizzati all'idea di partire.

-Dove diamine siamo? Ci avevano detto che saremmo stati per due mesi in una villa, ma a me questa sembra una di quelle case dei film horror!- sbuffò spazientito Caleb, osservando la dimora malridotta e apparentemente disabitata che si presentava ai loro occhi.
Si trattava di una villa a due piani, dall'aspetto tetro, con varie crepe sul tetto color rosso sbiadito e con i muri sporchi e scrostati.
C'erano molte finestre, da cui si intravedevano delle tende grigie e completamente strappate.
Sul portone d'ingresso, fatto di ferro,erano presenti varie scritte incise di rosso sangue.
Il gruppetto di amici si avvicinò alla villa, chi intimorito, chi curioso, chi divertito e chi indifferente.
-Seriamente, mi spiegate perché c'è quella scritta sul portone?- sgranò gli occhi Xavier, abbracciando uno spaventato Jordan.
Non era di certo l'unico stupito, anzi, si potrebbe dire che la maggior parte di loro era rimasta sorpresa nel leggere la scritta fatta con del... Sangue?!
Non ne erano certi, ma quello sembrava decisamente del sangue secco.
In più, la scritta non era solo spaventosa, ma era letteralmente terrificante: 'Lasciate ogni speranza, voi che entrate'
E che cazzo era? Lo sponsor della Divina Commedia?!
Il sangue si era gelato nelle loro vene e gran parte di loro iniziava a chiedersi se avevano fatto bene ad accettare quella 'rilassante' vacanza.
-Interessante- ghignò divertito Caleb scrutando meglio la dimora.
Torch, Xavier e Joe si ritrovarono d'accordo con lui.
Li intrigava quella sorta di 'sfida', chissà cosa sarebbe successo in quella villa abbandonata.
-Comunque sia, il mio cellulare non prende- li informò freddamente Gazelle.
-Neanche il mio- controllò velocemente Jude.
-Idem- constatò stranito David.
-Non siete gli unici- si aggiunse Nathan.
-Io entro!- cambiò argomento Caleb, con il suo solito atteggiamento strafottente.
-S-stai scherzando vero?- chiese Jude spaventato e il castano lo trovò adorabile.
-Affatto! Pure io voglio entrare- affermò convinto Joe.
-Non mi direte che voi avete paura?- li stuzzicò Torch, battendo il cinque a Caleb che nel frattempo, in un momento d'amore, aveva preso la mano di Jude e la stava stringendo per infondergli coraggio.
-Io non ho paura- lo gelò con lo sguardo Hera. Byron intanto l'aveva abbracciato spavento dalla dimora.
-Tu avrai paura magari- rispose a tono Gazelle, iniziando a litigare con Torch.
-Jordy, stai bene?- chiese preoccupato Xavier, vedendo il compagno impallidire.
Il pistacchietto annuì nervosamente.
-Dai entriamo, siamo tutti insieme e non credo che ci succederà qualcosa- li convinse Mark in tono deciso.
Il gruppo aprì il portone ed entrò in quella spettrale dimora.
Tutti erano convinti che non sarebbe accaduto niente di strano.
Oh, quanto si sbagliavano e se ne sarebbero accorti molto presto.

Vacanza da PauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora