Capitolo 9

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-No! Voglio andarmene!- disse Jordan sul punto di piangere.
-Jordy... Andrà tutto bene-
-E se non fosse così?-
-Non morirà nessuno-
-Come fai a dirlo?-
-Tra di noi ci proteggeremo sempre, no?-
-Sì ma...-
-Abbiamo anche abbastanza materiale per curare eventuali ferite-
-Se non bastassero?-
-Basteranno-
-E se non dovessi riuscire a proteggerti...?-
Stavolta era poco meno di un sussurro, ma Xavier sentì comunque. Abbracciò l'amico di scatto.
-Andrà tutto bene Jordy-
-Mi fido di te-
-Non te ne pentirai. Ora andiamo a dormire-
-Va bene-

-David scendi dal lampadario-
Dire che Joe fosse esasperato era sbagliato. Era più che esasperato.
-Te lo scordi! Ho una caga pazzesca!-
-Andiamo, non esistono i fantasmi-
-E come la spieghi la scritta?-
-...-
-Appunto-
-Scendi. Rischi di farti male cretino-
-Ehm... Come scendo...?-
-...-
-Joe?-
-...-
-Amico?-
-...-
-Eddai! Non stai dormendo davvero? Joe? Joe? JOE KING AIUTAMI!-
-Colpa tua-
-Davvero vuoi lasciarmi morire qui?-
-Sì-
-...-
-Scherzavo. Buttati che ti prendo al volo-
-Scherzi?!-
-Hai altre idee?-
-...-
David fece un respiro profondo prima di staccarsi dal lampadario e lasciarsi cadere. Fortunatamente Joe era un ragazzo di parola e lo prese al volo.
-Grazie... Però non voglio dormire!-
-Hai davvero così paura?-
-Sì!-
Joe prese l'azzurro per un braccio e lo trascinò nel suo letto.
-Che fai?-
-Dormi e taci una buona volta- sbuffò l'altro, stringendolo a se. David non capiva quello strano gesto. Non capiva neanche perché lo facesse stare tanto bene. Ma riuscì a dormire tranquillamente.

-Che ne pensi di ciò che è successo?- chiese Shawn pacato.
-Penso che, se non è uno scherzo, dobbiamo assolutamente capire come uscire di qui-
-Già... Ma se la porta principale è bloccata e le finestre non si aprono...-
-...dobbiamo cercare un altro tipo di passaggio-
L'albino annuì.
-Cosa pensi vogliano dire quelle scritte?- chiese Axel.
-Non lo so-
-Hai paura?-
-Sì... Tu?-
-Un po. Se hai paura puoi dormire nel letto con me-
Shawn arrossì vistosamente quando accettò. Il biondo gli piaceva, e anche tanto. E l'idea di stare tra le sue braccia lo faceva subito rilassare un po. Il biondo, dal canto suo, voleva farlo sentire protetto e, magari, rivelargli ciò che provava.
-Shawn...?- sussurrò stringendolo a se da dietro.
-Sì Ax?-
-Sono innamorato di te-
Shawn si rigirò di scatto nell'abbraccio, voltandosi verso di lui. Lo guardò negli occhi prima di baciarlo.
-Anch'io- sussurrò poi l'albino, addormentandosi.

-Nathan-
-Si Mark?-
-Io ho paura-
-Anch'io-
-Posso dormire nel tuo letto con te?-
Nathan arrossì, acconsentendo. Non sapeva perché l'idea di dormire col portiere lo rendeva tanto nervoso quanto felice. Non lo capiva. Non capiva il suo battito accelerato né il rossore sulle sue guance. Sta di fatto che quando Mark lo abbracciò, sentiva che il mondo poteva anche finire, ma non gli sarebbe importato.

La mattina il primo a svegliarsi fu David, che tentò di prepararsi qualcosa di commestibile per colazione, ma alla fine dovette rinunciare e prendersi una semplice tazza di latte. Poco più tardi lo raggiunsero anche Jude, Caleb e Joe.
-Non sai prepararti la colazione- commentò il punk vedendo la tazza piena di latte che stava bevendo l'azzurro.
-Non è vero-
-C'è della poltiglia nella spazzatura. Non sai cucinare le uova-
-Vaffanculo- fu la risposta di David. Joe scoppiò a ridere, mentre Jude gli dava qualche pacca sulla spalla come per consolarlo per la sua inferiorità nel campo della cucina in confronto a Caleb.
-Ce la prepari tu la colazione vero mamma Caleb?- chiese Joe con la voce da bambino.
-Sì. Uova e arti di figli stronzi. Va bene?- chiese sarcastico questo, senza cattiveria nella voce.
-Se mi prepari seriamente la colazione ti venero come una divinità- commentò David, dopo che il suo stomaco ebbe brontolato.
-Fatemi capire, sono diventato il vostro cuoco personale?-
-Sì- rispose Jude andandogli vicino e baciandogli la guancia. Caleb sbuffò rumorosamente e prese del bacon da cucinare con le uova. Sentendo l'odore del cibo, si svegliarono anche gli altri che li raggiunsero.
-Caleb la colazione la prepari anche a noi vero?- chiese speranzoso Mark.
-Ve la ficco in culo-
-Eddai, sei l'unico che cucina bene- disse Xavier.
-Mi pagate se devo cucinare a tutti-
-Stronzo- commentò Torch.
-Se qualcuno mi aiuta magari. Non sono mica il vostro chef personale!-
Hera, Nathan e Gazelle lo raggiunsero e prepararono la colazione a tutti. A tavola si discuteva della nottata precedente.
-Quindi? Che si fa?- chiese Jordan.
-Dobbiamo andarcene- disse Byron continuando a guardarsi intorno.
-È tutto bloccato- s'intromise Axel.
-Esatto. Sembra tutto chiuso dall'esterno- spiegò Jude.
-Quindi che proponete?- chiese Nathan.
-Dovremmo contattare qualcuno dall'esterno- disse Joe.
-Ecco a voi il genio dell'anno- commentò Caleb -Ti ricordo che i cellulari non prendono e non c'è un telefono fisso-
-Io intanto ci provo ad aiutare-
-Proponendo idee stupide? Molto d'aiuto-
-Smettetela voi due- sbottò Jude -Joe ha ragione. Dobbiamo trovare un modo per contattare l'esterno-
-In bocca al lupo allora- disse Caleb sempre sarcastico. Da lì partì un'accesa discussione e tutti si divisero in due gruppi. Axel, Jude, Mark, Torch, Byron e Xavier erano daccordo con Joe. Shawn, David, Nathan, Gazelle, Hera e Jordan, invece, sostenevano stranamente Caleb. Stavano litigando da un'ora, e alla fine smisero di parlarsi. Ogni gruppo era incazzato con i componenti dell'altro. Ma una cosa era certa. Fuoco e Ghiaccio non stavano sopravvivendo.

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