Colonna sonora: Lifeless Dead- Mad season
Albert Kruber
Non doveva essere lì. Lui non era pazzo, era quel cielo che lo destabilizzava. Quel cielo dalle striature dorate aveva un influsso negativo sulle persone.
Nessuno lo voleva capire. Non era una sua ossessione, era un problema di tutti. Osservava senza darsi pace quei colori cangianti attraverso le sbarre arroventate dal sole. Ci spingeva la faccia contro, pensando a quanto avrebbe voluto passarci attraverso per correre fuori a pretendere i riconoscimenti che mai nessuno gli aveva conferito per l'invenzione del carburante umano.
«Albert, vieni giù.»
«Non toccarmi!»
«E tu scendi di lì allora, stai spaventando gli altri!»
Kruber si staccò dalle sbarre e saltò giù dal davanzale. Nella stanza asettica, in cui tutto era bianco e in cui ogni spigolo era ammorbidito da gommini, tutti lo stavano fissando: la donna che ciondolava cullando una bambola e quella che si tirava la maglia all'altezza del petto, come se volesse strapparsela di dosso; l'uomo che si dava dei pugni in testa, e quello che aveva la bocca spalancata in un urlo senza suono. Guardando meglio però, notò un signore attempato che era rivolto altrove e cercava di acciuffare qualcosa di invisibile in alto.
«Non li sto spaventando tutti, vedi? Lui non si preoccupa di me, sta cercando di afferrare i colori del cielo.»
«Certo Albert, certo. Adesso però ti accompagno nella tua stanza, tra poco passerà l'infermiera a distribuire i farmaci.»
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L'ultimo olocausto
Khoa học viễn tưởngSeconda metà del secolo corrente. Crisi energetica e sovrappopolazione innescano circostanze drammatiche e precipitano il mondo nel caos. In un'ottica di conservazione del benessere, ogni essere umano diventa vittima e carnefice allo stesso tempo. E...