8.

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« È dannatamente snervante Alex. Io lo odio, davvero. Mi sta antipatico. Poi si crede di potersi portare a letto ogni ragazza che lui desidera. Crede di farlo anche con me,ma si sta sbagliando di grosso. Ho diciannove anni, quasi venti non sono stupida. » mi fermai un minuto per bere il mio frullato. « E poi chi si crede di essere? Non ha capito che è solo un donnaiolo? Dio Mio lo odio. »

Alex mi guardò come se fossi una pazza che sta letteralmente impazzendo. Ma era la verità. Travis mi stava portando all'esasperazione,era arrogante,presuntuoso e troppo sicuro di sè,e poi quanto poteva essere bipolare? Travis mandava all'esasperazione le persone.

Avevo notato poi che tra Nathan e lui c'era una sorta di ostilità e sfida nei loro occhi. Ogni volta che stavamo a tavola e si guardavano vedevo negli occhi c'era sempre sfida e astio. Sembrava che si conoscessero da una vita. Ma tra di loro non c'era nessuna simpatica. Oh,altro che simpatia quei due si odiavano.

« Aspetta,aspetta. Di chi stai parlando adesso? Di Nathan o di Travis? »

Sbuffai. « Devi stare più attento Alex. Ovvio,sto parlando di Travis. Nathan non è come Travis. Lui è dolce,buono,leale,non è donnaiolo come Travis,e non è neanche bipolare come invece è l'altro. »

Alex mi guardò un po prima di sorridere. « Perché mi sembra che tu sia un po' interessata al badboy ? »

Quasi non sputai il mio frullato. « Sei pazzo? Come può anche solo interessarmi quel ragazzo? Come solo può venirti in mente quell'idea. Adesso,cambiamo discorso. » dissi e lui scosse la testa capendo che non volevo parlare di Travis.

« Com'è la situazione a te,invece? » chiesi e lui iniziò a girare la cannuccia nel frullato.

« Strana. Molto strana,credo stranissima. Sono cotto di Allyson,ma la tua migliore amica non mi caga,Ab. Insomma,la vedo quasi ogni giorno,e per lei sono solo un dannatissimo amico. Quanto posso essere sfigato? » iniziai anche io a girare la cannuccia nel frullato.

« Non sei sfigato. » lui mi guardò « Okay,si forse giusto un po',ma non per qualcosa. Non sei tu, ma è Allyson che è una stupida a volte e non capisce che ragazzo ha davanti. Sinceramente non so come ha fatto a non cadere ai tuoi piedi Alex. » lui alzò lo sguardo verso me. « Insomma, sei il ragazzo che tutte le ragazze desiderano. Sei bello,dolce, affettuoso, comprensivo,non fai soffrire le ragazze. Sinceramente non so come possa essere così stupide. » dissi e lui sembrò volermi fare una domanda,ma poi non lo fece. Io lo guardai interrogativa ma lui scosse la testa e guardò l'orologio.

« Devo andare Ab. Grazie per quello che hai detto,e grazie per tutto. » disse avvicinandosi e  dandomi un bacio sulla guancia. Mi alzai in piedi e lo fermai.

« Sicuro di star bene? Sai,sembri strano. Ho detto qualcosa di sbagliato? » chiesi non capendo il suo comportamento improvviso.

Lui titubante risponde: « No,no. Sto bene. Ci sentiamo,okay? Ti voglio bene. » dice e prima che possa ricambiare già è fuori.

Restai ancora un po' in piedi non sapendo che fare o pensare di quello che è appena successo.

Appena mi rigiro verso il mio posto noto due occhi verdi a me conosciuto fissarmi.

Ma è serio?

« Sei dannatamente serio,Travis? » chiesi guardando il suo volto compiaciuto nel vedermi incavolata.

« Sei stata scaricata? » chiese e io lo guardai male. Sembrava divertito. Anzi,era divertito.

« Chi ti credi di essere? » chiedi sentendo il fastidio montarmi dentro. Era davvero insopportabile. Non c'era nulla di positivo in quel ragazzo. O meglio,ci poteva anche essere,ma non lo dimostrava.

Lui rise. « Comunque non sono venuto per te. » disse e io alzai il sopracciglio con fare poco convinto.

« Ah no? Che coincidenze,davvero. Com'è piccola Seattle! » dissi e lui rise.

Una ragazza dai capelli biondi cenere e gli occhi azzurri spuntò dietro di lui.

La guardai e iniziai a metabolizzare il fatto che forse lui davvero non mi aveva seguita. Le mie guance andarono a fuoco mentre mi alzavo e rimanevo i soldi sul tavolo per il frullato che avevo ordinato.

« Ci vediamo a casa. » lo salutai e non aspettai un suo saluto e me ne andai.

iniziai a camminare per le strade di Seattle,
ammirai la città nella sua bellezza con la musica che rimbombava nelle mie orecchie. Mi fermai davanti ad un negozio di abbigliamento ed entrai dentro.

La signorina che si trovava dietro la cassa mi sorrise e mi salutò. Iniziai a guardare un po' i vestiti e mi guardai allo specchio di un camerino. Avevo un leggins e una felpa grande che nascondeva il mio corpo.
Distolsi lo sguardo dalla mia figura e vidi un top rosso e uno skinny jeans nero abbinato. Non so da dove arrivò il coraggio di chiedere alla signorina di provarlo.

Quando vidi il top e il jeans stretto su di me decisi di comprarlo. Appena uscì dal negozio il mio telefono iniziò a squillare. Quando vidi un numero sconosciuto aggrottai la fronte.

Accettai e portai il telefono all'orecchio.
« Pronto? »

« Ehm,pronto lei è la signorina Smith? » era una voce femminile.

« Si sono io. Chi è lei? »

« Sono la ragazza della libreria. Ricorda? Mi ha lasciato il numero per un posto di lavoro.» spiega e io solo allora mi ricordo.

« Oh si,ricordo. Quindi? »

« Quindi se vuole può venire domani mattina per fare un provino con il capo. è fortunata,ci serve qualcuno,dato che una dipendente è andata via da poco per problemi familiari.» spiegò.

« Oh okay. Domani a che ora? »

« Dieci e mezza le può andare bene? » chiese e io approvai. La salutai e chiusi la chiamata  incamminandomi verso casa.

Mentre camminavo iniziai a pensare alla mia vita. A com'era,e a come sarebbe stata. Qui a Seattle avevo già conosciuto molte persone,e mi sentivo a mio agio. Seattle era la città dei miei sogni e stavo coronando il mio sogno di vivere lì. Dovevo essere felice,eppure iniziai di nuovo a pensare al mio passato.

MY EYES IN YOURSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora