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Rigettai tutto nel cestino alla mia sinistra. Mia mamma, che si trovava al mio fianco, mi tenne i capelli fermi. Iniziai a piangere silenziosamente, come avevo sempre fatto. Posai la testa sulla sedia scomoda e le chemio continuarono a torturarmi. La mia vita si era completamente trasformata. Avevo un tumore al seno e un futuro in bilico per colpa di questo. Non sapevo nulla, era tutto un grandissimo e schifoso punto interrogativo. Guardai mia mamma ritrovarsi un'altro ciuffo di capelli tra le mani. Sospirai esausta e con le lacrime agli occhi.

« Non c'è la faccio più. » scossi la testa mentre mi dicevo quelle parole.

Mia mamma fece per parlare ma la bloccai con la mano non volendo sentire nulla. Mi sentì davvero male, iniziai a pensare a tutto quello che avevo passato fino a quel momento. La mia non era stata una vita rose e fiori, eppure mi ero sempre rialzata con la forza di una che vuole combattere. 

Mentre mi torturavo le pellicine delle dita, Travis fece il suo ingresso nella stanza. Lo guardai sorpresa e incazzata allo stesso tempo. 

« Che diavolo ci fai qui? » posò il suo sguardo su di me. Nei suoi occhi vidi una scintilla di dolore che poi venne sostituita da amore. Posai il mio sguardo sul pavimento e non smossi il mio sguardo di un centimetro. 

« Io vado via. » mormorò mia mamma. Non la guardai neanche, non volevo farmi vedere da Travis in quello stato. 

« Va bene. » mormorai lentamente. 

« Resterà lui con te. » poi disse. A quel punto, fulminai con lo sguardo mia mamma. 

« Che cosa? Mamma, pensavo fossi d'accordo con me! Sai cosa ne penso al riguardo. » Travis non distolse lo sguardo da me. 

 Mia mamma mi ignorò. « Ci vediamo dopo, tesoro. »

Scossi la testa sentendomi ridicola. Perché non mi avevano ascoltato? Una sola cosa avevo chiesto! 

« Guardami. » scossi la testa. « Ti prego amore, guardami. » con fatica alzai lo sguardo verso lui. 

Neanche il tempo di aprire bocca che un'altro conato di vomito si impossessò di me. Travis corse accanto ponendomi il cestino che afferrai. Mi tenne fermi i capelli mentre io rigettavo anche l'anima. Mentre vomitavo sentivo tutto l'imbarazzo venire a galla. Travis non doveva essere lì.
Appena finí di vomitare, presi una caramella alla menta per il bruciore e l'alito che avevo.
Cercai di non guardare Travis, non volevo mi vedesse in quello stato. Lui era lì, e non volevo.

« Perché non mi guardi? » girai il volto verso lui.

« Perché non voglio che tu mi veda così. Non sto bene, Travis. Vomito ogni cinque minuti, i miei capelli stanno cadendo uno alla volta. Ho due occhiaie che fanno paura, e sono dimagrita notevolmente. Sono inguardabile.»

Lui continuó a guardarmi intensamente.
« Da quando per te l'aspetto esteriore conta di più dell'aspetto interiore? »

Lo guardai negli occhi. « Da quando temo che la persona che amo possa rendersi conto che è un sacrificio stare con me in queste condizioni. » dissi nell'assoluta sincerità.

Lui si sedette sulla sedia accanto alla mia poltrona della tortura. « Sai bene che non potrei mai lasciarti. Sapevo che sarebbe stata dura, ma non m'importa, perché io voglio te e basta. Voglio te anche quando perderai i capelli o anche se sei dimagrita notevolmente. Hai un tumore piccola, non è una febbre passeggera. Odio dirlo, ma è così.
» disse guardandomi negli occhi.

« Sto diventando monotona, dico sempre le stesse cose e ho sempre timore di cosa le persone possano dire. Cosa tu potresti pensare. » mormorai con le lacrime agli occhi. Non si poteva far più finta di nulla. Da quando le chemio erano iniziate, io ero cambiata, non potevo farci nulla.

MY EYES IN YOURSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora