Mentre vagavo per le strade di Seattle, mi resi conto che erano successe un sacco di cose da quando ero andata via dall' Italia. Ripensai a tutti i mesi trascorsi in quella casa che mi aveva fatto conoscere il ragazzo che amavo, e che avrei amato per sempre, perché io già lo sapevo che io e Travis ci saremmo amati per sempre, o almeno io. Però, da un po', sentivo che dovevo prendermi una pausa da tutto. Non da Travis, io lo amavo come non mai, ma da Seattle e da tutti i problemi. Volevo tornare in Italia per una settimana. Il problema era dirlo a Travis. Sapevo già che non lo avrebbe accettato.
Quando aprì la porta di casa erano le nove di sera, la casa era deserta, ma appena entrai, Travis scese le scale e mi venne incontro. Nenache il tempo di farmi parlare che mi buttó addosso e mi strinse forte a sé.« Scusami, sono un coglione, non penso molto, e lo sai., Ma ti amo, e non vorrei mai ferirti. » nei suoi occhi verdi leggevo rimorso, era davvero dispiaciuto.
Presi un respiro. « Dobbiamo parlare. »
« Che succede? » mi chiese subito. Lo guardai soltanto. Era così tra noi, uno sguardo solo bastava per capirci.
E lui capì. « No, non vai via. Tu rimani qui. » lo guardai con un sorriso triste.
« Non cambierà nulla, è solo per una settimana. Noi continueremo a stare insieme. » dissi, ma lui sembrava sul punto di urlare.
« Non sono uno stupido, Ab. Appena arriverai lì ti farai prendere dal fuso orario e non mi chiamerai. Lo so, ed ho maledettamente paura di perderti. Tu forse non hai ancora capito quello che io provo per te. » scossi nervosamente la testa.
« No! Lo so eccome. È lo stesso che provo io. Io ti amo, Travis. Ti amo come non ho mai amato nessuno, ma io, devo risolvere delle questioni, che se non risolverò, mi perseguiteranno per tutte la vita. Se non lo faccio, il nostro futuro sarà sempre in bilico, sul punto di cadere, e io non voglio. Ho intenzione di partire domani mattina. Ho preso già il biglietto. Sia di andata sia di ritorno. Tornerò la settimana prossima, prometto. »
Lui mi stava guardando con un'espressione che non seppi decifrare. Mi stupì quel che fece. Girò e andò di sopra. Sospirai feci per seguirlo ma poi mi fermai, pensando che se fossi salita di sopra, l'indomani non sarei mai partita, troppo presa dall'amore incondizionato che provavo per lui. Perché l'amavo davvero tanto. Più di quanto lui potesse mai immaginare.
Il giorno dopo.
« Allora ci vediamo la settimana prossima... » mi disse Allyson quando mi trovai davanti alla porta d'ingresso. Quella notte era stata orrenda. Ero troppo abituata a dormire con Travis, ormai non mi trovavo più a stare sola. Avevo provato a parlargli la sera, sul tardi, ma lui si era chiuso in camera, e non mi lasciava entrare. Mi sentivo male, ma dovevo andare.
Guardai per l'ultima volta le scale, sperando che il moro dagli occhi verdi, quello che aveva rubato il mio cuore, scendesse per salutarmi, ma non lo fece. Con un sospiro guardai di nuovo Allyson. Sembrava un'addio quando in realtà non ci saremmo visti per una settimana. Solo una settimana, secondo me Travis stava esagerando. Baciai sulla guancia Ally e salutai i ragazzi per poi dirigermi verso l'aeroporto accompagnata da Alex.
« Non l'ha presa bene,eh? » chiese, ma sembrò quasi un'esclamazione. O forse, semplicemente, lo era.
Scossi la testa lentamente. « Non è un po' esagerato secondo te? »
Lui fece una smorfia. « Esagerato ? Devo ricordarti tutto quello che è successo con il tuo ex, ormai morto? »
« Non lo so... » iniziai a giocare con la mia giacca. « È come se non si fidasse di me. Insomma, è solo una settimana, Al, non la vedo così tragica. » lui mi guardò per un paio di secondi per poi ritornare a guardare davanti a se.
« Se la ragazza che amo dovesse partire anche solo per una settimana, o fottuto giorno, la ragazza con la quale dormo tutte le notti, quella dove mi sento a casa, mi sentirei perso. Non ti sto capendo. Davvero. Possibile che pensi che non ti mancherà? Scusa del termine... ma che razza di ragazza sei? »
Sbuffai nervosamente. « Non lo so! Okay? Non lo so ! Io non ho dubbi sul fatto che io lo amo più di me stessa, ma lui non mi ha nemmeno salutata, non lo trovo normale. »
Lui fece una risatina triste. « Sei troppo orgogliosa, Ab. Quando c'è l'amore, l'orgoglio può anche andarsene a fanculo. » non risposi più e lasciai finire la conversazione. Aveva ragione, ero un'orgogliosa del cazzo.
Quando mi trovai sull'aereo presi il cellulare e andai sul contatto di Travis. Il suo ultimo accesso... no, era online. Presa dalla forte mancanza e rimorso, digitai sulla tastiera.
Abigail:
Tutto okay?
Lui subito lesse il messaggio. Mentre stava scrivendo qualcosa, smise subito.
Mi dispiace. Ti amo. Ci... sentiamo dopo?
Lui continuò a non rispondermi, ma come prima, lesse subito il mio messaggio. Spensi il cellulare e lo misi in borsa, ben presto, si sentì l'hostess dire che dovevamo allacciarci le cinture. Allacciai la cintura e mi girai verso il finestrino dando le spalle alla signora che si trovava al mio fianco. Quando stavo per chiudere gli occhi per dormire, il telefono squillò. Sussultai e lo presi subito. Era lui.
Travis:
Mi manchi fottutamente tanto.
Quando stavo per rispondere la linea andò via e io imprecai a bassa voce. Poi, sorrisi, ripensando a quello che mi aveva scritto. Gli mancavo, e io mi sentivo come se avessi gli occhi a cuoricino.
STAI LEGGENDO
MY EYES IN YOURS
RomanceAbigail Smith è la classica ragazza semplice e per bene. Non ha peli sulla lingua,ed è sempre stata una ragazza tosta e che prende le decisioni da sola nella sua vita. È uno spirito libero. Ama fare nuove esperienze e vivere la vita a pieno. Si tr...