Travis
Forse mi fa impazzire il fatto che lui non te li provoca.
Quanto potevo essere coglione? Lei aveva capito che provavo interesse per lei solo per competizione tra me e Easton. Ma non era affatto vero.
Molte volte mi era capitato di pensare da quale genitore avessi preso tutta questa cocciutaggine che mi ritrovavo. Forse papà, mamma? Boh, non cambiava il fatto che ero davvero cocciuto.
Ammettevo poche volte quando sbagliavo qualcosa , ma quando lo facevo, voleva dire che ero davvero davvero pentito. Con lei mi ero scusato già una volta. Ed era stato un miracolo. Le avevo detto cose orribili soltanto perché in quel momento mi dava i nervi averla in mezzo alle scatole. Oggi le avevo fatto intendere che in realtà non me ne fregava niente di lei.Per molte persone scusarsi non era difficile, ma per me molto. A volte maledicevo il mio carattere di merda che molte volte mi aveva portato a ferire alcune persone. Non sapevo se Abigail mi piacesse, ma una cosa era certa. L'attrazione e la gelosia che provavo verso di lei. Quando l'avevo vista ballare con Easton la sera scorsa, sarei voluto andare lì , prenderla , e portarla via. Mi ritrovai a pensare a tutte le ragazze che mi ero portato a letto. Troppe per ricordarselo. Lara, Clara, Britney, Hailee, Clare e tutte le altre. Ma con Abigail il pensiero di portarmela a letto non mi era neanche sfiorato. Strano.
Il cellulare squillò distogliendomi dai miei pensieri. Quando lessi il nome un'ondata di nostalgia mi travolse. Il tasto ignora era davvero allettante, ma decisi che dopotutto non se lo meritava affatto.
« Ciao tesoro. Come stai? » la sua voce era così dolce, così pacata. Mi tornò in mente il ricordo di quand'ero piccolo e lei mi cullava quando di notte mi svegliavo sognando quel mostro che si nascondeva sotto il letto, oppure tutte le volte che sognavo il giorno in cui mi avevano abbandonato. Al pensiero mi si mozzò il fiato e lo stomaco sembrò stringersi.
« Mamma. » presi un respiro. « Bene, tu? » chiesi con un nodo in gola. Mia madre e mia sorella erano le donne più importanti delle mia vita. Volevo bene anche a mio padre. Non avrei mai potuto dimenticare tutte quelle volte che io e lui giocavamo in giardino a pallone.
Lei con respiro tremante rispose : « Va tutto bene tesoro. Tua sorella ha conosciuto un ragazzo, non dire che te l'ho detto, sennò mi uccide. » feci un sorriso triste e dopo aggrottai le sopracciglia.
« Chi è? » chiesi e lei iniziò a raccontarmi di questo ragazzo. Sembrava un tipo okay, ma non mi fidavo abbastanza. Avrei parlato con Katie.
« Tu che mi dici di bello? Qualche ragazza? » io e mia madre avevamo un rapporto stupendo. Io non mi aprivo quasi con nessuno, ma con lei sempre, era facile.
Presi un respiro e mi stesi sul letto guardando il soffitto. « C'è una nuova coinquilina. In verità saranno tre o due mesi che è già qui. » Era già passato tutto quel tempo? « Mi fa impazzire. Sai che non me ne frega niente delle ragazze, ma di lei mi frega eccome. Non è come l'affetto che provo per Katie, non è fraterno, sembra più... non so. So soltanto che sono geloso e mi attrae ogni giorno di più. »
Lei sembrò sorridere. « Ti piace. » Non volevo ammetterlo, ma forse era davvero così.
« Può darsi, ma ho combinato un casino. Le ho detto che ero contento che con un'altro non provava i brividi che prova con me. Il punto è il tono con cui l'ho detto. Sembrava che io lo stessi facendo solo per una sorta di... competizione. » Adesso capivo davvero perché se n'era andata in quel modo.
« Devi parlargli chiaro, tesoro. Devi dirle che non volevi intendere quello. In questo momento si starà sentendo presa in giro, e devi levarglielo dalla testa, se davvero ci tieni. » L'avrei fatto subito dopo.
« Perché..mh...perché non la porti qui? Così vieni anche a trovarci. » chiese e io rimasi in silenzio per dei secondi riflettendo sulla richiesta fatta.
« Ehm, non fa niente tesoro. Lascia stare,sto cor- » la fermai. « Okay, la porto a casa. »
Potei sentire il suo mega sorriso anche se non la stavo guardando. « Okay tesoro, ma chiediglielo bene, non con i tuoi soliti modi da scorbutico che in realtà non sei. » disse e io annuì tra me e me.
« Stasera? » proposi io.
« Okay, va bene. E...Travis? Se - » la fermai di nuovo. « Se lei non verrà, verrò lo stesso mamma. Mi sono comportato male con voi, e mi dispiace, ma - »
« Tesoro, è comprensibile okay? Non siamo arrabbiati con te. Per niente, soltanto ci manchi molto. Ora va da lei e chiedile scusa. Ci vediamo stasera. »
« Okay mamma, a stasera. Ti voglio bene. » mormorai.
La sentii trattenere il respiro. « Anch'io ti voglio bene tesoro. Tanto. » e attaccai.
Quando chiusi la chiamata restai a guardare il telefono per un secondo. È come se mi fossi levato un peso da dentro lo stomaco. Ora me ne dovevo levare un'altro.
Mi alzai dal letto per andare da Abigail, e quando arrivai fuori la sua porta, era un poco socchiusa. Sbirciai e la vidi guardare il computer. Come sottofondo c'era una canzone italiana lenta con una melodia orecchiabile. Mi avvicinai lentamente, dato che lei era seduta sulla sedia che dava la schiena alla porta. Era così concentrata che non mi aveva sentito né visto.
C'erano lei e un bel ragazzo. Lui era alto, capelli biondi e occhi azzurri. In quella foto sorrideva alla fotocamera, poi la foto cambiò e capì che era un video. Nella successiva c'era anche Abigail. Quello era il suo ex, per forza. Lei era sulle sue gambe che rideva, mentre lui le dava un bacio sulla guancia. Strinsi i pugni. Mentre guardava la foto Abigail aveva un piccolo sorriso nostalgico. Poi però, come se si fosse ricordata di qualcosa indurì lo sguardo e chiuse il fail eliminandolo e buttandolo nel cestino del computer. Quando si alzò dalla sedia e mi notò restò di pietra. Le guance erano arrossate, e i suoi occhi erano rossi e tristi. Aveva pianto.
« Che ci fai qui ? » chiese con voce tremante.
La guardai. I folti capelli lunghi le contornavano il volto perfetto. Le sue labbra carnose erano gonfie per il continuo mordersi il labbro. Le guance erano leggermente lucide per le lacrime che le avevano solcato il volto. I suoi magnifici occhi grandi e marroni erano leggermente gonfi e arrossati per le lacrime indegne di essere solcate sul suo viso perfetto per me. Forse non era la più bella per gli altri, ma per me lo era. Non solo l'aspetto, ma interiormente. Puoi essere bella quanto vuoi, ma se dentro sei marcia, non potrai mai essere bella al 100%
Senza rendermene conto mi avvicinai e le presi il viso tra le mani. Baciai le sue labbra carnose e accarezzai il suo volto cercando di eliminare ogni traccia di tristezza. Lei mi baciò a sua volta e mi sentì completo. A posto. Appagato. Era come se tutta la merda che mi aveva circondato per anni fosse scomparsa. Contava solo lei in quel momento.
E capii cosa voleva dire quella sensazione di gelosia, lei mi piaceva, e non poco.
Volevo che fosse felice. Volevo vederla sorridere e non triste, perché sennò tutta la merda che lei faceva scomparire, sarebbe ritornata, e io non lo volevo.
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MY EYES IN YOURS
RomanceAbigail Smith è la classica ragazza semplice e per bene. Non ha peli sulla lingua,ed è sempre stata una ragazza tosta e che prende le decisioni da sola nella sua vita. È uno spirito libero. Ama fare nuove esperienze e vivere la vita a pieno. Si tr...