23.

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« Tesoro vuoi fare qualcosa? » chiesi dolcemente a Camille.

Lei mi guardò e sorrise. « Voglio fale i pop coln e poi gualdiamo un film. » disse decisa e io sorrisi annuendo.

Era passata una settimana da quella discussione tra me e Alex. Dopo quello che aveva detto me ne ero andata ripensando alle mie parole. Davvero non avevo capito un cazzo. Aveva davvero bisogno del tempo, pensai. Ero da Camille. Jennyfer mi aveva chiamata dicendomi che la sera sarei dovuta restare a casa, anche se c'era Easton.

Era una bell'oretta che ero a casa, e di Easton neanche le tracce.

Con Travis andava...normale. Parlavamo normalmente e i miei sentimenti verso lui non sembrarono cambiare per niente. Davvero niente. Anzi, si amplificarono ancora di più.

« Dove posso trovare la macchina per farli? » le chiesi.

« Plobabilmente salà nello scantinato. » disse con gli occhi fissi sulla televisione.

Mi diressi verso lo scantinato e appena accesi la luce uno scenario raccapricciate mi si parò davanti. Easton era seduto sul divano, mentre la sua ragazza era tra le sue gambe e gli stava facendo un lavoro con la bocca.

Easton spalancò la bocca e tirò via Bettany mentre io salivo di nuovo sopra. Oh mio Dio.

Misi una mano sul mio cuore che pulsava come se volesse uscire dal petto, e presi un respiro. Le immagini mi tornarono in mentre e un verso disgustato mi uscì.

« Ab. » Easton era accanto a me.

« Io non ho visto niente. Ora vado giù con Camille. Davvero, non preoccuparti, continua pure. » dissi guardandolo negli occhi.

Tornai in salone e la bimba vedendo il mio stato di stupore lasciò perdere i pop corn e chiese i pancake.

Facemmo i pancake e ne conservai 4 a Easton e Bettany. La ragazza dopo pochi minuti scese infuriata e senza saluta uscì di casa. Camille le fa dietro una linguaccia. Easton scoppia a ridere e io senza senso arrossisco. Probabilmente ripensando a quello che avevo visto.

« Mi dispiace per lo scenario che hai dovuto vedere. » mormora.

« È tutto okay. » dissi semplicemente.

« Abbiamo fatto i pancakes, se ne vuoi li trovi nel microonde. » spiegai. Lui mi osservò attentamente.

« Sei sempre gentile con tutti. Sono fortunato ad averti conosciuta. Sei l'unica che sopporta il mio carattere di merda. »

« Non si dicono le palolaccie. » lo riprese Camille e il fratello sorrise.

« Hai ragione piccola. Non si dicono. » le dissi e lei annuì.

Il mio telefono vibrò.

Sono fuori diceva, ed era Travis. Guardai l'orologio e vidi che effettivamente erano le 11 p.m.

« Io vado. Sono le 11. » dissi e lui annui.

Salutai la piccola con un bacio sulla guancia e mi avviai verso la porta.

« E a me il bacio della buonanotte non lo dai? » chiese. Io feci una risatina. Mi avvicinai e gli posai un bacio sulla guancia.

« Buonanotte. » dissi sorridendo burlandomi di lui.

« Buonanotte Ab. » disse e io uscii.

Vidi Travis appoggiato all'auto con le braccia conserte. Mi osservava da quando ero uscita dalla casa.

« Ehi. » mi saluta quando sono completamente vicino a lui.

« Ehi. Sei venuto senza dirmi niente. » dissi guardandolo strano.

MY EYES IN YOURSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora