Mi scuso se non ho pubblicato per molto tempo, ma sono stata a corto di idee, e lo sono ancora un po' tutt'ora, infatti non sono molto soddisfatta del capitolo, ma spero che in qualche modo a voi piaccia.
Buona lettura. xoxoCapodanno era alle porte, e noi ci stavamo organizzando per passarlo insieme da qualche parte. Tra me e Travis andava tutto bene, a parte qualche incomprensione, ma nulla di grave. Molte volte mi capitava di pensare a quello che aveva fatto, ma cercavo di non penarci. Avevo parlato con Mark, e mi aveva assicurato che Travis mi aveva detto la verità su quanto gli aveva detto. Io e Mark ci stavamo accordando per il libro, e tutto sembrava procedere bene. Mentre leggevo un libro il campanello suonò. Scesi, con una voglia zero dal letto, e andai ad aprire. Guardai dall'occhiello e vidi il postino. Non capendo, aprì la porta. I ragazzi non mi avevano detto nulla pensai.
« Buongiorno, è lei la signorina Abigail Smith? Dovrei consegnarle un pacco. » lo guardai accigliata.
Titubante risposi. « Si... sono io. » lui mi guardò e mi fece un piccolo sorriso come per rassicurarmi, apprezzai quel gesto. Non aveva nulla di male.
Mi consegnò il pacco e mi fece mettere la solita firma. Quando richiusi la porta fissai il pacco senza capire. Mi sedetti sul divano e fissai il pacco intensamente. Presi un respiro profondo e iniziai a scartarlo. Quello che trovai dentro mi fece rimanere di sasso. All'interno di quel pacco c'erano le cose di Leonardo, più che sue, erano le cose che indossavo io quando andavo a casa sua. C'era una calamita, e subito i ricordi ritornarono nella mia mente.
« Guarda qui! » lui rise e io lo guardai divertita. « Perché ridi? » chiesi improvvisando un finto broncio.
« Ti esalti per ogni cosa, piccola. Ma... è bella questa cosa. » scoppiai a ridere senza un senso. Ero così felice di trovarmi con lui.
« Siamo venuti a Verona per cosa, allora? Sapevi che queste sarebbero state le mie reazioni! » esclamai sorridendo e continuando a guardarmi intorno. Lui sorrise dolcemente e mi baciò. Mi fece un cenno con la testa come per dirmi di continuare a camminare. Ci trovammo poi sotto il balcone di Giulietta. Io rimasi incantata a guardarlo mentre sentivo il suo sguardo addosso. Sorrisi e mi girai poi verso di lui per guardarlo. Mi stava fissando in un modo indecifrabile, quasi come se fosse pentito da qualcosa.
« Va... va tutto bene? » chiesi non capendo quello sguardo.
Lui sembrò risvegliarsi. « Si, va tutto bene. Andiamo a prendere qualche souvenir. » mi prese per mano e mi portò verso una bancarella che vendeva cose carine. Lui sorrise e prese una calamita tra le mani. C'era scritto '' sei la mia Giulietta''. Sembrava davvero esaltato. Sorrise e chiese il prezzo, dopo pagò e me la mise tra le mani. Lo guardai stranito.
« Quando avrai una casa tutta tua, così non ti dimenticherai mai di me. » disse e non so perché, mi emozionai così tanto che scoppiai a piangere.
Mi risvegliai dal mio stato di trance e guardai la calamita. La strinsi tra le mie mani quasi come se volessi schiacciarla. Frugai nel pacco e trovai una sua maglietta. Quando andavo a casa sua la mettevo sempre. Era la mia preferita. Non sapevo il perché, ma mi era sempre piaciuta. Istintivamente la portai al mio naso e la annusai. C'era ancora il suo odore. Le lacrime si sgorgarono dagli occhi senza permesso. Non avevo un cuore di pietra. Leonardo era stato una parte importante della mia vita. Anche se mi aveva fatto molto male, mi aveva fatto anche provare il primo amore, quello che non si dimentica mai, indipendentemente da come era andata a finire.
Nel pacco c'era anche una lettera. Con le mani che tremavano, la presi e la aprì con delicatezza, come se fosse una foglia debole sul punto di spezzarsi.
Allora, non so come iniziare questa lettera, so che può essere abbastanza inquietante, ma volevo, dovevo farlo. Io, adesso, non ci sono, sono morto, e non è colpa tua, ma partiamo dall'inizio. La prima volta che ti vidi pensai che con te il sesso sarebbe stato stupendo, poi pensai a quanto cazzo eri bella, eri così bella, sei così bella. Io però, non sono uno che sa tenersi bene le cose, anzi, faccio davvero schifo. Un fiore come te, chiaro e puro, non poteva stare con me, un fiore appassito sul punto di buttarsi. Tutti hanno sempre visto il Leonardo che io ho sempre cercato di far vedere, solo tu hai visto quello che veramente sono., Uno stronzo, e su questo nessuno ha da dire, ma so anche amare, lo giuro, amo, come ho amato te, te l'ho dimostrato male, e lo so, ma ti ho sempre amata. Se ho fatto quello che ho fatto c'è un motivo. Ammetto che in principio eri una scommessa Ab, solo una scommessa, ma quando, i tuoi fottuti occhi si sono incontrati davvero con i miei, ho capito che non potevi essere solo una scommessa. Non potevo farti quello che avrei dovuto fare. Soldi. Un mucchio di soldi in paio per portarti a letto e farti perdere la tua verginità. Quando ho detto, a chi dovevo dire, che non volevo che la merda che avevamo iniziato andasse avanti non sono potuto uscire. Ma dopo non ho più giocato. Quando è scattato il nostro primo bacio, al parco, non giocavo più. Ricordi quel giorno? Indossavi un vestitino nero e il tuo viso era pulito, neanche un'ombra di trucco. Tu eri così, sei così, e sei perfetta così. Quanto vorrei dirtele da vicino queste cose, magari mentre siamo su un letto e progettiamo la nostra vita insieme. Insieme. Sembrava una parola così complicata per me... eppure, ho capito che io e te potevamo andare, poteva resistere. Sono un coglione, uno stronzo, un puttaniere che ti ha tolto la verginità per dei soldi che doveva dare a sua madre, ma ti ho amata, in un modo strano, ma l'ho fatto. Ti chiedo di perdonarmi, se puoi, ma se lo farai, la mia anima sarà un po' più leggera. Ama Abby, perché non tutti sono stronzi come me, e non tutti coglioni come me. Ci sarà chi capirà quanto vali. Io l'ho capito, ma troppo tardi. L'incidente era programmato, ho chiesto di donare i miei organi a persone che ne avevano bisogno. Almeno adesso so che non ho fatto solo del male. Sarai sempre il mio primo e unico amore, Abby. Buona vita Abby. Grazie di tutto.
Il tuo Leo.
La porta di casa si aprì mentre io ero scossa dai singhiozzi. Thomas si avvicinò e mi chiese cosa era successo, ma invece di rispondere piansi ancora di più. Corsi in camera mia e mi buttai sul letto.
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MY EYES IN YOURS
RomanceAbigail Smith è la classica ragazza semplice e per bene. Non ha peli sulla lingua,ed è sempre stata una ragazza tosta e che prende le decisioni da sola nella sua vita. È uno spirito libero. Ama fare nuove esperienze e vivere la vita a pieno. Si tr...