18.

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Quando scesi le scale, sentii delle voci parlare tra loro. Quando arrivai in cucina, vidi Allyson e Thomas parlare mentre mangiavano uova con il bacon. Guardai l'orologio. 8;30 a.m . Perfetto. Quella sera sarei dovuta andare da Camille. Questo significava vedere Easton. Cioè imbarazzo assicurato  100%. La sera precedente era stato un completo disastro. Avevo ammesso di provare qualcosa per Travis. Mi piaceva, e non potevo negarlo. In quel momento, mi spiegai il perché tutte le volte che lo vedevo il mio cuore sembrava star facendo una corsa lunghissima. E non è di sicuro una cosa che ti capita con tutti. 

« Ehi Ab, come stai? Ieri ti sei addormentata in macchina e Travis ti ha portata di sopra. Siamo arrivati dopo una bell'ora. » mi fermai alle parole ; Travis ti ha portata di sopra. « Però ti ho svestita io. Se non fosse stato per Thomas che ha fatto qualche manovra e sorpasso, saremmo arrivati tardissimo. » continuò lei. 

Thomas la guardò e annuì. « Trav era molto stanco, e mi sono proposto di portarti io di sopra, ma lui mi ha subito ringhiato contro manco gli avessi toccato sua sorella, e sua sorella è la sua vita. » cercai di non dare peso alle sue parole, ma non ci riuscì.

« Travis ha una sorella? » chiesi cercando di non pensare a quella che io reputavo gelosia. Ma no, Travis non era geloso di me, non gliene importava niente. 

Lui annuì. « È più piccola di lui. Guai chi la tocca, come ogni cosa a cui tiene. » spiegò guardandomi intensamente e capii che stava cercando mandarmi un messaggio. 

Feci una risata poco convincente. « Lui non tiene a me, non gliene frega niente. Forse, vi è sembrato fosse così, ma non è vero. » mormorai. 

« Ab. » mormorò Thomas. « Travis ieri, mentre tu e Easton stavate ballando attaccati, voleva alzarsi e rompergli il culo. Sue parole. Secondo te, questa, non è gelosia? Per una persona che non ti interessa non puoi essere geloso. Vi guardava come se volesse uccidere Easton. Per un momento è stato geloso di lui perché ti aveva tra le tue braccia. » 

Cercai di nascondere un sorriso. « Come fai a saperlo? » chiesi e lui sorrise leggermente. 

« Sono il suo migliore amico, lo conosco da sempre. Da quando avevamo dieci anni. » si fermò un momento. « La sua vita non è mai stata semplice, Ab. Cerca di capirlo. Molte volte, è stato in casini che non lo riguardavano. Travis non è quello che noi vediamo. Ha un passato tempestoso. Il vero Travis è un'altro, è solo che è stato ferito troppe, molte volte e ha paura di fidarsi delle persone, ma una cosa è certa, tu gli piaci. » 

Quando stavo per ribattere, proprio Travis scese le scale ed arrivò in cucina. « A chi piace Abigail?  » chiese con un cipiglio sul volto ancora assonnato. 

Allyson fece un sorrisetto. « A Easton piace Abigail. » disse con disinvoltura. Travis irrigidì la schiena e contrasse la mascella mentre versava un po' di caffè nella sua tazza. Non potevo vedere i suoi occhi perché ci dava la schiena.

« Beh, allora possono mettersi insieme, dato che si piacciono a vicenda. » borbottò tra se e se. 

« Chi ti dice che a me piace Easton? » entrai nella conversazione. 

Lui si girò e mi guardò. « Forse il modo in cui ballavate ieri spiega un po' di cose. » disse quelle parole con tono duro e pieno di gelosia. Capì che Thomas aveva ragione,era geloso. 

« Sei per caso geloso? » chiesi e lui alzò le spalle. 

« Anche se fosse? » chiese avvicinandosi. « Ti piacerebbe che fossi geloso ? » chiese quando le punte dei nostri nasi si sfiorarono. 

Lo guardai negli occhi e lui fece la stessa cosa. Mi resi conto che Thomas e Allyson erano scomparsi. Il mio sguardo poi passò alle sue labbra. Lui fece la stessa cosa. 

« Forse si, forse no. Non lo saprai mai. » lui sorrise teneramente.

Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e migliaia di brividi si diffusero. Lui sorrise accorgendosene.

« Adoro il fatto che appena io ti sfioro il tuo corpo si riempie di brividi. » mormorò con un'espressione compiaciuta sul volto. « Forse mi fa impazzire anche il fatto che lui non te li provoca. » quelle parole mi infastidirono.

Mi allontanai subito. Ero arrabbiata. Con me stessa però.

« Davvero? Avrei dovuto capirlo subito. » esclamai. Lui mi guardò e capì il perché della mia esclamazione.

« Ab... » alzai una mano per farlo tacere.

« Sta zitto, Travis. » detto questo me ne tornai in camera mia. Udii vagamente un pugno sbattere sul tavolo, ma non ci diedi peso.

MY EYES IN YOURSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora