39.

11K 331 6
                                    

                                  Travis

Avvolsi l'asciugamano intorno alla mia vita e uscì dalla doccia. Ero stato nella doccia per una buona mezz'ora pensando e ripensando tutta la mia storia con Abigail. Era stata la mia prima relazione seria, il mio primo vero amore, e non l'avrei lasciata andare neanche per tutto l'oro di questo mondo. Molte volte non era brava con le parole, ma ripensando a quella che era stata la nostra discussione, mi ero resa conto che in realtà non voleva lasciarmi, ma solo rimettere a posto qualche pezzo, ed io dovevo rispettare quella sua decisione. Uscí dal bagno e quando entrai in camera vidi Lara seduta sulla sedia. Appena mi vide mi guardò dall'alto verso il basso soffermandosi a guardare i pettorali. La guardai con sguardo duro. Io e lei avevamo fatto sesso per un po', prima dell'arrivo di Ab. Dopo il suo arrivo ci sono andato si e no due o tre volte, ma niente di speciale, perché la napoletana occupava già i miei pensieri. 

« Cosa vuoi ? » chiesi assumendo un'espressione dura mentre mi avvicinavo all'armadio per prendere una maglia, non mi piaceva il suo sguardo. Intendeva dire facciamo sesso in una maniera assurda, e mi faceva vomitare anche solo l'idea. 

« Nulla, solo parlare. Non credi che abbiamo chiuso in una maniera un po' brusca? » ignorai la sua domanda e le chiesi : « Esci, devo vestirmi. »  

Lei mi sorrise seducente. « Nulla che io non abbia già visto. Facevamo sesso prima, ti ricordi ? » feci uno sbuffo. 

« Si, purtroppo non ragionavo lucidamente. » Lara era bella, non c'erano dubbi, ma Abigail era cento volte meglio. Lei aveva la mia anima e corpo. Ab aveva un controllo su di me che nessuno poteva immaginare. 

« Perché mi parli così freddamente? Non mi sembrava ti dispiacesse quando lo facevamo, anzi. » la sua sicurezza mi destabilizzò. Sapeva benissimo che io e Ab stavamo insieme, eppure, continuava a provarci con me. 

 Mi infilai la maglietta stando attento a non far scivolare l'asciugamano. Andai di nuovo in  bagno e mi misi le mutande e il pantalone. Quando tornai lei era ancora lì con un sorriso furbo. 

« Che diavolo vuoi, Lara? Non ho tempo per le tue stronzate. » volevo chiamare Abigail e chiarire la situazione una volta per tutte. 

Lei si alzò e mi venne vicino. Posò una mano sul mio petto, ma io subito gliela spostai e la misi al suo posto. Lei scoppiò a ridere. Era gelosa di Abigail, lei mi aveva, e Lara era tremendamente gelosa di questo. A Lara interessavano i miei soldi, solo quello. 

« Cosa diavolo ha lei che io non ho? Non credo che lei ti faccia stare bene come lo faccio io. » mormorò con occhi rabbiosi. 

Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai col fiato sul collo : « No infatti, lei mi fa stare meglio di te. Lei non è una puttana interessata ai miei soldi, credevi non me ne fossi accorto del fatto che provavi a farmi innamorare di te ? Eri solo comoda per il sesso, non mi sei mai interessata realmente. »  

Quando mi scostai, mi tirò di nuovo verso di lei. « Non lascerò che una come lei ti porti via da me. » 

Mi burlai di lei con un sorriso da stronzo. « Non potrai mai allontanarmi da lei, la amo talmente tanto che mi butterei nel fuoco per lei. Fatti un nuovo compagno di letto e lasciami in pace. » presi la giacca di pelle per poi dirigermi fuori casa. Prendo il cellulare e mentre raggiungo la macchina prendo il cellulare e digito il suo nome. 

Abigail 

Il cellulare squillò mentre io ero in un mare di lacrime. Avevo fatto tanto per non piangere, ma alla fine tutto era andato a quel paese. Non riuscivo a smettere di pensare alla telefonata. E se Travis mi avesse tradito? Se è andato a letto con lei?  La mia testa stava scoppiando di pensieri. Guardai il cellulare e mi accorsi che era lui. Mi vennero in mente le parole di mia mamma " In amore non c'è orgoglio " non volevo rispondere, ma volevo sentire la sua voce. Mi mancava. 

Tirai su col naso. « Pronto? » 

« Ab... come stai? » chiese e sentii dell'imbarazzo nella sua voce. 

« Bene. » cercai di avere un tono di voce fermo. Ma lui si accorse della mia voce nasale data dal pianto.

« Perché hai pianto? » chiese e io presi a giocare nervosamente con un filo di cotone.

« Non ho pianto, ho il raffreddore. »

« Abigail. » ribatté. « A me non puoi mentire, e lo sai. Che succede? Ho sbagliato a non salutarti quando sei partita, ma ero incazzato e deluso, comprendimi. Mi dispiace se stai male per ques- » lo interruppi. 

« No. » affermai decisa. « Non sto male per questo, ho capito che cosa hai pensato, e mi scuso per essermi espressa male se l'ho fatto, ma adesso non voglio parlare. Non mi sento molto bene. » volevo sembrare fredda e distaccata. Ero piena di dubbi e volevo solo sfogarmi e piangere. 

Lui sospirò. « Lo sapevo. Sapevo che ti saresti allontanata da me. » 

Le lacrime ripresero a scendermi. « A me sembra che tu ti sia allontanato già da me. » mormorai con un filo di voce. 

« Che significa? Che vuoi dire con questo ? » rispose subito. 

« Nulla. » scossi la testa nervosa. « Ci sentiamo Travis. » 

Prima che potesse anche solo rispondere chiusi la telefonata e caddi in un pianto disperato. Piangevo ma non sapevo neanche io perché, anzi, lo sapevo ma non volevo ammetterlo. Mi doleva ammetterlo. Odiavo Lara perché sarebbe stata perfetta per lui, era migliore di me, era più bella di me, e non mi sarei di certo meravigliata se lui avesse accettato di andarci a letto. 

Poco dopo il mio telefono si illuminò. Lo presi e vidi un suo messaggio. 

So che ho sbagliato ad ignorarti in questi giorni ma ero troppo terrorizzato all'idea di perderti. Ti amo talmente tanto che tu non immagini quanto. Non lasciare che una settimana o quando tu deciderai di tornare, cambi quello che c'è tra di noi, perché ti amo davvero tanto.

Questo era il primo. Poi c'era il secondo.

Cosa intendevi dire con quella frase?

Visualizzai e non riposi, troppo stanca, e in meno di tre minuti mi addormentai cullata dal ricordo della sensazione delle sue braccia possenti intorno a me.

MY EYES IN YOURSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora