Cap 2

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Il mio primo giorno di scuola ero nervoso. Al tempo avevo 13 anni, può sembrare strano ma in confronto ad ora mi vedo infinitamente piccolo e ancora all'inizio sulla lunga strada della crescita. Non che ora sia alla fine, ovvio. Il mio primo ricordo. Arrivai nella piazzetta davanti all'entrata della scuola, quel posto dove di solito gli studenti più grandi aspettano in gruppo prima di entrare. Si siedono sulle panchine, fumano e ripetono un pó, chiacchierando per i fatti loro. Insomma quello che la classe avrebbe fatto abitualmente per tutto l'anno. E io pensavo. Come al solito i miei pensieri non mi abbandonavano. -caspita, cinque anni insieme e ancora dobbiamo conoscerci-. Cercando di cacciar via la paura delle nuove conoscenze andai a parlare con una ragazza che conoscevo da tempo e che era stata messa in un'altra classe. Vedevo che era seduta su una di quelle panchine, e appena mi vide venne verso di me con la madre. Mia mamma intanto se ne era già andata, non doveva far tardi a lavoro. Ma non fa niente, anzi non mi sarei vergognato davanti ai miei amici.

-ehy ciao Dereck! Non so se conosci mia madre, Melinda.-

-piacere, sono Dereck Frost, molto lieto di conoscerla.-

-piacere mio, come mai così formale? Ahahah.-

Sono sempre stato formale con gli adulti, anche se spesso non mi andava di esserlo. Soprattutto con i prof. Ma io sono sempre rimasto al mio posto, con tutti. Lo imparai alle medie. fu dura perché non volevo usare il "lei".

-si me lo dicono tutti ci ho fatto l'abitudine.-

-con me puoi non usare il lei, tranquillo.-

-se lo desidera, cioè se lo desiderI allora va bene- mi corressi in un lampo: era chiaro che non avevo molta voglia di parlare con lei ma comunque fui educato.

-beh adesso non disturbo più, anche perché devo andare. Mi raccomando eh quando chiamano i nomi! C'è un alunno con un cognome simile al tuo. Mi sembra sia Trost, Proust non saprei non mi ricordo. Beh buona fortuna! Anche a te july.-

-arrivederci! Anche a lei.-Che cacchio lo avevo usato ancora una volta

July era una mia vecchia compagna di catechismo, era una brava ragazza, e mi raccontava sempre di come la facevo divertire quando eravamo piccoli. Solo che non ho mai voluto che lei fosse più che un amica per me. A volte sa essere fastidiosa. Però in fondo le voglio bene.

-beh Dereck come mai sei così pensieroso?-

-eh? Ah no niente, è che sono contento di iniziare una nuova scuola. E tu? Sei agitata?-

Nascosi che me la stavo facendo letteralmente sotto, ma ci ero abituato. Il culmine del terrore arriverà quando starò in classe.

-un pó, ma solo per la gente nuova.-

-capisco-

Continuammo a chiacchierare un pó per ammazzare il tempo, quando vidi arrivare un volto conosciuto. Una ragazza, alta quanto me quindi diciamo alta, capelli lunghi, incredibilmente magra, lentiggini, occhiali da vista neri che sembrano da sole, e labbra sottili ma rosee. Dove l'avevo già vista? Ero così letteralmente perso nei pensieri che July mi dovette fare uno schiocco di dita per farmi tornare in me.

- hey ci sei? Ahaha vedo che stai guardando Demetria Scott! Ora la vado a salutare che è dalle elementari che non ci vediamo.

-improvvisamente tutto mi fu chiaro. Me la fece vedere in foto questa estate un mio amico, la contattai per conoscerla ma è da una settimana che non ci sentiamo se non di più. Ahh come è piccolo il mondo. Superai July per salutarla per primo. Era da sola, forse aveva preso il pullman. July si scansó perché la superai di colpo e nel frattempo fece una faccia strana.

-ehy! Ciao Devonne ahahahah (perché la chiamavo Devonne? beh ad essere sincero perché è il secondo nome di Demi lovato, e per pura coincidenza entrambe si chiamano Demetria!! Non sa che il suo nome mi piace da matti. Quando ci siamo sentiti le detti questo nomignolo (anche se è un nome, ve lo avevo detto che sono strano, no?).

- Dereck? Che ci fai qui? Ahahah oh no non mi dire cinque anni insieme AHAHAHA già non ne posso più! E Smettila di chiamarmi Devonne che non faccio Lovato di cognome. Mio dio magari..ti immagini? Ahahaha

-ahahah la sorella, certo così biglietti gratis ai suoi concerti! Beh come stai?-

-bene, te?-

-nervoso, molto nervoso. Stiamo per entrare e non conosco nessuno-.

-lo sono un po anche io, ma stai tranquillo e vedrai.

DRIIIIN!!!

Una pompata di sangue mi raggiunse le tempie così in fretta da farmi perdere uno scatto di paura, a quel suono così perfido. Non mi era mancato affatto ed era terribilmente simile a quello della campanella delle medie. Non restó altro che aspettare il proprio nome all'appello...

Il "musicista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora