Il "musicista"

Cap 8

Tornai a casa con una espressione mesta. Nessuno in casa mia se ne accorse. Mia madre guardava la tv, mio fratello stava al telefono e mio padre stava dormendo. Dissi un debole ma convincente: -ciao mamma-

E lei come se non vedesse tutto il casino che avevo combinato e che a malapena riuscivo a tenere dentro, mi rispose:

-ciao, vai a letto che domani hai scuola-

-notte-

Il suo tono era leggermente seccato. Percepito, me ne andai immediatamente a letto. Cacciai mio fratello dal mio letto esortandolo ad andare sul suo, ma lui, uscì dalla stanza sbattendo la porta. Mio padre forse era l'unico che non mi faceva rimanere male, perché tanto dormiva. Perciò cercai di non pensarci, e mi tirai sotto le coperte. A volte non sembra che faccio parte della famiglia, sono sempre stato quello "meno importante" a differenza degli altri figli minori.

Ma col tempo ho imparato ad essere freddo con tutti, di non lasciar passare neanche un filo di ombra, dalle mille fessure che mi ha provocato questo lungo e rigido inverno.

Forse è questo il motivo per cui ho sempre le mani fredde. Come potrei desiderare di essere una persona diversa? Spesso nella mia testa iniziano a girare pensieri negativi, che mi tengono fermo e mi costringono a guardare. Come se mi passasse cinghie sulle mani e sui piedi, e mi legasse ad una sedia, e mi tenesse gli occhi aperti con delle mollette. A guardare cosa? Tutto ciò che mi circonda. I miei errori, la paura di rimanere solo, l'odio che trasudano gli occhi delle persone che mi guardano. Chiuso nei meandri della personalità di ogni persona, si trova tutto questo. Chi è forte, lo tiene ben sigillato. Chi è debole...

Avviso

Ehy, ciao a tutti. Questo piccolo capitolo è solo una piccola riflessione del personaggio, la storia continuerà con il prossimo. Se volete farmi fare pubblicità dei vostri libri, seguitemi e contattatemi in chat privata e vi lascerò un posto nello spazio pubblicità. Spero che il libro vi stia piacendo :D