Cap 19

227 12 0
                                    

Come tutti sappiamo, nulla è più inutile di un barattolo di Nutella vuoto. Ahahhaa ovviamente scherzo dai. Visto che stiamo sull'argomento, vorrei parlarvi di quanto sia stato inutile per me deprimermi, ed essere negativo e rigido con me stesso. In quel periodo, quel comportamento era all'ordine del giorno. Ma quello, accadde una cosa che mi diede forza. Ricordate che è sempre utile parlarne con qualcuno delle proprie paure e problemi.

Mi svegliai, in preda alla stanchezza. A fatica mi incamminai a scuola, e vidi che Demi stava già entrando in classe. La fermai per salutarla, e lei ricambió. Ci scambiammo quattro chiacchiere, e fissammo appuntamento fuori da scuola come al solito. Così se la accompagnavo evitavo i bulli.

In classe mi fissavano. Si scambiavano qualche parola, é distoglievano lo sguardo. Potevano pestarmi quanto volevano, non avevo paura di loro. Solo che mi feriva profondamente essere trattato così.

Ad un certo punto, la professoressa di inglese mi interrogó. Avevo studiato bene la lezione, perció andai sicuro alla cattedra col mio quaderno. Presi un sette pieno. Una bella botta all' autostima. Mi sentivo meglio, una motivazione in più che mi spingeva a studiare.

Appena tornai a posto, trovai un biglietto sul banco.

"È inutile che scappi con la tua amichetta, ci vediamo fuori dalla scuola".

Ingoiai la saliva. Pensai cosa fare. Se lo facevo vedere alla professoressa, cosa mi poteva fare? Mhh niente di buono mi avrebbero pestato ancora di più. È vero! La preside! Me lo consiglió Demi.

Così aspettai lei cinque ore, e al suono della campanella sgattaiolai nell'ufficio della preside. Stetti ritto in piedi fin quando smise di parlare al telefono, dopodiché incominciai:

-Buongiorno, se non è impegnata volevo parlarle di una cosa...-

Lei fece uno sguardo cuorioso. Aveva quarant'anni ad occhio e croce, ed era proprio una bella donna. Molto rigida però. Ha l'aria di una signora che ha sempre seguito alla lettera le regole e i compiti. Il suo viso era carico e pieno di grinta però.

Mi rispose con tono incuriosito:

-no ora ho un'ora libera, prego accomodati-

-grazie.-

Presi la sedia e mi sedetti.

-volevo mostrarle questo biglietto, e discutere con lei della natura della motivazione per cui me lo hanno scritto..-

Le porsi il biglietto di stamattina. Lei lo lesse attentamente, e mi ascoltó allo stesso modo mentre parlavo. Usai un tono e un lessico molto umile, perché ero consapevole del fatto che lei aveva altro da fare che stare a sentire il mio problema. Lei, mi guardó a fondo negli occhi, e mi rispose:

-sai,quando avevo la tua età, c'erano delle compagne che mi prendevano in giro perché andavo bene a scuola e avevo dieci in condotta. Sapevo che era l'invidia a parlare. Ma nonostante tutto io non c'è la facevo più, erano opprimenti e ogni volta mi deridevano. Scoprì col tempo che la migliore arma è l'indifferenza. Se a te ti pestano, tu scappa. Corri e non ti fermare. Ma non finirla li: domani ignorali se ti guardano e ti parlano. Fai vedere che in fondo non hai paura di loro e diglielo. Di quello che pensi senza avere paura. Io ti capisco figliolo. Hai davanti un problema serio che può cacciarti in guai seri. Parlane con i tuoi, anche loro sapranno darti consigli. Vuoi che ne parla personalmente con loro un giorno di questi?-

-lei è molto gentile...sa, non credo che i miei mi ascolterebbero. Se lei ci parlasse, sarebbe magnifico. Grazie del suo valido aiuto, lo apprezzo molto e faró tesoro di ciò che ha detto. In effetti io non ho paura di loro. Ho solo paura che finisca male, tutto qui.-

-sei in gamba. Ai colloqui ne parlerò con loro. Tanto saró li a controllare che tutto vada liscio con i professori e le lunghe file fuori dalle aule. Non sarà un problema mancare per un po. Tu stai tranquillo e fai come ti ho detto.-

-grazie signora-

-mi stai simpatico, mi ricordi parte della mia infanzia. Se ritieni di averne bisogno, puoi parlare con me quando sono libera, come tutti i martedì a questa ora o i venerdì.-

-lo farò sicuramente! Grazie del suo tempo, ora la lascio al suo lavoro!-

-grazie a te per la discussione. buona giornata-

-anche a lei!-

Un sorriso a trentasei denti (abbiamo trentasei denti giusto??) mi spianó la via verso casa, ma, alla vista di quei tre, mi nascosi dietro ad un cespuglio...

Il "musicista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora