-hai preso una brutta botta al torace, e hai una costola incrinata. Dovrai assumere degli analgesici, e metterti del ghiaccio ogni giorno. Se andava peggio, potevi avere dei problemi respiratori gravi, e peggio ancora danni ai polmoni. Abbiamo fatto un piccolo intervento per riposizionare la costola, dopodiché sei stato in coma per quasi due giorni e mezzo-
Mi toccai, e vidi una sottile cicatrice...chiusi gli occhi.
La sua voce era professionale, non più quella dolce di prima. Fu una doccia fredda. Non so cosa provai, rabbia, dolore, rimorso, forse tutti e tre mescolati. Mi lasciai abbandonare sul letto, e fissai il muro per qualche ora. Solo a pensare. Fin quando non ricevetti una visita.
Clack. La porta si aprì.
-Dereck!-
-Connie!-
-Abbracciami forte-
-mi sei mancata..-
-sono venuta a sapere tutto da lei..-
-varcó la soglia Demi, con il trucco sbavato e un'espressione di una ragazza che ha pianto per molto tempo..-
-Demi..come stai?-
-un pó meglio..vorrei parlarti-
-certo, può stare Connie?-
-si.-
Si sedette sul lato del letto opposto rispetto a quello di Connie, e inizió a parlare, ma la sua voce si frantumava sempre di più.
-quello che hai fatto Dereck..sei stato un incosciente capisci? Poteva succederti di peggio. Non dovevi salvarmi io me la sarei cavata con loro, e poi stavano solo facendo i cretini..perchè sei intervenuto?-
-lo sai il perché. Lo sai che non devono toccarti. E neanche guardarti.-
-ho capito..ma non sono la tua fidanzata-
-infatti sei la mia migliore amica, perciò se sei in difficoltà ti devo aiutare come tu hai fatto con me-
-...non posso neanche ringraziarti..perché è colpa mia, soltanto mia-
Connie intervenne.
-no non è vero, è colpa di quelli, devono essere denunciati e mandati in riformatorio-
-giusto Connie.-
Appoggiai la sua idea, se lo meritavano proprio.-ma Dereck, Connie, se io mi lasciavo fare quelle cose, non andavi in ospedale..-
-Demi, quel che è successo è successo. Non piangerci più sopra okay?...-
Vidi fuori dalla finestra che mia madre stava per entrare quando venne fermata da due tizi, sembravano marito e moglie.
-andate ad ascoltare ragazze. Forse sono i genitori di Michael, mi sono familiari..-
-si sono loro. Dicono che puniranno Michael, ma tua madre non è d'accordo e deve andare in riformatorio-
-si cazzo, deve marcirci dentro quel figlio di puttana- esclamai.
Quando lo dissi, alzai il braccio sinistro, e mi dimenticai che dovevo tenerlo coperto...forse ero felice che c'erano loro e me ne dimenticai, o forse sono uno sbadato nato. Fatto sta che, Connie, che era rimasta sul letto accanto a me, li vide, e io le tappai la bocca.
Le dissi
-"sh", non dirglielo ti prego, non voglio che lo sappia qualcun altro--perché- disse
-lascia perdere..-
-quando ti dimetteranno e usciremo me lo dirai intesi? Tu nel frattempo non potrai continuare, meglio.-
-ora silenzio, ti prego-
-perché lo hai fatto...-
-lascia stare...-
Misi il braccio sotto la coperta. E poi venne Demi e ci spiegó che mia madre si era arrabbiata ed era venuta a sapere i nomi dei genitori degli altri.
Si aprì la porta, e disse:
-ciao Dereck, come stai?-
-non si vede come sto?-
Demi si dimenticó del trucco colato e si pulì in fretta con un fazzoletto appena dietro di lei.-
-Chi sono queste due ragazze?- disse
-due mie amiche che sono venute a farmi compagnia-
-che gentili, Dereck vi ringrazia, e anche io.
Patrick non è potuto venire, ha impegni seri con il lavoro fuori città...ti saluta e spera che torni presto a stare bene.--salutamelo...- dissi freddo.
Mio padre non c'era mai.
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Il "musicista"
Teen FictionDereck. Un adolescente nel pieno della sua età scopre i misteri della musica, capace di comunicare, di unire le persone. Passando un brutto primo anno di scuola, impara a conoscere le persone e a conoscersi. Conoscerà Connie per puro caso, e ben pre...