Cap 21

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-hai preso una brutta botta al torace, e hai una costola incrinata. Dovrai assumere degli analgesici, e metterti del ghiaccio ogni giorno. Se andava peggio, potevi avere dei problemi respiratori gravi, e peggio ancora danni ai polmoni. Abbiamo fatto un piccolo intervento per riposizionare la costola, dopodiché sei stato in coma per quasi due giorni e mezzo-

Mi toccai, e vidi una sottile cicatrice...chiusi gli occhi.

La sua voce era professionale, non più quella dolce di prima. Fu una doccia fredda. Non so cosa provai, rabbia, dolore, rimorso, forse tutti e tre mescolati. Mi lasciai abbandonare sul letto, e fissai il muro per qualche ora. Solo a pensare. Fin quando non ricevetti una visita.

Clack. La porta si aprì.

-Dereck!-

-Connie!-

-Abbracciami forte-

-mi sei mancata..-

-sono venuta a sapere tutto da lei..-

-varcó la soglia Demi, con il trucco sbavato e un'espressione di una ragazza che ha pianto per molto tempo..-

-Demi..come stai?-

-un pó meglio..vorrei parlarti-

-certo, può stare Connie?-

-si.-

Si sedette sul lato del letto opposto rispetto a quello di Connie, e inizió a parlare, ma la sua voce si frantumava sempre di più.

-quello che hai fatto Dereck..sei stato un incosciente capisci? Poteva succederti di peggio. Non dovevi salvarmi io me la sarei cavata con loro, e poi stavano solo facendo i cretini..perchè sei intervenuto?-

-lo sai il perché. Lo sai che non devono toccarti. E neanche guardarti.-

-ho capito..ma non sono la tua fidanzata-

-infatti sei la mia migliore amica, perciò se sei in difficoltà ti devo aiutare come tu hai fatto con me-

-...non posso neanche ringraziarti..perché è colpa mia, soltanto mia-

Connie intervenne.

-no non è vero, è colpa di quelli, devono essere denunciati e mandati in riformatorio-

-giusto Connie.-
Appoggiai la sua idea, se lo meritavano proprio.

-ma Dereck, Connie, se io mi lasciavo fare quelle cose, non andavi in ospedale..-

-Demi, quel che è successo è successo. Non piangerci più sopra okay?...-

Vidi fuori dalla finestra che mia madre stava per entrare quando venne fermata da due tizi, sembravano marito e moglie.

-andate ad ascoltare ragazze. Forse sono i genitori di Michael, mi sono familiari..-

-si sono loro. Dicono che puniranno Michael, ma tua madre non è d'accordo e deve andare in riformatorio-

-si cazzo, deve marcirci dentro quel figlio di puttana- esclamai.

Quando lo dissi, alzai il braccio sinistro, e mi dimenticai che dovevo tenerlo coperto...forse ero felice che c'erano loro e me ne dimenticai, o forse sono uno sbadato nato. Fatto sta che, Connie, che era rimasta sul letto accanto a me, li vide, e io le tappai la bocca.

Le dissi
-"sh", non dirglielo ti prego, non voglio che lo sappia qualcun altro-

-perché- disse

-lascia perdere..-

-quando ti dimetteranno e usciremo me lo dirai intesi? Tu nel frattempo non potrai continuare, meglio.-

-ora silenzio, ti prego-

-perché lo hai fatto...-

-lascia stare...-

Misi il braccio sotto la coperta. E poi venne Demi e ci spiegó che mia madre si era arrabbiata ed era venuta a sapere i nomi dei genitori degli altri.

Si aprì la porta, e disse:

-ciao Dereck, come stai?-

-non si vede come sto?-

Demi si dimenticó del trucco colato e si pulì in fretta con un fazzoletto appena dietro di lei.-

-Chi sono queste due ragazze?- disse

-due mie amiche che sono venute a farmi compagnia-

-che gentili, Dereck vi ringrazia, e anche io.
Patrick non è potuto venire, ha impegni seri con il lavoro fuori città...ti saluta e spera che torni presto a stare bene.-

-salutamelo...- dissi freddo.

Mio padre non c'era mai.

Il "musicista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora