Cap 33

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-Ragazzi la scuola sta per finire, e vogliamo il massimo da voi-

Le parole della prof rimbombavano tra le pareti della classe, in una mite giornata di metà maggio. Ogni parola era seguita dal suo rimbombo e dal silenzio. Nessuno le prestava più attenzione, ormai le nostre menti da adolescenti erano già a mare a prendere il sole. Ma ancora mancava un pó all'estate, e i giorni passavano troppo lentamente. Fortuna che qualcuno nel corso della storia ci ha concesso la domenica, così che il sabato possiamo uscire e divertirci fino a tardi. Grazie, lontano amico degli adolescenti.

Ora la smetto di parlare coi morti, okay, che non mi sembra il caso. Piuttosto, quel sabato dovevo uscire con Connie, Demetria e Mark. Avevo la mia opportunità di conoscerlo e di farmi conoscere.

Nonostante il suo carattere timido e silenzioso, riesce a far capire subito ciò che pensa. È un forte anticonformista, vegetariano, ed è ateo.

Beh, anche io sono ateo, una cosa in comune di cui parlare.

I dialoghi con lui sono botta e risposta, però, Demi dice che anche se non lo fa vedere a lui piace parlare con gente nuova, e in generale parlare di cose che lui reputa interessanti come i propri gusti musicali, ecc ecc.

Mi fidavo del fatto che era un bravo ragazzo, ecco. Mi è parso da subito uno di cui ci si può fidare. Poi con Demi era normale, non era troppo timido con lei.

Ad un certo punto, fece un balzo.

Di colpo gli chiesi;

-Che cosa fai?-

-uh, ho preso una piuma che volava-

-u, una piuma?-

-si, ecco guarda-

Era una piuma bianca, piccola piccola, con una sfumatura sul grigio verso la punta.

Eravamo tutti stupiti del fatto che lui fosse riuscito a prendere una piuma in volo, che spesso sfugge dalle mani anche del più attento.

-è bellissima-

Disse con tono dolce. Era si, a suo modo strano, e proprio per questo mi era simpatico.

Poi disse di nuovo:

-tieni, te la regalo. Se la leghi a un filo, la puoi appendere alla chitarra.-

Lo guardai senza parole, e gli sorrisi.

-grazie mark, lo faró senz'altro-

-di niente, figurati-

Vi assicuro che un ragazzo come lui, non l'ho mai visto.

Tornato a casa, lo feci immediatamente. Presi un filo, lo legai stretto stretto alla piuma, e feci un nodo alla chiave della chitarra. Certo che non ci avevo mai pensato, sul serio. Volevo abbellirla in qualche modo, questa idea però le supera tutte.

Era una di quelle poche volte, che mi sentivo parte del gruppo. E speravo che anche Mark si sentisse così. Sapete, spesso le persone taciturne sono quelle che nascondono un mondo dentro di se, di cui nessun' altro ne è a conoscenza. Mark è profondamente diverso, e son felice che questo non lo renda triste.

Il "musicista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora