Cap 35

121 12 0
                                    

Il rombo dei tuoi mi spinse a guardare fuori dalla finestra. Poco dopo, partì il suono delle gocce che si infrangono a terra.

Che tempaccio. Ma sinceramente preferisco il fresco della pioggia al caldo. Ho sempre preferito il freddo al caldo. Il doversi coprire a strati per non gelare, bere il te, o la cioccolata calda. Mettersi i guanti, la sciarpa, e maglioni su maglioni.

Si era alzato anche il vento, quella mattina. E mentre passeggiavo per le strade stranamente deserte per andare a scuola, mi venne una bella idea. Quella di suonare a scuola. Mettere su uno spettacolo, ingaggiare tutti gli alunni con doti musicali, e metter su un bel concertino. A partire da me e Connie. Dovevo trovare uno che suonava il piano, una o più cantanti, e magari qualche chitarra e una batteria.

-Signora preside-

-ciao Dereck! Dimmi pure-

-vorrei mettere su uno spettacolo nell'aula magna della scuola, so che l'acustica non è delle migliori, ma ci arrangeremmo se lei ci desse l'opportunità di...-

-sarebbe una buona idea. Potete farlo, ma non chiedete di potervi riunire durante le ore di lezione. Se dovete provare potete farlo a casa, oppure direttamente il pomeriggio nella stessa aula magna quando c'è il pon, che la scuola metterebbe a disposizione.-

-certo, ora vado a cercare qualcuno, buona giornata e grazie del suo appoggio-

-di niente, a presto Dereck-

Trovai una ragazza che cantava benissimo, si chiamava Claire. Purtroppo quel giorno ci incontrammo solo con lei. Inoltre, un ragazzo di quarto si propose per il pianoforte. Ma era in malattia, e perciò eravamo solo io, Connie e Claire.

-piacere di conoscervi, sono Claire Smith, della sezione A.-

-piacere nostro, siamo Connie e Dereck. Io sono della D, ma lei invece va a un' altra scuola, ma comunque mi ha aiutato a fare un pó di cose.-

-capisco, comunque tra qualche giorno il nostro pianista starà bene, ha solo un pó di febbre.-

Nell'attesa, io e Connie avevamo già preparato due canzoni alla chitarra. Non c'era cosa più bella di suonare insieme a lei. L'ultima volta stavamo cantando insieme, e le piume appese di sfioravano, così come i nostri sguardi. Così come le nostre labbra. Ci fermammo all'improvviso guardandoci intensamente. Perché ogni volta mi perdevo nei suoi occhi? Forse erano speciali, magici, non so. So solo che lei mi fai impazzire, e questo è tutto.

Il "musicista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora