Risposi. Era Demetria.
-pronto?/
-ehi..-
Dopo qualche secondo di silenzio, prima che lei potesse continuare dissi secco:
-che cosa c'è a quest'ora?-
-niente...se vuoi chiudo-
-Se mi hai chiamato, un motivo ci sarà non credi?-
-senti. Scusami, non dovevo essere così dura con te. Stamattina ho visto cosa ti facevano la fuori, credo che tu ne debba parlare con il preside.-
Perfetto, anche lei sapeva che ero debole. Innervosito e sempre più freddo con quella che un tempo ritenevo migliore amica, risposi:
-non sono fatti tuoi. Hai deciso di andartene dalla mia vita. Perché sei tornata?-
-non lo so...-
-Okay-
-domani vieni con me okay? Non posso permettere che ti pestino ogni santo giorno-
-lasciami stare-
-no non ti lascio stare okay?-
Aprì con violenza la porta del balcone e sputai con rabbia:
-ma non capisci che ho pianto per te? E tu torni così!? Non basta dire scusa lo sai!? Se rompi un piatto e gli chiedi scusa, non si ripara da solo. Sappilo.-
Non ero io, non ero io. Non era da me essere così secco. Ma non ne vedevo il motivo di non esserlo. A furia di sopportare tutto questo, si cambia. Il dolore ci fa cambiare. E non sono la prima persona che lo ha scoperto.
-mi dispiace se sono una pessima amica.-
Detto questo, attaccó.
Eh no cazzo, non posso permettere che Demi si senta così male. Domani le parleró, la perdoneró. Promesso.
Io e Demi ne abbiamo passate tante, forse troppe. Lei è ancora la mia migliore amica però, e non voglio lasciarla. Come ho potuto farle questo?...
Sono riuscito a non farmela mancare, ma tutto ad un tratto, lei mi mancava. Ho solo mentito a me stesso. Bugiardo.
Certo che la rabbia acceca. E io ero cieco, come una talpa.
Mi guardai allo specchio, e vedendo la mia espressione mesta nel debole riflesso che mi dava lo specchio, ci sputai.
Iniziai a odiare me stesso con tutto il rancore possibile. Erano le due di notte, quando feci il mio ennesimo errore. Svitai il temperamatite, e segnai quell'indelebile firma. Un biglietto di sola andata per la distruzione. Firmato, "la parte peggiore di me".
Sono di un carattere strano. Prima mi sento forte e in cima al mondo, poi mi sento debole e solo, e sprofondo sottoterra.
Il viaggio era iniziato, e ancora non sapevo da che parte era diretto. Forse all'inferno dei non credenti.
Chiusi gli occhi, e mi addormentai in preda agli incubi.
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Il "musicista"
Teen FictionDereck. Un adolescente nel pieno della sua età scopre i misteri della musica, capace di comunicare, di unire le persone. Passando un brutto primo anno di scuola, impara a conoscere le persone e a conoscersi. Conoscerà Connie per puro caso, e ben pre...