Cap 14

243 12 0
                                    

Arrivó sabato. Salì sul pullman, come la solito vuoto, e fui colto da una sorpresa. Lei non sedeva sul suo posto. Non c'era nessuno. Ma prima che potessi realizzare bene l'idea, fui spaventato da un BUUUUHH alle spalle.

-aaaaaah!!!- urlai a pieni polmoni, e il conducente si voltó.

-ciao Dereck!-

-ehy Connie!-

-che spavento eh? Ahahah. Sono salita un pó dopo l'orario in cui sei salito tu la prima volta, per farti uno scherzo-

-per poco non ci rimanevo male..-

-ahahah tranquillo! Ci sediamo?-

- si dai.-

-come stai? Cosa mi racconti?-

-sto bene, nulla di che, sono felice che ci sei perché mi stavo sentendo male all'idea di non vederti su questo pullman...-

- come sei dolce! Io invece avevo paura di non trovarti, perché mi consideravi pazza..-

-pazza tu? E io scusa? Ahaha tranquilla, a me piacciono le persone come te, con un pizzico di follia pura-

-si AHAHAHA esatto, solo perché ogni volta che mi asciugo i capelli canto col phon acceso "heart attack" e mi sento una diva..-

- quando me lo hai raccontato, ti giuro non smettevo più di ridere ahahahah-

-lo sai? Mi pare di conoscerti benissimo, solo per la musica che ascolti. Lo sai? Non so come spiegarmi meglio, come se fosse una vita che ci conosciamo.-

Il mio cuore si fermó. Avevo capito cosa intendeva, e mi avevano catapultato su un altro mondo.

-a...anche io, la stessa identica cosa. Tu mi capisci vero? Anche io ti capisco.-

Rimase in silenzio a guardarmi, con i suoi occhi grigi, ma brillanti, sembravano due piccole meteore che avevano bisogno di essere illuminate dal sole per splendere. Chissà. Forse un giorno brilleranno di luce propria.

Alla fine disse:

-sei l'unica persona, che ha recepito quello che ho detto. Credimi-

-anche tu...-

In quel preciso momento, capì di cosa era capace la musica.

Essa è capace di unirci, di farci comprendere, di farci imparare, di farci amare, di farci piangere, gioire, di riprendersi, tenerci compagnia, farci forza, andare avanti, e dare un colpo serrato al cuore per farlo riprendere a battere. Caspita. Tutto questo, in un semplice clic dell'mp3.

Le esatte parole che le dissi in quel preciso momento, che il mio cuore perse numerosi battiti. Un secondo dopo, lei gettó le mie braccia al collo, e cacció un sospiro. Lo feci anche io, non respiravo più dall'emozione, e notai che il volto di Connie era rigato dalle lacrime...

Il "musicista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora