Cap 7

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Durante l'inverno, sarò uscito con quel gruppo almeno quattro sabati.

Molto poco vero?...successe il quarto e ultimo sabato che siamo usciti...

Passeggiando per il centro, non ricordo bene dove precisamente, iniziammo a discutere tutti dei nostri gusti musicali. Li conoscevo già tutti, ma tra di loro non li sapevano, così mi limitai ad ascoltare. Robin ascoltava Taylor Swift e Avril Lavigne, Joseph un pó di linkin park ed eminem, Chester Skrillex e July gli Imagine Dragons. Questi tizi hanno debuttato da poco, con il singolo "Demons". Anche a me piaceva quella canzone. Poi, arrivó il mio turno, e dissi: linkin park, eminem, coldplay e Demi lovato.

Appena dissi l'ultima cantante, Joseph storse il naso. Si sollevó un polverone, perché c'è ne sono in giro di polemiche su di lei..

Joseph disse: -quella drogata non è altro che un prodotto della Disney che fa canzoni per bambini-

gli dissi di stare attento a quello che diceva. Gli ricordai che erano gusti, e che Demi ha smesso, e se lo aveva fatto, non di certo per sballarsi.

lui rispose: -che gusti di merda, autolesionista del cazzo, tutti i suoi fans sono depressi per colpa sua. Quella li che poi è pure diventata un cinghiale, e non è mica bella se si fa i capelli di colori diversi. Ha ancora il naso sporco di cocaina. Cresci Dereck, sei ancora in tempo per rimetterti sulla strada giusta e non diventare una checca isterica depressa. Se no suicidati. Quella m...

A quel punto neanche gli diedi il tempo di finire la parola, che gli tirai un pugno in faccia e mi scagliai contro di lui colpendolo più volte allo stomaco. Lui mi spinse violentemente facendomi cadere a terra. Gli altri mi fermarono, lo stesso per Joseph. Lo odiavo a morte. Aveva esagerato. E non vi dico che altro disse.

Nessuno mi deve toccare i gusti musicali. Mi dimenticai che Joseph era un armadio, e si liberó dagli altri tirandomi il pugno più forte che abbia mai ricevuto in vita mia: caddi a terra, e ricevetti un calcio sul torace, prima che tutti andassero a bloccare Joseph esortandolo a fermarsi.

Rimasi a terra, Robin e July mi fissavano, distaccate da tutti, dopo che lasciarono andare Joseph che se ne tornó a casa immediatamente. Mi sedetti sulla panchina.

Chester mi fissava insieme alle due ragazze. Mi pulì il naso dal sangue, e un dolore al torace mi fece tornare sulla terra dal mio mondo parallelo. La gente intorno se me andó dopo aver assistito a quello spettacolo montato con la collaborazione del mio profondo odio per lui. Se ne andarono tutti, chissà come.

Rimasi solo sulla panchina, guardando il mare. Mi scese una lacrima che mi solcó la guancia come se fosse acido. Ne seguì un altra, e un altra ancora. Stavo piangendo, e non sapevo bene perché. Lo facevo e basta. Forse non mi riconoscevo più. Ero diventato quella persona che non ero mai stato. Una persona violenta.

-domani mi scuserò con tutti- mi promisi.

Non sapevo perché era accaduto questo, ma da come mi guardava Joseph non voleva altro. Mi sembrava una persona perbene. Domani dovevo affrontare le conseguenze della mia azione sconsiderata. Mi sentivo in colpa, ma almeno non avevo tutta la colpa. Tornai a casa a piedi, perché faceva così freddo che non mi sentivo più le mani. Era una bella camminata, ma me la feci tutta.

Avevo esagerato sì, ma ero convinto che Joseph non doveva insultare i miei gusti musicali. Dannata impulsività. Domani mi sentiranno...

Il "musicista"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora